Siamo in Semifinale!!!

Una decorosa Italia svolge dignitosamente il proprio compito, liquida l’Ucraina con un secco 3-0 e guadagna l’accesso per le semifinali. Lippi stravolge nuovamente la formazione iniziale, proponendo 3 cambi rispetto alla gara con l’Australia. Barzagli al posto dello squalificato Materazzi, Totti in luogo di Del Piero e Toni per Gilardino. Partono forte gli azzurri che dopo 6 minuti trovano la rete del vantaggio con Zambrotta che, liberato in maniera splendida da Totti, supera con tiro da fuori area il portiere avversario. Il gol stordisce gli ucraini e dà grande vigore agli italiani, che però peccano troppo sotto porta, non concretizzando le occasioni prodotte in contropiede. La ripresa si apre con un Ucraina alla veemente ricerca del gol del pari ed un’Italia costretta ad una strenua difesa guidata da un fantastico Buffon e da un eccezionale Zambrotta (migliore in campo) che salva sulla linea di porta un gol già fatto. Proprio nel miglior momento degli ucraini, l’Italia trova il raddoppio. Assist di Totti dalla sinistra e testata vincente di Toni, che finalmente si sblocca, trovando la prima rete in questo mondiale. Sul 2-0 gli ucraini tentano di rientrare in partita, ma sulla loro strada questa volta trovano la traversa ad impedire loro di accorciare le distanze. Oddo e Barone sostituiscono un opaco Pirlo e Camoranesi, e dopo pochi minuti l’Italia chiude definitivamente la partita. Grande discesa sulla sinistra di Zambrotta, cross al centro e gol facile facile di Toni che si porta a quota 2 gol. La partita scivola via su questo risultato fino al novantaduesimo, con l’unico brivido dell’ingresso di Zaccardo per il diffidato Gattuso.

Martedì 4 Luglio alle ore 21 ci attende la Germania per la Semifinale. I tedeschi passati ai rigori contro l’Argentina, hanno mostrato come al solito grande carattere e caparbietà. Il fattore campo è ovviamente tutto dalla loro parte e pur avendo una traballante difesa, sinora non hanno mai perso una gara. La gara è ricca di fascino, il pronostico squisitamente tecnico ci vede leggermente favoriti ma i tedeschi, padroni di casa, difficilmente vorranno lasciarsi scappare questa occasione per arrivare in Finale.

Le magnifiche 8

Con le gare di ieri si sono conclusi gli Ottavi di Finale e delineati i nomi delle 8 formazioni che si contenderanno l’accesso alle semifinali del torneo.

Germania- Argentina (i padroni di casa sono in gran spolvero, hanno vinto e convinto in tutte le partite sin qui disputate e soprattutto ritrovato il feeling con il proprio pubblico. L’Argentina dopo uno strepitoso girone, ha rischiato di uscire contro il Messico, salvandosi solamente ai tempi supplementari. Nonostante il tasso tecnico dei sudamericani sia migliore a quello dei tedeschi, la squadra di Klinsmann dovrebbe spuntarla.)

Precedenti ai Mondiali:

Ottavi di Finale, Svezia 1958: Germania Ovest- Argentina 3-1

Ottavi di Finale, Inghilterra 1966: Germania Ovest- Argentina 0-0

Turno Semifinale, Germania Ovest 1974: Germania Est- Argentina 1-1

Finale Messico, 1986: Argentina- Germania Ovest 3-2

Finale Italia, 1990: Germania- Argentina 1-0

Italia- Ucraina (gli azzurri reduci dalla faticosa qualificazione contro l’Australia godono di nuovo dei favori del pronostico. Questa volta perdere l’appuntamento con la semifinale, da cui manchiamo da Usa’94, rappresenterebbe un fallimento mentre per l’Ucraina è gia un grande successo essere arrivati sino ai Quarti. Il solo Shevchenko non dovrebbe mettere in crisi la retroguardia azzurra che sta giocando ad eccezionali livelli)

Nessun precedente ai Mondiali

Inghilterra- Portogallo (Per gli inglesi c’è la possibilità di vendicare in un sol colpo l’eliminazione ai Quarti dello scorso torneo perpetrata dal Brasile di Scolari, attuale C.T. del Portogallo e quella ai Quarti di Euro 2004, subita proprio contro il Portogallo, sempre allenato da Scolari. I portoghesi, pur dovendo fare i conti con numerose assenze, possono approdare in Semifinale, mentre l’Inghilterra faticherà non poco se continuerà a giocare come sin qui fatto)

Precedenti ai Mondiali:

Semifinali, Inghilterra 1966: Inghilterra- Portogallo 2-1

Gruppo F, Messico 1986: Portogallo- Inghilterra 1-0

Brasile- Francia (i carioca hanno sin qui vinto tutte le gare disputate e partita dopo partita stanno entrando sempre più in forma. I francesi dopo un avvio disastroso sognano di ripetere le gesta dell’Italia a Spagna’82 e di arrivare sino alla finale, guidati da un ritrovato Zidane. Ma dall’altra parte hanno ritrovato il Fenomeno, che ha tutta l’intenzione di portare i sudamericani in Semifinale per cancellare la maledetta sera di Saint Denis del 1998)

Precedenti ai Mondiali:

Semifinali, Svezia 1958: Brasile- Francia 5-2

Quarti di Finale, Messico 1986: Francia- Brasile 1-1 (d.t.s., poi 4-3 ai rigori)

Finale, Francia 1998: Francia- Brasile 3-0

Fino all'ultimo respiro


Un’Italia dimessa supera fortunosamente l’Australia negli Ottavi di Finale del Mondiale 2006. Nel pre-partita, come al solito, Lippi mischia le carte cambiando ben tre undicesimi della squadra che aveva vinto la scorsa partita contro la Cechia. In difesa Materazzi prende il posto dell’infortunato Nesta, mentre in attacco Del Piero sostituisce Totti e Toni subentra a Camoranesi. Si torna, dunque, ad un 4-3-3 puro per cercare di superare negli uno contro uno la difesa a tre degli australiani. Parte bene l’Italia che dopo tre minuti sfiora il gol con Toni imbeccato da un bell’assist di Del Piero. La serata di grazia del fantasista bianconero dura, però, solo tre minuti e la squadra azzurra inizia a faticare a trovare gli spazi nel fitto centrocampo australiano. A fare la partita è, sorprendentemente, la squadra di Hiddink ma è ancora a Toni a far gridare il gol con un bel tiro respinto con i piedi da Schwarzer. L’Australia cerca di farsi pericolosa, ma la nostra retroguardia guidata dall’ottima coppia Cannavaro-Materazzi e dallo strepitoso Buffon (miglior giocatore della partita) non si lascia mai sorprendere. Nell’intervallo Lippi tenta di dare una scossa al match, inserendo Iaquinta al posto di Gilardino, ma dopo soli 5 minuti l’Italia è costretta a fare i conti con l’arbitro Medina Cantalejo che espelle severamente Materazzi, lasciandoci in 10. Lippi corre ai ripari, inserendo Barzagli per Toni ma l’Australia che inizia ad assaporare aria d’impresa si stabilisce costantemente nella nostra metà campo, impegnando più volte Buffon che risponde sempre presente con una serie di superbi interventi. Ad un quarto d’ora dal termine la svolta della partita, quando Lippi finalmente si decide di far scendere in campo Totti al posto di uno spento Del Piero. La mossa sembra scuotere gli azzurri che finalmente organizzano qualche azione di contropiede per cercare di vincere la partita. Quando tutto lascia intendere che la qualificazione si giocherà ai tempi supplementari, succede l’imponderabile. Totti lancia meravigliosamente Grosso sulla sinistra, il terzino del Palermo scende sulla fascia con le ultime energie lasciando sul posto Bresciano, entra in area dove, stremato, si lascia cadere appena sente un minimo contatto. Per l’arbitro è rigore. A prendersi la responsabilità del tiro decisivo è Totti che, con un bolide all’angolino sinistro, fredda il portiere avversario e qualifica l’Italia ai Quarti di Finale.

