Avanti Fuffe

Una solida Fuffa a Quadretti ha la meglio sugli Easy Play in una gara vibrante e tesa fino agli ultimi secondi di gioco. Pesanti assenze per i quadrettati che devono rinunciare al duo d’attacco Iuzzolino-Loddo, il primo assente per attacco febbrile, il secondo fermo per lungo tempo ai box a causa della rottura del legamento crociato rimediata nella precedente partita. Da segnalare, però, il ritorno in campo di Zannola a cui spetta il compito di reggere tutto il peso dell’attacco e quello degli ultras Giampaolo e Walter, pronti a sostenere i Quadretti con le loro sciarpe color fuffa. La gara parte subito su buoni ritmi con le Fuffe che, facendo leva sul miglior tasso tecnico rispetto agli avversari, trovano presto la rete del vantaggio grazie a Marfoli. Passano però pochi minuti e gli Easy Play trovano il pari a causa di una sfortunata autorete di Morgante su azione di rimessa. La partita resta a lungo equilibrata finchè a pochi minuti dallo scadere, Dragonetti imbeccato ottimamente da Zannola trova la rete del 2-1. Vantaggio che dura pochi secondi, il tempo di rimettere la palla al centro ed è di nuovo parità. La seconda frazione di gioco si apre con i Quadretti che chiudono gli avversari nella propria metà campo alla ricerca del varco giusto per perforare la difesa, ma su una bella azione di contropiede sono proprio gli Easy Play a passare inaspettatamente sul 3-2. Fortunatamente anche questa volta il vantaggio dura pochi secondi. E’Marfoli con un bel sinistro da fuori area a riportare immediatamente il punteggio sul 3-3. I Quadretti continuano ad attaccare e poco dopo un velenoso tiro di Morgante finisce alle spalle del portiere, riportando le Fuffe in vantaggio. Gli avversari, però, non mollano e sfruttando il classico momento di black out di Vecchione e soci prima pareggiano e poi addirittura ribaltano il risultato, portandosi sul 5-4. La gara si fa tesa, mancano meno di 5 minuti alla fine, quando Dragonetti sfruttando una mischia in area firma la rete del 5-5. Le Fuffe non si accontentano e proseguono ad attaccare. E a due minuti dalla fine si sveglia Zannola, prima siglando la rete del 6-5 su assist di Marfoli e poi chiudendo la gara con un gol direttamente da calcio d’angolo. C’è tempo solo per due tiri liberi degli avversari, neutralizzati da un eroico Vecchione e poi arriva il fischio finale. I Quadretti vincono per 7-5.

Vecchione 7: incolpevole sui gol, è in forma straordinaria. Ferma tutte le conclusioni più pericolose degli avversari e rimane stoicamente in campo, pur avendo rimediato una forte contusione al pollice a metà ripresa. Re fasullo d’Inghilterra.

Nikzad 7: tiene bene la difesa sulle azioni d’attacco degli avversari. Commette qualche fallo di troppo, utili comunque a fermare pericolosi contropiede. Sbaglia un gol clamoroso solo davanti al portiere. PD.

Marfoli 7,5: il migliore dei Quadretti. Pur sbagliando qualche passaggio di troppo, entra nel vivo di tutte le azioni, alternando qualità e sostanza nel momento giusto al posto giusto. Segna due gol e crea numerose potenziali occasioni da rete. Kebab

Morgante 6,5: inguardabile nella prima frazione di gioco, dove oltre a non pungere mai è messo spesso in difficoltà dagli avversari. Si riprende parzialmente nella ripresa, dove segna il gol del momentaneo vantaggio e gioca con maggiore ardore. Pandoro.

Dragonetti 7,5: supportato dai consigli tecnico-tattici del fratello, interpreta mirabilmente il suo ruolo di miglior attore non protagonista. Bene sottoporta, dove segna due gol e ne sbaglia altri tra rovesciate ed errori banali, bene in fase difensiva. Parcheggio a spina.

Zannola 7: per tutta la partita s’impegna in un grande lavoro di sacrificio, rincorrendo gli avversari e giocando di sponda per far salire i propri compagni. Sbaglia gol anche clamorosi, ma nel momento clou della gara, si fa trovare pronto e realizza una decisiva doppietta. Avana.

Quando le idee non bastano

L'intuizione non sempre basta a sviluppare un progetto valido. Un esempio? Guardate il conto in banca degli autori di Lost e di quelli di Selvaggi.