Venerdì sera alle ore 21 ci si gioca la qualificazione alle Semifinali contro l’Ucraina di Shevchenko. La squadra di Sheva è decisamente un avversario alla nostra portata. Tuttavia negli ucraini l’entusiasmo è arrivato alle stelle. Infatti, dopo un avvio disastroso dove hanno perso per 4 a 0 contro la Spagna, l’Ucraina ha vinto le restanti partite del girone e si è qualificata per i Quarti ai rigori nonostante il suo uomo simbolo abbia fallito il primo penalty. Inoltre i ragazzi dell’Est non subiscono reti da 275 minuti e potranno recuperare due importanti pedine difensive mentre l’Italia dovrà fare certamente a meno di Materazzi e molto probabilmente anche di Nesta.

Top 16

Con le gare di oggi, si è conclusa la prima fase dei Mondiali di calcio 2006. Da domani si inizierà a fare veramente sul serio, con le gare degli Ottavi di Finale. Finora tutte le grandi sono riuscite a passare il turno, ma il tabellone propone già degli incroci che mieteranno vittime illustri.

Germania- Svezia (il pronostico è per i padroni di casa, che hanno vinto tutte le partite del girone e ritrovato l'entusiasmo perduto, ma la Svezia vista nell'ultimo match contro l'Inghilterra venderà cara la pelle, soprattutto se potrà contare sul rientro di Ibrahimovic)

Argentina- Messico (la gara in teoria è a senso unico, l'Argentina ha espresso il miglior gioco del Mondiale mentre il Messico si è qualificato a fatica. La sorpresa può arrivare solo se gli argentini snoberanno il match)

Inghilterra- Ecuador (io dico attenzione, in questa gara può scapparci la sorpresa. L'Ecuador è squadra quadrata mentre gli inglesi hanno un attacco a mezzo servizio dopo l'infortunio di Owen. Alla fine, però, dovrebbe spuntarla la squadra di Eriksson)

Portogallo- Olanda (è il primo big match degli Ottavi. Una delle due compagini europee abbandonerà il Mondiale. Vedo leggermente favorito il Portogallo, per l'esperienza di Scolari, ma in gare come queste saranno gli episodi a farla da padrone)

Italia- Australia (gli azzurri godono dei favori del pronostico e sinceramente questa volta non possono deludere. Hiddink è la nostra bestia nera ed un osso duro, ma i nostri giocatori hanno molta più esperienza a gare di questo genere degli austrialiani)

Svizzera- Ucraina (gli elvetici hanno la migliore difesa del torneo, non avendo ancora subito reti. Gli ucraini hanno sofferto per qualificarsi e, a mio avviso, sono un gradino inferiore agli avversari. Sheva, unico fuoriclasse in campo, può fare la differenza)

Brasile- Ghana (non credete che i verdeoro avranno vita facile. I sudamericani tradizionalmente faticano contro le africane ed il Ghana atleticamente è superiore a tutti. Sarà una gara senza mezze misure, il Brasile domina o perde)

Spagna- Francia (è l'altro big match degli Ottavi. Le Furie rosse hanno dominato il girone e giocato a meraviglia. I francesi concretizzano poco sotto porta ed hanno un portiere ormai ridicolo. Cuore e mente dicono Spagna, ma Trezegut e Henry possono ribaltare il pronostico)

Paese che vai, cognome che trovi

Nella Cechia si è soliti aggiungere la desinenza -ova per i cognomi di tutte le persone di sesso femminile(es. Alena Seredova, Martina Navratilova). Fin qui nulla di strano, tuttavia tale usanza è riservata per tutte le persone di sesso femminile anche per persone non nate sul suolo di Praga e dintorni. Non stupitevi, quindi, se andando a vedere un film a Praga, troverete come attrice protagonista Julia Robertova o Meryl Streepova, non si tratterà di debuttanti di successo ma semplicemente delle più quotate Julia Roberts o Meryl Streep.
Anche i cognomi italiani riceveranno lo stesso trattamento, per cui il nome femminile più comune non sarà Maria Rossi, ma Maria Rossova. Pensate se una persona fa di cognome Gattacic o Chicercatr (che cazzata).

Bene così

Questa è l’Italia. La gara disputata oggi contro la Cechia riassume più di qualsiasi parola lo spirito con cui le squadre italiane scendono in campo da quando l’uomo ha inventato la palla. Il primo ad uniformarsi all’italian style è stato Lippi che ha abbandonato il suo credo calcisitico con cui aveva affrontato tutte le gare sin qui disputate (un 4-3-1-2 con unica variante il 4-3-3) per passare ad un più prudente “albero di natale” (4-3-2-1) con l’inserimento di Gattuso al posto dello squalificato De Rossi e la rinuncia a Toni in favore di Camoranesi. Nei primi 20 minuti partono forte i ceki che sfruttano l’agilità di Baros e gli inserimenti di Nedved e creano qualche pericolo a Buffon nonostante la straordinaria prestazione di Cannavaro (migliore in campo) e Nesta. Proprio il difensore rossonero deve, però, abbandonare il campo a metà tempo, causa infortunio muscolare, costringendo Lippi ad inserire Materazzi al suo posto. La mossa si rivela inaspettatamente vincente con il centrale nerazzurro che decolla in area su un corner calciato da Totti e deposita la palla in rete. Il vantaggio consente agli azzurri di giocare con maggiore tranquillità e di sfruttare il palleggio a centrocampo per irretire gli avversari. A cadere nel tranello è il centrocampista Polasek che finisce anzitempo “ssssotto la doccia” per un fallo da dietro su Totti che gli costa il secondo cartellino giallo. Nel secondo tempo sembra di assistere ad una partita di allenamento, con l’Italia che gestisce il gioco in maniera blanda ed i ceki che con l’uomo in meno si rendono pericolosi solamente con un bel tiro da fuori di Nedved respinto da Buffon. A rivitalizzare l’incontro ci pensa Indaghi che, prima sbaglia due gol facili facili, e poi lanciato in contropiede da Perrotta realizza la rete del definitivo 2-0, scartando il portire avversario Cech. Da segnalare l’esordio di Barone, entrato in campo al posto di Camoranesi.

Lunedì alle ore 17, negli Ottavi di finale, ci tocca l’Australia. La squadra allenata dal “santone” Hiddink ( 2 volte in semifinale nelle ultime 2 competizioni iridate, con l’Olanda nel’98 e con la Corea nel 2002) è più ostica di quanto si possa immaginare. Forte fisicamente e con alcuni elementi di classe( Kewell su tutti) ha sin qui dimostrato grande carattere riuscendo a ribaltare le situazioni più sfavorevoli. E’ l’occasione ideale per vendicarci di Hiddink, che nel 2002 ci ha sbattuto fuori, e per arrivare ai Quarti di Finale dove manchiamo da Francia ’98.

Addio sogni di gloria

Brutta serata per i Quadretti al “Delle Eliche” di Ostia Antica. Gli Ometti che si giocano l’accesso alle semifinali del torneo nella sfida contro gli Scarpini al Chiodo, ricevono prima della partita pessime notizie dall’infermeria. Loddo non potrà essere del match, causa improvvisa varicella (ma da quando è diventata una malattia venerea?) incubata sul volo andata/ritorno Roma-Amsterdam. In formazione rimaneggiata senza il fantasista della squadra, i Quadretti cercano di imporre il proprio ritmo alla partita, portandosi subito in vantaggio con Dragonetti che da due passi deposita un rete un tiro respinto in maniera indecorosa dal portiere avversario. L’illusione di una facile vittoria dura però solo pochi minuti, gli avversari crescono e facilitati anche dalle distrazioni degli Ometti si portano addirittura sul 4-1. Il colpo è di quelli tremendi, ma allo scadere della prima frazione di gioco ci pensa Iuzzolino a riaprile il match siglando il 4-2. La ripresa si apre sulla stessa falsariga del primo tempo, con gli Ometti che stentano a macinare gioco e gli avversari che ripartono in contropiede. Dagli sviluppi di un corner, non assegnato dall’arbitro ma dall’ammissiome di colpevolezza di Marfoli, nasce il 5-2 per gli Scarpini al Chiodo. L’indomito Nikzad, attonito per la decisione del compagno di regalare un corner agli avversari, s’improvvisa attaccante e da fuori area scaglia un destro poderoso che, dopo aver colpito palo e schiena del portiere, s’insacca in rete. I Quadretti ci credono e dopo pochi minuti Dragonetti realizza il 5-4, resistendo a numerose cariche e ribadendo in rete la prima conclusione stoppata da un difensore sulla linea di porta. Da un errore dello stesso Gallina nasce però il contropiede che riporta gli avversari sul +2. A una decina di minuti dal termine è Morgante, imbeccato da Marfoli, a riportare gli Ometti in partita con la rete del 6-5. La gara si fa tesa, Morgante sbaglia un paio di gol davanti al portiere, Iuzzolino non riesce a trovare lo spunto giusto e Vecchione è costretto a fare gli straordinari sui contropiede avversari. Gli sforzi dei Quadretti si infrangono nei minuti di recupero quando su un rilancio sbilenco di Vecchione, gli Scarpini al Chiodo segnano il gol del definitivo 7-5.

Vecchione 7-

Incolpevole in occasione delle reti avversarie, eccezion fatta per l’ultima, si fa trovare sempre pronto e reattivo. Da vero capitano incita la squadra nei momenti di difficoltà e salva il risultato in più di una circostanza. Quadretto.

Nikzad 6,5

Lotta con grinta e tenacia su ogni pallone, ingaggia duelli rustici in ogni zona del campo e dà anche il suo contributo in fase realizzativa. Trascina i compagni ad una rimonta che purtroppo non si concretizza, guidando la difesa da vero leader. Stopper stile anni ’80.

Marfoli 5

Come Pirlo quando è in serata no, non trova mai lo spunto giusto. Perde il pallone che regala il gol del 2-1 agli avversari, evanescente in fase offensiva, soffre la velocità degli avversari sulle fasce. La squadra attende dai suoi piedi la giocata d’autore che però non arriva. Godot.

Dragonetti 6-

Partiamo dalle cose positive. Realizza due reti, scorazzando su e giù per la fascia alla ricerca dell’assist giusto per i compagni di reparto. Purtroppo perde l’uomo sul corner che porta gli avversari sul 3-1 e regala loro il pallone del 6-4. Altalena.

Morgante 5,5

Non pervenuto nel primo tempo, dove pur non commettendo grandi errori si fa notare solamente per l’assist sulla rete del 4-2. In crescita nella ripresa quando realizza la rete della speranza, torna nell’oblio dopo un decisivo errore sotto porta. Meteora.

Iuzzolino 5,5

Paga il periodo di 20 giorni di inattività. Non ha nelle gambe la velocità dei giorni migliori e viene spesso fermato dai difensori avversari. Tiene la squadra a galla nel finale del primo tempo, ma nella ripresa non riesce a regalare un gol ai propri fan. Marlboro light.

Un pareggio agrodolce

Un’ Italia mediocre non riesce ad avere la meglio sugli Stati Uniti, che si giocavano l’ultima chance per non abbandonare anzitempo il mondiale. Nei primi 20 minuti gli azzurri, scesi in campo con la mentalità sbagliata, lasciano prendere l’iniziativa agli avversari che li sovrastano per grinta e aggressività. Dopo lo sbandamento iniziale arriva improvvisamente il goal dell’Italia. Punizione dalla destra calciata da Pirlo sulla quale si avventa Gilardino che con un preciso colpo di testa batte il poco reattivo Keller. I discorsi sul cinismo delle grandi squadre che anche quando non in serata positiva riescono a sbloccare la partita affidandosi alle giocate dei singoli durano però solo cinque minuti. Tanto è infatti il tempo che gli Usa impiegano a riequilibrare la gara. Una punizione proveniente dalla destra attraversa tutta l’area di rigore fino a trovare sulla sua strada un maldestro Zaccardo che trasforma un facile disimpegno difensivo in un comico autogol. L’Italia accusa il colpo e dopo un minuto arriva la seconda mazzata. De Rossi salta scomposto a centrocampo, il suo gomito alzato oltre i limiti previsti dal regolamento impatta sul volto di McBride proprio sotto gli occhi dell’arbitro, il quale non può esimersi dal tirar fuori il cartellino rosso per il nostro centrocampista. Lippi ridisegna la squadra con un 4-3-2 sostituendo un opaco Totti con il rientrante Gattuso. E proprio al centrocampista rossonero viene annullata dopo un minuto una splendida rete pere fuorigioco inesistente di Toni che lo aveva servito con una precisa sponda. Le emozioni del primo tempo non sono finite, infatti a pochi minuti dall’intervallo, l’arbitro riporta le due squadre in parità numerica per un brutto intervento di Mastroeni su Pirlo. La ripresa riparte con le due squadre ancora scosse dai precedenti 45 minuti di gioco e con gli Usa che si ritrovano incredibilmente in 9 per l’espulsione di Pope, punito con il secondo cartellino giallo per un brutto intervento su Gilardino. Lippi, allora per sfruttare la superiorità numerica fa altri due cambi: Del Piero per Zaccardo e Iaquinta per Toni. Il nuovo assetto non riesce a modificare l’inerzia della partita, nonostante un tentativo di autogol statunitense con la palla che si stampa sulla traversa ed un gol giustamente annullato agli Usa per fuorigioco attivo di un attaccante che copriva la visuale del tiro ad un incerto Buffon. L’ultima vera occasione della gara viene sprecata da Del Piero che in acrobazia non riesce a superare Keller. La partita si conclude sul pareggio, il risultato più giusto per la prestazione offerta dalle due squadre. L’Italia ancora in testa al girone dovrà affrontare Giovedì alle 16 la Cechia. Vediamo la situazione degli azzurri:

L’Italia vince: in caso di vittoria, l’Italia arriva prima nel girone

L’Italia pareggia: l’Italia arriva comunque prima a patto che il Ghana non batte gli Usa, in tal caso passeremmo il turno ma come secondi

L’Italia perde: non tutto è perduto. Si passa il turno se Usa e Ghana impattano e l’Italia non perde con 2 goal di scarto. A parità tra due squadre, infatti, vale la differenza reti. Quella attuale è Italia +2, Ghana 0 e Usa –3. Il Ghana pareggiando rimarrebbe a 0 in differenza reti, l’Italia perdendo con un goal di scarto andrebbe a –1. Se l’Italia perde con due gol di scarto va anche lei a 0, dunque si va a controllare il numero di gol realizzati ( per ora Italia 3 e Ghana 2, in tal caso possiamo permetterci di farci raggiungere dal Ghana, mettiamo il caso il Ghana fa 1-1 e noi perdiamo 2-0 perché il successivo criterio sarebbe lo scontro diretto che noi abbiamo vinto). Per le stesse ragioni si passa il turno anche se gli Usa battono il Ghana e noi perdiamo ma loro non ci superano in differenza reti, cosa altamente probabile dato che abbiamo 5 gol di scarto( +2 a –3)

Siamo eliminati se perdiamo e vince il Ghana; il Ghana pareggia e ci supera in differenza reti o in gol fatti; gli Usa vincono e ci superano in differenza reti o in gol fatti. C’è anche una remota possibilità di sorteggio. Gli Usa vincono e ci appaiano sia in differenza reti che in gol fatti ( esempio l’Italia perde 3-0 e chiude il girone con 4 punti, differenza reti –1 e 3 gol e gli Usa vincono 2 a 0 chiudendo a 4 punti, differenza reti –1 e 3 gol). Si ricorrerebbe al sorteggio perché anche lo scontro diretto è finito in pareggio

Chuck Norris # 2

  • Quando gli hanno detto che due rette all'infinito si incontrano, Chuck Norris è andato di corsa a controllare.
  • Un giorno Chuck Norris ha superato sè stesso. Poi si è fermato ad aspettarsi.
  • Quando un piccolo sconosciuto esce di casa da solo, la mamma gli raccomanda sempre di non accettare caramelle da Chuck Norris.
  • Quando Magellano ha doppiato Capo Horn, Chuck Norris aveva già visto la versione originale con i sottotitoli.Chuck Norris si è fatto progettare il suo nuovo attico in centro a Manhattan dall'architetto di Matrix. Quando gli ha fatto notare che l'attico era in realtà un'immagine proiettata nella sua mente, Chuck Norris gli ha risposto "anche tu lo sei", facendolo scomparire per sempre.Quando Chuck Norris va in hotel, pretende che dentro al minibar ci sia sempre un minibarista.
  • Un giorno Chuck Norris ha partecipato alla Ruota della Fortuna VIP, girando per primo. I successivi 59 minuti di trasmissione consistettero in ripetuti primi piani degli altri concorrenti, mentre aspettavano invano che la ruota si fermasse.
  • La filastrocca degli elefanti che si dondolavano sopra il filo di una ragnatela terminò quando gli elefanti andarono a chiamare Chuck Norris, che non ritenendo la cosa affatto interessante colpì con un calcio rotante la ragnatela facendo precipitare migliaia di pachidermi nel vuoto.
  • La Svizzera non è veramente neutrale. E' che non hanno ancora capito da che parte sta Chuck Norris.