Grazie Quadretti

Dopo la sconfitta contro i Metropolis eravamo stati abili profeti, se si gioca con questo spirito per le Fuffe i punti arriveranno. E così è stato. Dopo la vittoria a tavolino della settimana scorsa contro La Capitale, i Quadretti conquistano altri 3 punti, battendo per 7-3 i Calvin Club e scavalcandoli in classifica in una gara di fondamentale importanza per la conquista dell'ultimo posto utile per accedere ai Play Off. Subito buone notizie per Vecchione e compagni, che vedono svuotarsi infermerie, teatri e voli low cost e possono scendere in campo con il settebello titolare grazie ai rientri di Loddo e Marfoli. La gara parte subito su ritmi forti con continui cambi di campo ed azioni più o meno pericolose da ambo le parti, ma sono le Fuffe a passare in vantaggio grazie a Dragonetti che, sugli sviluppi di una mischia in area, prende l'ascensore e deposita di testa la palla in rete. Lo svantaggio non demoralizza gli avversari che continuano a macinare gioco e dopo essersi presentati più volte dalle parti di Vecchione realizzano il gol del pari dopo una bella azione corale. Le due squadre giocano alla pari, non cedendo neanche un centimetro agli avversari e così si va al riposo sul risultato di parità. Nella ripresa, i Quadretti cambiano radicalmente il volto del match, pigiando sull'acceleratore e mettendo in evidenza tutte le doti tecniche a loro disposizione. Dopo aver colto due pali, con Marfoli e Iuzzolino, è lo stesso Marfoli ad inventarsi un gol di rara bellezza, scagliando un sinistro preciso e potente proprio sotto l'incrocio dei pali. Le Fuffe corrono ed attaccano ed il 3-1 di Iuzzolino su bella azione personale è la logica conseguenza di tanto spettacolo. Con la gara saldamente in mano, i Quadretti sembrano poter arrivare facilmente alla vittoria, ma a riaprire la partita ci pensa l'arbitro, concedendo un rigore molto generoso agli avversari che li riporta sul 3-2. Ma le Fuffe sono in serata di grazia e così poco dopo, prima Loddo ristabilisce le distanze con un bel calcio di punizione che beffa barriera e portiere e poi ancora Iuzzolino sigla la rete del 5-2. Una disattenzione difensiva di Morgante, fa nascere l'azione che riporta gli avversari sul 5-3, ma a fugare ogni possibile tentativo di rimonta ci pensa Dragonetti che partendo in contropiede, trasforma un'azione da difensiva in offensiva e solo davanti al portiere lo umilia con un colpo da biliardo che si deposita in rete non prima di essere passato tra le gambe del malcapitato avversario. In un clima di festa e goliardia, c'è gloria anche per Nikzad che proprio allo scadere sigla la rete del definitivo 7-3. Per i Play Off ci siamo anche noi.

Vecchione 7: impegnato meno che in altre occasioni, respinge superbamente tutti i tiri che gli piovono addosso. Incolpevole in occasione di tutte e 3 le reti avversarie, guida la difesa da vero e proprio capitano. Chinotto Neri.

Nikzad 7: il roccioso centrale difensivo islamico si erge a perno della difesa, ricacciando indietro tutto ciò che passa dalle sue parti. Trova anche il tempo per qualche sortita nell'area avversaria, aumentando così il suo bottino in classifica cannonieri. Fascista su Marte.

Marfoli 8: semplicemente il migliore in campo, ottimo in fase difensiva e decisivo nel dettare i ritmi della gara, regala un gol alla Kaka che vale il prezzo del biglietto. Una vera e propria perla che indirizza la gara nel verso giusto. Pizza Primavera.

Morgante 7: prestazione più di quantità che di qualità, dalle sue parti difficilmente si passa. Bravo negli inserimenti palla al piede, pecca di distrazione in occasione del 5-3 e di precisione quando si presenta davanti alla porta avversaria. Orso Balorso.

Dragonetti 7,5: sblocca la gara e la chiude virtualmente in uno dei momenti più delicati. Attento in difesa e rapido nelle ripartenze, ha ormai metabolizzato alla perfezione il ruolo adattatogli da Vecchione. I suoi continui inserimenti senza palla tagliano come un famoso tonno la difesa avversaria. Grissino

Loddo 7: dopo un avvio in cui si sente psicologicamente bloccato per il recente infortunio, trova con il passare dei minuti il giusto passo ed il ritmo partita. La sua classe si rivela fondamentale in occasione della decisiva punizione del 4-2. Natasha.