Un applauso alla Croazia che ha affrontato il Brasile da vera squadra a quadretti.

Italia, buona la prima

Due lampi illuminano il cielo di Hannover dove l’Italia si è sbarazzata per due a zero del Ghana. Lippi che non rinuncia al 4-3-3 decide all’ultimo minuto di far scendere in campo Perrotta al posto di Camoranesi e di puntare sin dalla gara d’esordio sul recupero di Totti. Partono forte gli azzurri che schiacciano gli avversari nella propria metà campo e collezionano una lunga serie di corner. Toni e Gilardino sono molto mobili e svariano su tutto il fronte d’attacco, Pirlo appare abbastanza ispirato e Perrotta corre su ogni pallone con grinta e tenacia. Il Ghana si affida soprattutto ai tiri da fuori e ai contropiede ma non impensierisce quasi mai la nostra retroguardia. L’Italia già pericolosa con Gilardino (palo) e Toni (traversa) inizia a tentare le conclusioni dalla distanza. Dopo un poderoso destro di Totti deviato in corner dal portiere africano, è Pirlo a trovare il pertugio giusto sugli sviluppi di un corner. Il centrocampista rossonero dosa forza e precisione e dal vertice sinistro dell’area di rigore trova l’angolino basso, facendo esplodere i tifosi italiani. Il primo tempo si conclude sull’uno a zero, con le uniche note stonate di un De Rossi troppo nervoso e di un Zaccardo in affanno. Nella ripresa dopo un’occasione fallita da Gilardino su assist al bacio di Totti, è lo stesso capitano giallorosso a lasciare il posto a Camoranesi. Lippi ridisegna la squadra con un 4-4-2 spostando Perrotta a sinistra, mossa che si rivela quasi profetica quando il centrocampista della Roma solo contro il portiere avversario sbaglia un gol facile facile. Il Ghana pian piano prende coraggio ed Essien scalda le mani a Buffon con un bel tiro dalla distanza. Lippi sostituisce uno stanco Gilardino con lo scalpitante Iaquinta e la squadra sembra beneficiare dalla mossa. E proprio Iaquinta nel finale approfittando di un clamoroso errore di Kuffour realizza il gol del definitivo 2-0.

Un capitolo a parte merita l’arbitro che ha sbagliato quasi tutte le decisioni, penalizzando entrambe le squadre. Il Ghana meritava almeno un rigore ma doveva concludere la partita in 9, clamoroso il fuorigioco fischiato a Iaquinta e la tolleranza su interventi da judo dei centrocampisti africani.

Un particolare elogio va a Lippi, Perrotta e Pirlo, resta da segnalare solo l’ingresso di Del Piero al posto di Toni nel finale di gara.

La Virgola

Con le gare di oggi si è concluso il primo turno per le squadre dei primi quattro gruppi del mondiale. Ecco lo scenario attuale:

GRUPPO A

La Germania padrona di casa e prima squadra a scendere in campo, sembra destinata a vincere il girone. Contrariamente alla propria tradizione calcistica, i tedeschi hanno mostrato un ottimo attacco caratterizzato da numerosi fraseggi e da numerosi attacchi provenienti sia dalla fasce che dalla zona centrale del campo. La coppia “polacca” Klose- Podolski è affiatata e ben assortita e si avvale della collaborazione di Schweinsteiger e delle incursioni di Lahm, autore del primo gol del torneo in attesa del rientro di Ballack, l’unica vera stella della squadra. Molto male invece la difesa, Metzelder e Mertesacker sono lenti e impacciati e non hanno le caratteristiche di leader difensivi, Friedrich non garantisce né spinta, né copertura, anche Lehmann appare in leggero calo. Alle spalle dei teutonici, s’insedia l’Ecuador. I sudamericani si sono sbarazzati facilmente di una Polonia abulica e svogliata, dimostrando buona capacità di palleggio ed ottima velocità di base. Il tandem Tenorio- Delgado è in gran forma e la coppia di difensori centrali è molto solida. Polonia e Costarica avranno il ruolo di sparring partner, con i Ticos leggermente più in palla dei polacchi, grazie alle incursioni di Wanchope, capocannoniere del mondiale. La Polonia, pur avendo maggiore potenzialità, è in una disastrosa condizione fisica ed appare destinata ad un finale poco glorioso.

GRUPPO B

L’Inghilterra comanda il girone, che vede Svezia e Trinidad appaiate a quota uno e il Paraguay fanalino di coda. Se gli inglesi vinceranno comodamente il girone, assai più incerta è la situazione per la seconda qualificata. Sia Paraguay che Svezia sono apparse decisamente sotto tono con i sudamericani che godono del vantaggio di aver già incontrato l’Inghilterra e soprattutto di non aver perso punti contro Trinidad. Gli Svedesi nonostante il punto in più sono in pessime condizioni e si giocheranno il tutto per tutto nello scontro diretto, dove un altro pareggio li manderebbe a casa anzi tempo. Mina vagante del girone, il Trinidad. I caraibici, già al settimo cielo per l’impresa contro la Svezia, potrebbero regalare altre emozioni, se battono il Paraguay sono dentro. Discorso a parte merita l’Inghilterra, tra le favorite del mondiale, la squadra di Eriksson ha giocato uno straordinario primo tempo, dominando a centrocampo. Non ha saputo, però, chiudere la gara ed ha rischiato nel finale a causa di un attacco che paga l’assenza di Rooney e di una difesa che non sembra granitica. Ferdinand è fuori forma e Sol Campbell scalpita per sostituirlo. La pressione è tanta, gli inglesi sapranno sopportarla?

GRUPPO C

E’il girone di ferro. Argentina, Olanda, Costa d’Avorio e Serbia si daranno battaglia fino all’ultimo secondo per passare il turno. L’Argentina è apparsa più cinica che forte, i sudamericani hanno saputo approfittare delle amnesie della difesa ivoriana ma non hanno espresso un gioco esaltante. Riquelme è il leader della squadra, che con il rientro di Messi e Tevez potrebbe però cambiare decisamente volto. Bene l’Olanda, la squadra di Van Basten si è sbarazzata facilmente della Serbia. Un Robben strepitoso ha guidato alla vittoria gli Orange che vogliono dimostrarsi la squadra rivelazione del torneo. Nonostante il ko, anche la Costa d’Avorio ha macinato gioco e prodotto un buon calcio. Gli Africani hanno pagato lo scotto dell’esordio ma hanno le potenzialità per passare il turno anche se è molto dura. Malino la Serbia, inesistente in attacco dove Kezamn è l’ombra di se stesso, meglio in difesa. In questo girone per gli slavi la qualificazione resta impossibile

GRUPPO D

E’un girone già segnato. Portogallo e Messico si giocheranno il primo posto nello scontro diretto, Iran e Angola la soddisfazione di fare 3 punti. I messicani, dopo un primo tempo bruttissimo hanno saputo cambiare l’inerzia della partita e far valere le proprie doti tecniche sui più modesti iraniani. I portoghesi non hanno incantato contro l’Angola, facendo il minimo indispensabile per portare a casa i tre punti. L’Iran è molto volenteroso ma ha troppi limiti tecnici specie nelle individualità difensive, mentre l’Angola ha dato tutto nella gara di oggi facendo bella figura ma punti zero.

Fenomeni Paranormali

Chuck Norris, vero nome Carlos Ray, è un famoso attore statunitense, divenuto celebre per la sua abilità nel campo delle arti marziali. Negli ultimi anni sulla sua figura si è sviluppato un fenomeno di Internet noto in inglese come Chuck Norris Facts; attraverso numerosi media legati a Internet (e-mail, newsgroup, siti web) vengono continuamente diffuse, a scopo goliardico, notizie inventate e inverosimili su di lui. Molte di esse hanno a che vedere con la forza, la mascolinità e l'abilità nelle arti marziali dell'attore, esagerate con intenti umoristici.

Eccone alcuni esempi, trovati in rete ognuno è libero di inventare o aggiungere il proprio:

Chuck Norris non legge i libri. Li fissa fino a quando non ottiene le informazioni che gli servono.

Chuck Norris usa i profilattici stimolanti al rovescio, così può provare piacere.

Una volta si credeva che Chuck Norris avesse perso uno scontro con un pirata, ma è un falso, creato da Chuck Norris stesso per attirare più pirati su di lui.

Le lacrime di Chuck Norris curano il cancro. Il problema è che lui non ha mai pianto.

Chuck Norris non ha l'AIDS, ma lo trasmette comunque alle persone.

Chuck Norris non dorme. Aspetta.

Chuck Norris una volta abbatté un aereo tedesco puntandolo con un dito e urlando "Bang!"

Chuck Norris un volta ha mangiato 3 bistecche da 2 chili in un'ora. Ha speso i primi 45 minuti facendo sesso con la cameriera.

Quando l'uomo nero va a dormire,ogni notte controlla il suo armadio per vedere se c'è Chuck Norris.

Chuck Norris può dividere per zero.

Durante un episodio di "Willy Il Principe di Bel-Air", sostituì per una cena Carlton e nessuno ci ha fatto caso.

Chuck Norris ha risolto il mistero del Triangolo delle Bermuda col Teorema di Pitagora.

Chuck Norris perse la verginità prima di suo padre.


Il settimo giorno Dio si riposò.. Chuck Norris ne prese il posto.

Il verso delle oche non produce eco. Chuck Norris è il responsabile di questo fenomeno. Se gli chiedete perchè lui semplicemente vi fisserà, ferocemente.

Chuck Norris ha inventato l'acqua.

Chuck Norris è stato capace di vincere una partita a scacchi anche dopo che gli avevano mangiato il re.

Chuck Norris è apparso alla Madonna .

Alcune sono carine, altre cagate pazzesche. Eppure questo fenomeno sta invadendo la rete. Un pò però ci si taglia

Lascia o raddoppia?

Intuizione, fiuto, “botta di culo”, chiamatela come volete, ma a volte nella vita si compiono dei gesti a prima vista insensati che si rivelano sensazionali. E’ quanto accaduto alla multinazionale finlandese Nokia, come ho appreso studiando il libro American Internet di Narduzzi. Fondata nel 1865 come fabbrica di legnami per dare lavoro ai molti boscaioli indigeni, dopo il crollo del muro di Berlino ed il rischio di liquidazione, il managment dell’azienda ha deciso di vendere tutte le proprie attività per concentrare tutte le risorse su un mercato che all’epoca muoveva i primi vagiti: quello della telefonia mobile e del wireless. L’incredibile scelta effettuata della Nokia ha avuto conseguenze, come tutti sappiamo, al di là delle più rosee aspettative tanto che nel 2000 è stato calcolato che da sola la società ha contribuito di un punto percentuale alla crescita del PIL finlandese.

BUON MONDIALE A TUTTI!

Come stanno i Quadretti?

A circa 10 giorni dai Quarti di Finale che vedranno i Quadretti sfidare i Scarpini al Chiodo, la situazione psico-fisica degli Ometti è la seguente:

Vecchione

L’amichevole di Martedì scorso ha visto il manzoniano portierone sugli scudi. In un torneo in cui in alcune occasioni ha effettuato prestazioni al di sotto del suo standard naturale ed incassato molti gol, rimane comunque il valore aggiunto della squadra quadrettata. Dà sicurezza a tutta la difesa, è migliorato moltissimo nelle uscite one-to-one, pecca un po’ nei tiri dalla media distanza e nel posizionamento delle barriere. E’il capitano giocatore degli Ometti e i suoi compagni lo seguono fedelmente, attendendo fiduciosi la conquista di un trofeo, che lui stesso aveva promesso il giorno in cui fu acquistato.

Nikzad

E’il giocatore che ha trasformato la squadra, da quando è tornato a comandare la difesa a quadretti ha offerto prestazioni superlative. E’un autentico pilastro, l’unico in grado di garantire sostanza, grinta e quantità. In leggero calo fisico nelle ultime prestazioni, soffre gli attaccanti mobili e veloci e va in difficoltà quando deve impostare il gioco. Offre comunque ampie garanzie ai propri compagni ed è impagabile per attaccamento alla maglia e disposizione a soffrire.

Marfoli

Giocatore di grande classe, ha trovato la posizione in campo che ne esalta qualità ed estro. Agisce spesso in fase difensiva e da lì trova gli spunti per dettare il passaggio giusto ai compagni e creare occasioni pericolose. A volte nelle azioni di contropiede non riesce a trovare la soluzione migliore tra il tiro e il passaggio, ma quando è in giornata può far male a molte difese. Detta il gioco della squadra che risente delle sue prestazioni sia in positivo che in negativo

Dragonetti

Come una pallina da flipper impazzita fa su e giù sulla fascia, dimostrando grande capacità di corsa e ottima condizione fisica. Si sacrifica in fase difensiva, rincorrendo l’avversario fin dentro l’area di rigore, ma paga tutti questi sforzi in termini di lucidità. Ha ampi margini di miglioramento specie nei momenti in cui si trova a gestire la palla quando è sarebbe utile temporeggiare e attendere che la squadra salga. Decisivo in molte gare con gol pesanti come macigni, ci si aspetta la sua definitiva consacrazione nella fase calda del torneo

Morgante

E’il jolly della squadra, l’uomo che ruota in quasi tutti i ruoli della squadra perché sa ricoprirli tutti garantendo la stessa efficacia (o come sostengono i maligni perché non ne sa ricoprire bene neanche uno). Non manca la qualità nelle sue giocate, ma spesso èpsicologicamente frenato dalla paura di far prendere gol in contropiede alla propria squadra. Quando riesce ad abbinare quantità e qualità diviene un punto di riferimento importante specialmente in fase realizzativa dove può rappresentare una decisiva fonte di gol alternativa

Loddo

Si sacrifica molto per la squadra, giocando sulla fascia e reprimendo la sua vocazione naturale ad essere il terminale offensivo della squadra. Le sue giocate raffinate possono far effettuare alla squadra il salto di qualità, ma anche trasformarsi in un’arma a doppio taglio quando non vengono finalizzate dai compagni o se stoppate dagli avversari. A volte paga eccessivamente i suoi sforzi sotto porta ma ogni volta che salta l’uomo crea scompiglio nelle difese avversarie mettendo la sua squadra in superiorità numerica

Iuzzolino

E’l’uomo in più dei Quadretti. In attacco fa reparto da solo, regalando strepitosi numeri alla squadra. Inquadra la porta come solo i bomber di razza e con la sua tecnica sopraffina mette costantemente in crisi gli avversari. Quando esaurisce il pieno va in completo black out, costringendo i compagni agli straordinari. Tuttavia tutta la squadra si mette volentieri al suo servizio perché ne riconosce il suo enorme valore. Il suo istinto lo porta spesso a puntare la porta ma quando dialoga con i compagni di reparto sono guai per tutte le difese

Jairzinho, miglior attor non protagonista dei Mondiali'70

Il Brasile del 1970, quello che battendo l’Italia si aggiudicò definitivamente la Coppa Rimet, viene da tutti ricordato per la presenza del fuoriclasse Pelè che con le sue magie incantava tutto il pianeta.

In realtà alle spalle di Pelè, c’era una squadra formidabile in ogni reparto i cui nomi, nonostante le loro splendide imprese, sono rimasti nella memoria di pochi appassionati. Tra questi va assolutamente citata l’ala destra Jairzinho, che proprio in quell’edizione dei mondiali, ha fissato il record, ancora non battuto, di realizzare almeno una rete in tutte le gare della competizione.

Brasile- Cecoslovacchia 4-1

Dopo aver chiuso il primo tempo per 1-1, il Brasile dilagò nella ripresa, chiudendo l'incontro sul punteggio di 4-1 con reti di Rivelino e Pelè e una doppietta di Jairzinho.

Brasile- Inghilterra 1-0
Il match più importante della prima fase, contro l'Inghilterra di Bobby Charlton, che schierava molti dei giocatori che avevano vinto il titolo a Wembley quattro anni prima. L'incontro fu teso ed equilibrato, e venne deciso da un gol di Jairzinho al quarto d'ora del secondo tempo.

Brasile- Romania 3-2
L'ultimo incontro del girone preliminare fu quasi una formalità. Il Brasile superò la Romania per 3-2 con due gol di Pelè ed uno di Jairzinho, e si presentò ai quarti di finale nella veste di grande favorita del torneo.