Iuzzolino 7: partiamo con le note dolenti, sbaglia troppi gol che un bomber del suo calibro dovrebbe realizzare ad occhi chiusi. Fa però addannare costantemente i difensori avversari, segnando due reti e tirando fuori dal suo cilindro, infiniti colpi di genio. Trottolino amoroso.

Incredibile

Sapevate chi ha doppiato il primo Rocky? Ferruccio Amendola, risponderebbero gli inesperti come me. Invece no, la voce di Stallone nella prima serie della famigerata saga è doppiata dal grande Gigi Proietti. Una scoperta che mi ha lasciato di stucco.

Forza Quadretti

Grande spettacolo allo Stella Azzurra tra Metropolis e Fuffa a Quadretti, protagoniste di una gara scintillante, dalle continue emozioni e dai ritmi vertiginosi. Ancora assenze tra le Fuffe costrette a rinunciare a Loddo per infortunio e Marfoli, impegnato a fare il gobbo in un noto teatro della capitale, ma che potevano festeggiare il ritorno all'attività agonistica di Cafiero ed il recupero lampo di Iuzzolino, protagonista di un volo andata-ritorno Roma-Verona per un'esibizione canora nella prestigiosa arena. I Metropolis partono subito forte e sorprendono i Quadretti, attaccando in ogni azione con tutti i giocatori compreso il portiere che stazionava costantemente sulla linea del centrocampo nelle azioni d'attacco dei propri compagni. L'inusuale scelta tattica costringeva i Quadretti a faticare non poco prima di prendere le misure agli avversari in quanto essi erano abili a sfruttare la superiorità numerica. Così dopo un'azione corale i Metropolis trovavano la rete del vantaggio. Ma chi di portiere ferisce, di portiere perisce e così poco dopo Iuzzolino era bravo a contrastare l'estremo difensore avversario e a depositare la palla nella rete sguarnita addirittura da dietro centrocampo. Ma è ancora il numero uno dei Metropolis a tornare protagonista e a realizzare su una punizione battuta all'improvviso il gol del 2-1, preludio del 3-1 che sarebbe giunto pochi minuti dopo. La Fuffa però invece di sciogliersi come ghiaccio nell'acqua come nelle precedenti esibizioni, tira fuori il carattere e prima accorcia le distanze con una bella girata di Dragonetti sotto porta e poi pareggia i conti con un velenoso tiro di Iuzzolino imbeccato magistralmente da Morgante. La ripresa si apre con i Quadretti ancora all'attacco, e se prima la sfortuna si accanisce contro Nikzad, palo e conclusione ribattuta da pochi passi su un'azione furiosa, poi restituisce il conto con gli interessi trasformando un assist di Morgante per Dragonetti in rete grazie alla complicità del ormai famigerato portiere avversario. I Quadretti iniziano a credere l'impresa e, galvanizzati dal vantaggio, trovano anche la rete del 5-3. Vecchione si fa quaterback e su rinvio pesca Iuzzolino tutto solo nell'area avversaria, il quale, ingolosito dall'invito, regala una magia a tutti i presenti, colpo di tacco al voloche s'insacca perfettamente all'angolino. Applausi. Le Fuffe difendono e pungono in contropiede e si fanno ancora pericolosi con Morgante che dopo una bella azione personale non trova lo spiraglio giusto da posizione defilata. La stanchezza inizia però ad emergere tra i Quadretti che commettono l'errore di rintanarsi in difesa e lasciare campo alle iniziative avversarie. E così negli ultimi 10 minuti, i ragazzi di Vecchione esplodono uno a uno come bolle di sapone, e si fanno prima recuperare e poi addirittura superare, finendo per perdere 7-5 nonostante la grinta mostrata in campo. Se il risultato è amaro per i Quadretti, non lo è di certo la prestazione leonina espressa tra l'altro con una delle compagini più forti del girone. Con questo spirito i punti arriveranno.

Vecchione 7,5: carica i compagni, ottenendo da loro le risposte che cercava. Salva a più riprese il risultato, facendo aumentare i rimpianti per la gara che per forze di causa maggiore ha dovuto saltare. Si arrende, stremato, dopo aver compiuto innumerevoli parate. C.I.D.

Nikzad 7: mastino difensivo, fa spesso sentire i suoi tacchetti agli attaccanti avversari rimediando anche un cartellino giallo. Sfiora il gol in due occasioni e si intende a meraviglia con Cafiero formando una coppia per lunghi minuti insuperabile. Console.