Brasile- Perù 4-2

Nei quarti di finale, l'avversario di turno era il Perù, che aveva eliminato l'Argentina nella fase di qualificazione. In quella partita fu Tostão a salire in cattedra con una doppietta: Rivelino e Jairzinho completarono il tabellino dei marcatori per il 4-2 finale.


Brasile- Uruguay 3-1
La semifinale contro l'Uruguay fu, in un certo senso, l'incontro più delicato per i brasiliani: la "celeste" è, da sempre, la bestia nera del Brasile. La partita apparve subito difficile: l'Uruguay applicava marcature rigide a uomo, e i brasiliani non riuscivano ad esprimere il loro gioco. Il gol subito da Felix dopo 19 minuti di gioco dovette riportare alla memoria dei tifosi verdeoro la finale persa al Maracanà vent'anni prima. Il Brasile impiegò tutto il primo tempo per trovare la chiave della partita: Gerson, marcato molto strettamente, ebbe l'idea di invertire la posizione in campo con Clodoaldo, più libero perché ritenuto meno pericoloso. E fu proprio Clodoaldo, servito da Tostão, a trovare un varco nella difesa uruguaiana e a segnare il provvidenziale gol del pareggio poco prima dell'intervallo. La ripresa fu anch'essa equilibrata, e fu solo nel quarto d'ora finale che i brasiliani ebbero ragione degli avversari con due gol di Jairzinho e Rivelino, chiudendo la partita sul 3-1.

Brasile- Italia 4-1

La finale Brasile- Italia, rappresentò l’apoteosi per i sudamericani. Dopo un primo tempo molto equilibrato finito sul punteggio di 1-1 grazie allo splendido gol di Pelè e al pareggio di Boninsegna, in arte Bonimba, il Brasile dilagò nella ripresa. Fu Gerson con un poderoso tiro da fuori area a riportare i verde-oro in vantaggio, che poi realizzarono altre due reti con Jairzinho e Carlos Alberto.

I Mondiali dalla A alla Z

Australia – La Germania porta bene ai calciatori oceanici: entrambe le loro partecipazioni alla fase finale sono avvenute con la Germania ospitante (Germania 1974 e Germania 2006).

Brasile – E’ la nazione che vanta più successi nella competizione mondiale: ben cinque (1958, 1962, 1970, 1994, 2002).

Costa Rica – La formazione caraibica, anziché la classica divisa nazionale, indosserà la casacca di una squadra di club, il Cartagines, celebrando così il centenario della sua fondazione.

Debuttanti – Sono sei le nazioni debuttanti della manifestazione: una dell’Europa dell’Est (Ucraina); quattro africane (Angola, Costa d’Avorio, Togo, Ghana); una caraibica (Trinidad e Tobago). Prima apparizione con il nuovo nome anche per la Serbia – Montenegro, perché fino al 1998 giocava sotto le insegne della Jugoslavia.

Esclusioni – Tra le nazioni che non hanno ottenuto il diritto a partecipare alla fase finale dei campionati del mondo ci sono alcune “grandi escluse”: oltre alle africane Nigeria, Camerun, Sudafrica e Senegal, anche la Cina, l’Uruguay, il Belgio, la Danimarca ed i campioni d’Europa in carica della Grecia.

Fontaine Just – Calciatore francese, è suo il record di gol segnati in una stessa competizione mondiale: 13 reti nell’edizione 1958.

Goleo VI – E’ la mascotte scelta per la manifestazione, un simpatico leone perennemente accompagnato da Pille, un pallone parlante.

Hamburg (Amburgo) – Dopo Berlino è la città tedesca più popolosa con un milione 700 mila abitanti . E’ celebre per l’enorme numero di ponti cittadini: basti pensare che ce ne sono più che a Venezia, Amsterdam e Londra messe insieme.

Iran – La federazione iraniana pagherà il soggiorno in Germania a tutti i tifosi che decideranno di seguirla. Questo, però, se la nazionale passerà il turno di qualificazione. Il pacchetto preparato dall'agenzia di viaggio costa 3800 per soggiorno e biglietti delle partite del girone eliminatorio, ma nel caso in cui la squadra passasse il turno i tifosi potranno restare in Germania senza alcun costo aggiuntivo.

Lothar Matthaeus – Il centrocampista tedesco detiene il record del maggior numero di partite disputate alla fase finale dei campionati del mondo di calcio: 25 presenze in quattro edizioni (da Messico 1986 a Francia 1998).

Milla Roger – Il centravanti camerunese è il marcatore più anziano della competizione: nell’edizione 1994, a 42 anni di età, segnò una rete contro la Russia.

Nazionalismo – Per la prima volta il calcio d’inizio della manifestazione non spetterà alla formazione detentrice del trofeo (il Brasile), ma al paese ospitante: così il 9 giugno la prima partita sarà Germania-Costarica anziché Brasile-Croazia.

Olympiastadion – Il complesso berlinese (76 mila 176 spettatori) sarà teatro della partita finale che la sera del 9 luglio assegnerà la coppa del mondo di calcio.

Professionalità – Certamente da premiare quella dello svedese Sven Goran Eriksson, commissario tecnico dell’Inghilterra, che nel girone di qualificazione dovrà giocare proprio contro i suoi connazionali.

Quattrocentomila euro – E’ la cifra che gli inserzionisti pubblicitari dovranno pagare per uno spot di 30 secondi durante l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo.

Rimet Jules – Presidente della Fifa dal 1921 al 1954, fu ideatore di una manifestazione calcistica che vedesse coinvolte tutte le nazioni della Terra: nacque così il Campionato mondiale di calcio. In suo onore, la Coppa del mondo fu denominata coppa Jules Rimet. Venne definitivamente assegnata al Brasile che la vinse per tre volte.

Sicurezza – Le migliaia di poliziotti in servizio durante i Mondiali dovranno sottostare ad un rigido codice stilistico: un decreto governativo ha infatti prescritto che gli agenti non potranno tenere la barba per più di tre giorni, così come sono loro vietati capelli lunghi, braccialetti e tatuaggi; gli orecchini, invece, sono consentiti solo alle donne.

Ticket – Il costo dei biglietti per assistere alle partite varia da 35 euro (partite di qualificazione) a 600 euro (finalissima).

Uefa – L’Union of European Football Associations è l’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo. Rappresenta tutte le federazioni calcistiche d’Europa più quelle di Turchia, Israele, Georgia, Armenia, Azerbaijan e Kazakhstan. L’Uefa può vantare 14 nazionali sulle 32 ammesse alla fase finale dei Mondiali di calcio Germania 2006.

Vittorio Pozzo – E’ l’allenatore che ha vinto più di tutti in meno tempo alla guida di una nazionale: in quattro anni, dal 1934 al 1938, vinse due titoli mondiali (Italia 1934 e Francia 1938) ed un’Olimpiade (Germania 1936).

Zoff Dino – E’ l’unico italiano ad esser diventato con la nazionale sia campione d’Europa che del mondo, rispettivamente in Italia nel 1968 e in Spagna nel 1982.

A scuola di tattica

La zona mista, che oggi viene adottata dalla stragrande maggioranza di squadre al mondo, offre differenti stili di applicazione. Si passa da quelli più rigidi come il 4-3-3 e il 4-4-2 a quelli più flessibili come il 3-5-2 o il 4-3-2-1.

IL 4-3-3

È innegabile che questa disposizione in campo rappresenta la migliore copertura degli spazi possibile. Sia che la squadra si difenda che quando si allunga, è facile per il giocatore trovare la collocazione più adatta. Inoltre, in caso di cambio campo repentino, ogni zona è coperta. Ecco perché è caratterizzato da una lunga serie di fraseggi, triangolazioni, sovrapposizioni, possesso palla. Ha il grosso merito di non scoprire o sbilanciare i vari reparti.
Il centrocampo a 3 difficilmente viene messo in inferiorità numerica
. Infatti, disponendosi a triangolo con il vertice alto posto appena davanti alla propria difesa e i giocatori molto vicini tra loro, agevola la circolazione di palla tra i compagni, indifferentemente dal numero degli avversari che affronta.
I 3 attaccanti sono un pericolo costante
. Non solo perché tengono sempre impegnati almeno 3 o 4 difensori avversari, separandoli di fatto dalla partecipazione del gioco, ma anche perché possono mettere in difficoltà le difese schierate a zona con il loro movimento. Qui gioca un ruolo fondamentale il centravanti, che ha il compito principale di tenere palla, far salire la squadra e incoraggiare triangolazioni con gli attaccanti esterni e con i centrocampisti che si inseriscono dal centro. Direi che questo ruolo, con il playmaker basso e le ali veloci sono fondamentali per questo modulo.

IL 3-4-3

Non c’è nessuna prova che garantisca una migliore efficienza difensiva l’utilizzo di 3 difensori centrali al posto di 2. Viceversa, può aumentare la confusione in sede di marcatura.

I 2 centrocampisti vengono costantemente messi in inferiorità numerica perché non sono supportati tecnicamente dagli esterni, che sono giocatori molto dinamici ma piuttosto ruvidi tecnicamente. Inoltre, gli attaccanti rimangono spesso isolati. L’unica alternativa è quella di cercarli con il lancio lungo a scavalcare la metà campo, ma questo si trasforma in un tentativo spesso velleitario, prevedibile e comunque poco efficace.

Gli esterni di difesa sono chiamati a un compito massacrante per tutta la durata del Campionato: devono supportare le corsie laterali e coprire contemporaneamente sulle ali avversarie. Ciò è improponibile. Ecco perché, a lungo andare, si riduce il loro apporto offensivo e si aprono spazi enormi per gli avversari che sfruttano molto le fasce.

IL 4-4-2
Questo è senza dubbio uno dei moduli attualmente più in voga. In effetti, la doppia barriera umana composta da 4 centrocampisti e 4 difensori offre numerosi vantaggi: accorcia automaticamente la squadra, riducendo gli spazi agli avversari; prende in mano entrambe le fasce laterali potendo contare di 2 giocatori per ciascuna corsia; difende in 8 e attacca in 6. Diciamo che non tutto il campo viene coperto dal punto di vista verticale, ma lo è senza dubbio da quello orizzontale, con minori porzioni da lasciare agli avversari.
Altra caratteristica fondamentale del 4-4-2 è l’impiego di 2attaccanti. Questi devono avere caratteristiche particolari: devono essere uomini d’area di rigore disposti al dialogo continuo e mentalmente preparati per giocare sempre in posizione centrale. Non importa poi se uno di loro si piazza costantemente al centro, sfruttando le sue capacità di potenza e opportunismo, mentre l’altro parte 10/20 metri più in dietro per mettere in atto la velocità, il dribbling e il tiro da fuori.

In ogni caso, attaccare con il 4-4-2 è differente dall’attaccare con il 4-3-3:

è vietato (o deve essere limitato il più possibile) agli attaccanti svagare sulle corsie esterne perché finirebbero per sovrapporsi con i numerosi laterali esterni che avanzano da dietro

è fondamentale che le 2 punte giochino vicino tra loro cercandosi in continuazione

nelle forme più evolute, gli attaccanti riescono a fare il famoso taglio in area per consentire ai centrocampisti di inserirsi in area. I quali, partendo da dietro, spiazzano letteralmente la difesa che non si aspetta questi assalti perentori.

IL 3-5-2
Caratteristica fondamentale – e punto di forza del modulo - è quella di difendere in 5 e attaccare in 7. Viene adottato soprattutto quando si devono sfruttare al meglio gli inserimenti e le doti offensive di un centrocampista avanzato, tanto da farlo diventare un attaccante aggiunto.
La differenza sostanziale con il 3-4-3 riguarda:

L’utilizzo di un uomo in più a centrocampo. Questo giocatore agevola sia il compito di costruzione che quello di interdizione; copre sull’esterno il compagno che si sgancia; mantiene la superiorità numerica sulla mediana. Ecco perché il modulo in esame risulta molto più efficace e gestibile. Anche se i 2 difensori laterali sono chiamati a un faticoso impegno fisico, che spesso si fa sentire nell’arco di una stagione intera, difesa e centrocampo ne risentono di meno potendo impiegare 3 elementi ciascuno
L’impiego di 2 punte ravvicinate. In genere i 2 attaccanti hanno caratteristiche diverse ma complementari tra loro: uno è un uomo di peso e stanzia generalmente in area di rigore, l’altro è più dinamico e sfrutta la propria velocità e capacità di dribbling. Come nel 4-4-2, sono elementi che si cercano molto e della cui intesa ne beneficia tutta la squadra

IL 4-3-2-1 O ALBERO DI NATALE
Questo è lo schema più offensivo in assoluto. Immaginate di avere un centravanti devastante, che in area di rigore fa reparto da solo e 2 fantasisti in possesso di grandi doti di dribbling, tecnica e velocità, capaci insomma di entrare in porta con la palla ai piedi. Immaginate che tutto il resto della squadra riesca a sostenere questo attacco incredibile: avremo 2 terzini molto bravi a spingere sulle corsie laterali, 2 centrali difensivi piuttosto bloccati e un centrocampo a 3 compatto e attento a supportare gli allunghi laterali e il gioco delle mezzepunte

Rispetto al 4-3-3 cambia l’approccio offensivo e mentale. Le 2 mezzali si scambiano continuamente, non danno punti di riferimento, sono difficilissime da marcare, molto raramente allargano sulle fasce per crossare. In pratica si possono trasformare in 2 attaccanti aggiuntivi o in 2 centrocampisti, ma a loro non verrà mai chiesto di coprire sul terzino in proiezione offensiva. E’ lo schema meno rigido che si possa ammettere, in confronto con quello più teorico in assoluto

Rispetto al 4-4-2 c’è un solo attaccante in area di rigore e la manovra si sviluppa soprattutto per le vie centrali e non quelle laterali. Inoltre l’attacco si apre secondo l’ispirazione dei singoli e non secondo rigidi inserimenti

Rispetto al 3-5-2 le mezze punte si staccano molto dal settore di metà campo e aiutano in fase di contenimento non aggredendo gli spazi, ma con il possesso palla.

P2

Ecco gli obiettivi della loggia massonica Propaganda Due, formalmente sciolta nel 1981, ma che per anni ha condizionato le scelte politico-economiche dei nostri tempi. Tra i suoi membri: Amato, Berlusconi e Costanzo. Lascio a voi riflessioni e commenti:

Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accessibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.

Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione e' la costituzione di un club (di natura rotariana per l'etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante e' stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.

Nei confronti del mondo politico occorre:
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli

Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominativamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.
In un secondo tempo occorrerà:
a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria e' fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.

Provvedimenti economico-sociali
b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);
b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività - anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;
b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:
1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);
3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
5 - alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive;
6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed
accertati;
b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e
sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;
b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono - nel gioco degli interessi - in passività inutili dello stesso Stato;
b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;
b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case - ospedali - scuole - trasporti)

Vicende in cui è implicata la loggia P2

- Strage del treno Italicus
- strage di Bologna
- strage di Ustica
- strage di Piazza Fontana
- strage del rapido 904
- omicidio Calvi
- omicidio Pecorelli
- omicidio Olof Palme
- omicidio Semerari
- colpo di stato militare in Argentina
- tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese
- tentativo di colpo di stato della Rosa dei Venti
- caso dei dossier illegali del SIFAR
- operazione Minareto
- falso rapimento Sindona
- tentativo di depistamento durante il rapimento Moro
- rapimento Bulgari
- rapimento Ortolani
- rapimento Amedeo
- rapimento Danesi
- rapimento Amati
- rapporti con la banda della Magliana
- rapporti con la banda dei marsigliesi
- inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo
- riciclaggio narcodollari (caso Locascio)
- caso Cavalieri del Lavoro di Catania
- fuga di Herbert Kappler
- crack Sindona
- crack Banco Ambrosiano
- crack Finabank
- scandali finanziari legati allo IOR
- caso Rizzoli-Corriere della Sera
- caso SIPRA-Rizzoli
- scandalo dei Petroli
- caso M. Fo. Biali
- caso Eni-Petronim
- caso Kollbrunner
- cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer
- cospirazione politica di Raffaele Giudice
- cospirazione politica di Pietro Musumeci
- cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna
- finanziamenti FIAT alla massoneria

Numeri Mondiali

Analizziamo alcuni interessanti dati statistici che caratterizzano i giocatori convocati per la Coppa del Mondo FIFA Germania 2006


I soliti noti
Sono sette i giocatori che si apprestano a disputare la loro quarta edizione di una Coppa del Mondo FIFA: Claudio Reyna (USA), Oliver Kahn (Germania), Mohammed Al Deayea e Sami Al Jaber (Arabia Saudita), Cafù e Ronaldo (Brasile).