Cafiero 7: grande ritorno in campo del centrale vesuviano. Non molla mai l'avversario, interpretando il suo ruolo di laterale difensivo alla perfezione. Cala un pò nel finale forse vittima della prolungata assenza dalle partite che contano. San Gennaro.

Morgante 7,5: gara di sostanza e qualità, senza sbavature difensive e con discrete folate offensive. Splendido nel servire l'assist del pari a Iuzzolino, bravo a sfruttare la sua corsia nella ripresa, salva anche un gol già fatto sulla linea di porta. Sbaglia a non cercare più azioni offensive nel momento di crisi della squadra. Pilota.

Dragonetti 7: emigrato a Praga per contagiare l'influenza aviaria e portarla in Italia, il buon Gallina disputa una gara sui suoi migliori livelli. Bravo a riaprire la gara nella prima frazione, nella ripresa è prima sfortunato e poi come il resto dei compagni troppo rinunciatario. Bombay

Iuzzolino 9: il gol di tacco è una delizia per tutti gli amanti del calcio e dei suoi derivati, realizza altre due reti e mette spesso in crisi i difensori avversari. Ma c'è di più appena sbarcato all'aeroporto corre al campo per venire a giocare dimostrando un attacamento alla maglia esemplare. Giulietta

Pillole quotidiane

Gaffes del Web:
"l'unico vip italiano a vedere il matrimonio di Tom Cruise e Katie Holmes sarà Andrea Bocelli"

Appendice alla teoria evolutiva:
"Se la teoria darwinista fosse vera, i gay si sarebbero estinti da tempo"

5 contati!!!

I Biscotti Gentilini giocano a tris sui Quadretti di una Fuffa in emergenza. Alle assenze giustificate di Dragonetti, fotografato a bordo di un peschereccio sulla Moldova per la tradizionale mattanza di pesci gatto novembrina, e di Loddo, s'aggiungono quelle improvvise di Marfoli, trovato alla guida del pulmino di Stranamore per risolvere i problemi di cuore dell'amico carotato, e di capitan Vecchione, pinzato al semaforo di Via delle Baleniere e costretto a passare la nottata tra collari e guinzagli. I Quadretti erano così costretti a schierarsi con Morgante tra i pali; Cossari e Nikzad in difesa; e l'inedita coppia Iuzzolino-Zannola in attacco ed inoltre a dover combattere sul campo centrale, il più largo e il più lungo dell'intero circolo stando alle ultime rilevazioni urbanistiche del Comune. Le Fuffe partono forte, difesa accorta e rapidi contropiede consentono ai Quadrettati di passare subito in vantaggio con Iuzzolino e di difendersi molto bene anche grazie agli ottimi interventi di un Morgante in versione Vecchione. Su una distrazione difensiva i Gentilini trovano il pari, ma per oltre un quarto d'ora il risultato resta in equilibrio. Purtroppo gli avversari si dimostrano una squadra molto compatta con un collettivo tecnicamente ben dotato e con un'ottima capacità di far circolare la palla in attesa di penetrare nel varco giusto. Arriva così l'inevitabile 2-1, ma i Quadretti non si abbattono e con Zannola impegnano sevaeramente il portiere avversario in un paio d'occasioni. Dopo aver fallito il pari, le Fuffe subiscono il 3-1 e viene chiamato il time out per riprendere un pò di fiato. Al rientro in campo un brutto momento di black out travolge i Quadretti, nel giro di 3 minuti i Gentilini realizzano altrettanti gol e si portano sul 6-1. Il finale di tempo è di nuovo all'insegna dei Quadretti che trovano il 6-2 con Cossari sugli sviluppi di una splendida azione. Nei primi 5 minuti della ripresa sono ancora le Fuffe a tenere palla e ad attaccare trovando nel portiere avversario un autentico muro che impedisce di accorciare le distanze. I Gentilini sono però ancora vivi ed approfittano della stanchezza dei Quadretti trovando un altro importante e decisivo break che li porta sul 10-2. Un bel gol di Nikzad porta il punteggio sul 10-3, ma la squadra è ormai molto stanca e si espone a numerosi contropiede che fissano il risultato sul definitivo 14-3. Una maggiore precisione sottoporta ed una concentrazione alta per tutta la gara in difesa avrebbe senza dubbio portato ad un parzaile più onorevole, ma va detto che il risultato penalizza eccessivamente la prestazione delle Fuffe che contro un avversario molto forte e senza mezza squadra, sono riuscite per lunghi tratti della gara a giocarsela alla pari.

Morgante 6: eredita da Vecchione ruolo e fascia di capitano e nel corso del primo tempo non fa rimpiangere il tamponato. Attento e reattivo sulle conclusioni dalla media e lunga distanza, non ha lo smalto del portiere nelle uscite uno contro uno. Incolpevole su molti gol in cui si trova da solo contro due avversari. Gatto con gli stivali

Nikzad 6: inizia da laterale ed il suo dinamismo è prezioso nella prima parte di gara, si sposta al centro quando Cossari decide di avanzare ed anche qui fa la sua onesta partita. Riesce anche a segnare un gol ma poteva essere più attento sulla miriade di lanci lunghi che nella ripresa hanno dato vita ai gol avversari. Forza Nuova

Cossari 6: buona condizione fisica ed interventi spesso decisivo per il biondo difensore rientrante dopo un lungo periodo di riposo. Realizza un gol nel finale di primo tempo che corona una splendida azione d'attacco. Nei momenti di black out della squadra si smarrisce più del dovuto. Druido

Iuzzolino 6: gioca largo sulla fascia e si sacrifica molto di più rispetto alle precedenti uscite. S'adatta molto bene in questo nuovo ruolo che lo porta a duettare maggiormente con il partner d'attacco e non perde il suo istinto del gol regalando l'illusione dell'impresa ad inizio gara. Tornante

Zannola 6: esordio assoluto per il possente attaccante palestinese. Si trova molto bene in coppia con Iuzzolino e tiene alta la squadra lottando su ogni pallone. E'molto mobile ma ha il demerito di non trovare la via del gol a volte per sfortuna a volte perchè usa il portiere avversario come bersaglio. Fidel Castro

Ultimo Minuto:
Morgante, masticando il suo solito fiele post-partita, si lamenta delle troppe assenze "così è troppo dura, non si poteva pretendere molto di più". Nikzad non ha parole e si limita a lanciare bestemmie di vari livelli contro ognuno degli assenti e gridando il suo rancore alla luna si prepara per la prossima sfida.

Diritto di Replica:
E'Zannola il primo a prendere la parola "quando giocavo sui campi di Gaza e Gerusalemme, le gare erano molto più dure, lì sì che si gioca il vero calcio ed è per questo che andrò presto ad insegnarlo ai miei ragazzi cubani". Iuzzolino, impegnato in una gara di poker veneziano sussurra al vento"se finirò, finirò come il babbo" ed in senso di sfida lancia il 4 di picche ed il 10 di cuori sul tavolo chiedendo al mazziere di cambiarli.

Bandiera bianca

Una Fuffa in formazione completa ma in precarie condizioni fisiche, perde meritatamente contro i V.S.A., squadra con un ottimo collettivo e con un paio di elementi di valore assoluto. Tra i Quadretti tornava ad assaggiare il campo Loddo, assente sin dall'inizio del torneo per un infortunio al ginocchio e così dopo più di 5 mesi tornava a comporsi il settebello titolare. L'illusione dei Quadretti dura all'incirca 2 minuti, tempo che impiega a Iuzzolino a far tremare gli avversari colpendo un palo interno che grida ancora vendetta. Tuttavia, scossi dall'accaduto, i V.S.A. prendono in mano l'incontro dimostrandosi impeccabili fino a fine partita. Il primo tempo si chiude sul 6-1, ed il secondo sul 12-2. La sconfitta delle Fuffe può starci. Si poteva però salvare almeno l'onore, cosa che riesce solo a capitan Vecchione che sventa parecchie conclusioni degli attaccanti avversari. Da segnalare, poi, ancora le brutte notizie provenienti dall'infermeria sempre per il malcapitato Loddo che ha avvertito un riacutizzarsi del dolore al ginocchio infortunato. In settimana verranno accertati i tempi di recupero, sperando che siano più brevi di quelli precedenti. Un'altra brutta tegola per i Quadretti che per la prossima gara dovranno già fare a meno di Dragonetti.

Vecchione 6,5: è l'unico a barcamenarsi fino all'ultimo secondo di gioco per evitare un passivo ancora più pesante. Capitano

Nikzad 5: soffre la moibilità delle punte avversarie che non danno punti di riferimenti, partendo larghi per poi incrociarsi. Imbustatrice

Marfoli 5: parte bene per poi perdersi nel corso della gara in balia delle folate degli avversari. Occhi di gatto

Morgante 5: troppo statico si fa spesso saltare dalle triangolazioni degli attaccanti. Realizza uno dei due gol. Metalmeccanico

Dragonetti 5: brutta copia del trascinatore della gara contro i Ciro's, si smarrisce alla ricerca della posizione in campo. Tortellino al ragù.