Il portiere americano Kasey Keller è l’unico calciatore ad aver partecipato all’edizione del 1990, prima di saltare il torneo del 1994 negli Stati Uniti. Soltanto Cafù, Al Deayea e Al Jaber hanno preso parte alle tre precedenti edizioni del torneo iridato.

L’esperienza è tutto...
Mohammed Al Deayea, estremo difensore dell’Arabia Saudita, è il calciatore con il maggior numero di presenze in nazionale a partecipare alla Coppa del Mondo FIFA 2006. Al Deayea, 181 presenze in maglia biancoverde, parteciperà per la quarta volta ad un Mondiale.

Alle sue spalle incalza il messicano Claudio Suarez, con 176 presenze.

Atleti di tutte le dimensioni...
Il giocatore più basso del torneo è l’ecuadoriano Christian Lara, alto appena 162 cm.. All’estremo opposto troviamo tre giocatori che misurano 202 cm.: Jan Koller (Repubblica Ceca), Zeljko Kalac (Australia) e Nikola Zigic (Serbia-Montenegro).

Dei tre statuari calciatori due sono attaccanti e soltanto uno, Kalac, è un portiere. Con un peso intorno ai 100 kg., Jan Koller (Repubblica Ceca) è anche il giocatore più pesante che parteciperà alla Coppa del Mondo FIFA 2006. Il più leggero in assoluto è invece Mohammad Al Shlhoub (Arabia Saudita), con i suoi 59 kg.

Veterani e matricole
Il nazionale inglese Theo Walcott (16.03.1989) è il calciatore più giovane del torneo e in caso di gol diventerebbe il più giovane marcatore in una fase finale della Coppa del Mondo FIFA. Il portiere della Tunisia Ali Boumnijel (13.04.1966) salirà al quinto posto della graduatoria dei giocatori più anziani di sempre, alle spalle di leggende del calcio come Roger Milla (Camerun), Pat Jennings (Irlanda del Nord), Peter Shilton (Inghilterra) e Dino Zoff (Italia).

L’età media dei 736 calciatori ai nastri di partenza in Germania è di 27 anni e quattro mesi. Il primato per l’età media più elevata spetta a Repubblica Ceca, Francia e Trinidad Tobago con 29 anni ed un mese, mentre il Ghana è la squadra più giovane con un’età media di 25 anni e due mesi.

Goleador
Fra i 736 convocati non mancano i bomber di razza, in particolare il brasiliano Ronaldo, autore di ben 12 reti mondiali e ormai vicino al record di 14 centri del tedesco Gerd Mueller.

Alle sue spalle un terzetto di attaccanti europei: il tedesco Miroslav Klose (cinque reti), lo spagnolo Raul (4) e l’inglese Michael Owen (4).

Numeri fortunati
Quanto ai numeri di maglia, cinque squadre nazionali fra le 32 qualificate risaltano per il cospicuo numero di giocatori che indosseranno lo stesso numero dell’edizione del 2002: Francia (11), Stati Uniti (9), Italia, Costa Rica e Arabia Saudita (8).

Degli undici brasiliani Campioni del Mondo nel 2002 presenti in Germania, soltanto quattro indosseranno lo stesso numero di maglia: Cafù (2), Lucio (3), Roberto Carlos (6) e Ronaldo (9). Diversi esordienti a una fase finale mondiale avranno invece l’onore e l’onere di indossare maglie legate a grandi nomi del calcio: Lionel Messi (Argentina) sfoggerà la maglia numero 19, legata a Daniel Passarella, capitano della Albiceleste nel 1978, mentre Juan Riquelme (Argentina) vestirà la numero 10, la maglia più prestigiosa che fu di Mario Kempes (1978) e Diego Maradona (1982-1994). Come già Garrincha (1962) e Jairzinho (1970/74) prima di lui, il brasiliano Adriano indosserà la maglia numero 7.

Il prodigio del calcio inglese Wayne Rooney affiderà le sue speranze alla maglia numero 9, appartenuta al grande Bobby Charlton (1966/1970). Il tedesco Philipp Lahm seguirà le orme di Fritz Walter (1954) con la maglia numero 16, mentre l’olandese John Heitinga vestirà la numero 14, come Johan Cruyiff nel 1974. Infine, maglie pesanti anche per il polacco Arkadiusz Radonski (numero 16, Grzegorz Lato, 1974-82) e per il portoghese Miguel (numero 13, Eusebio, 1966).


Mc Politica

Potrei avere un Crispi Mc Bacon?

E'una cazzata ma mi fa troppo ridere

Amara sconfitta

Brutta sconfitta dei Quadretti contro gli Ostia Angeles al “Delle Eliche” di Ostia Antica. Gli Ometti con Cafiero al posto dell’infortunato Marfoli, non sono mai riusciti ad esprimere il gioco corale che in queste ultime gare li aveva caratterizzati. Partono forte Vecchione e soci, costringendo più volte l’estremo difensore avversario a fare gli straordinari. L’arrembaggio dei Quadretti lascia spazio alle azioni di rimessa degli avversari che colpiscono per tre volte di seguito dopo altrettanti contropiede. Gli Ometti, scossi dal triplice colpo non si scoraggiano e grazie a Loddo e ad una doppietta di Iuzzolino, non solo riescono ad agguantare il pari ma rischiano addirittura di portarsi in vantaggio colpendo due legni sempre con Iuzzolino. Nel loro momento migliore, i Quadretti perdono di nuovo la testa, subendo altre due reti per errori di Dragonetti e Vecchione. La ripresa inizia con gli Ostia Angeles in vantaggio per 5-3. Il duplice vantaggio dura però pochissimi minuti, grazie a Cafiero che fortunosamente realizza il 5-4. Ancora una volta, però, i Quadretti si smarriscono. Come nel primo tempo gli avversari per tre volte consecutive beffano il capitano a Quadretti, a causa di un errore di Morgante e di uno scandaloso rigore, segnato da Pansini. Dopo l’8-5 di Morgante, gli avversari si portano nuovamente sul + 4. Ancora Morgante con una doppietta, riesce a dimezzare le distanze portando il risultato sul 9-7. Ma gli Ometti falliscono l’arrembaggio finale e subiscono nel finale il gol del definitivo 10-7. Unica nota positiva della serata, la possibilità per i Quadretti di agganciare ancora il terzo posto, avendo perso con sole 3 reti di scarto.


Vecchione 5,5

Il portierone di Como non è in stato di grazia. Non aiutato da una difesa che lascia troppe volte spazio ai contropiede avversari, pecca in occasione del gol di Bonanni e del secondo di Cietto. Nella ripresa salva due volte su Ponzio. Pellicano.

Nikzad 5,5

Paga l’assenza di un compagno di reparto come Marfoli. Si scambia spesso di posizione con Cafiero, andando in difficoltà in fase di impostazione del gioco. Soffre la mobilità degli attaccanti avversari che in più di un’occasione lo mettono in crisi. Smarrito.

Cafiero 5,5

E’il doppione di Nikzad. Convocato per sostituire Marfoli, fatica a trovare la giusta collocazione in campo. Perde spesso di vista gli attaccanti avversari. Fa meglio la fase offensiva, spingendo sulla fascia e realizzando anche una rete. Tegolino.

Dragonetti 5,5

Sbaglia molto nel primo tempo, lasciando troppi buchi sulla sua fascia di competenza. Colpevole in occasione del 4-3 avversario, non punge neanche in zona gol dove fallisce un paio d’occasioni interessanti. Gruviera.

Morgante 6,5

Gara altalenante per il centrocampista di Siofok. Inizia abbastanza bene, si smarrisce tra primo e secondo tempo, per poi riprendersi nel finale quando ha il merito di non mollare sino all’ultimo. Mette a segno 3 reti, che potrebbero rivelarsi utili in ottica terzo posto. Quadretto

Loddo 6+

Gara più che sufficiente per il sardo a Quadretti. Mette a segno la prima rete della propria squadra, fa su e giù sulla fascia, dimostrando una condizione fisica invidiabile. Viene servito poco e male dai compagni sotto porta. Stantuffo

Iuzzolino 6

Voto 7 per il primo tempo, dove segna due gol e colpisce altrettanti legni. Voto 5 per il secondo tempo dove non riesce mai a pungere e a gestire meglio alcune occasioni, non servendo il compagno di turno smarcato. Cerimoniere