Loddo sv: gioca pochi sprazi di gara. Risente psicologicamente e fisicamente dell'infortunio patito e la brutta serata della squadra di certo non lo aiuta. Alce svedese

Iuzzolino 5: spesso lasciato solo tra i difensori avversari, non riesce a fare la differenza. Segna l'altro gol dei Quadretti. Sbam sbam

Epica vittoria

Eroica prestazione della Fuffa a Quadretti che con gli uomini contati sul campo centrale dello Stella Azzurra battono i Ciro's, bissando il successo di due anni prima. Spalti gremiti, e grande spettacolo scenografico organizzato dai capi ultras Wilko e Giampaolo, Zenit e Nadir della squadra a quadretti. In formazione d'emergenza per l'assenza di Loddo, ormai in via di guarigione e di Marfoli, indisponibile per infortunio rimediato causa soffio di candeline, le Fuffe optano per una partenza soft, in modo da poter gestire la situazione anche nel secondo tempo. Dopo un avvio equilibrato, i Ciro's trovano la rete del vantaggio finalizzando un'azione di contropiede. I Quadretti non si scompongono e ribattono colpo su colpo, finendo per essere premiati a metà tempo, quando Iuzzolino ben imbeccato da Morgante è abile a freddare il portiere avversario. I ritmi della partita si fanno sempre più alti ed i Ciro's iniziano a far valere la propria superiorità fisica grazie alla possibilità di inserire forze fresche. Così, dopo aver colpito un legno, gli avversari si portano in vantaggio con una rete molto fortunosa, tiro da fuori area che dopo aver timbrato la traversa colpisce la schiena del malcapitato Vecchione e s'insacca beffardamente. Negli spogliatoi le Fuffe sembrano stremate e abbattute per il risultato che li penalizza eccessivamente per qunto visto in campo. La ripresa si apre con un monologo dei Ciro's che per 15 minuti tengono in mano il pallino del gioco, mostrando però fortunamente evidenti limiti in fase realizzativa. Stringendo i denti i Quadretti riescono a non tracollare e piano piano a mettere il naso fuori dalla propria metà campo. Incitati dai tifosi che iniziano a credere nel colpaccio, le Fuffe trovano il pareggio con un'azione rugbystica della coppia Iuzzolino-Dragonetti, con il Gallina che entra con tutto il pallone dentro la rete avversaria dopo una serie di rimpalli. A questo punto sale in cattedra Iuzzolino che nel giro di 5 minuti realizza una splendida doppietta, portando i Quadretti sul 4-2. I Ciro's sembrano all'angolo ma riescono a trovare un colpo di coda che vivacizza gli ultimissimi minuti finali di gara. A smorzare gli entusiasmi ci pensa ancora Dragonetti che di rapina sigla la rete del 5-3 e rende vano il punto del 5-4, realizzato a tempo ormai scaduto.

Vecchione 7,5: è il primo a credere nell'impresa, si fa trovare sempre pronto e reattivo sulle pericolose conclusioni degli attaccanti avversari ed è astuto nel gestire i 2 timeout a disposizione. Incolpevole e sfortunato sui gol, riscatta sul campo l'ultima prestazione. Tapis roulant

Nikzad 7: un pò in difficoltà in avvio di gara, cresce con il passare dei minuti sbarrando la strada a tutti le azioni di contropiede degli avversari che non sanno più come saltarlo.
Suona la carica dopo il gol del pari, sfiora anche la marcatura personale nel primo tempo. Peccato tutto petto

Morgante 7: interpreta in maniera astuta le fasi salienti della gara, abbassando i ritmi per evitare di far andare fuori giri la squadra ed innescando azioni di contropiede quando gli avversari si scoprivano. Sbaglia qualche lancio di troppo, ma in fase difensiva si dimostra punto di riferimento per Nikzad. Wireless

Dragonetti 8: eccellente gara dell'ungherese volante che non sbaglia una mossa nè in fase difensiva nè in quella offensiva. Macina chilometri sulla fascia e si fa trovare sempre pronto a tagliare in due la difesa avversaria convergendo improvvisamente verso il centro. Decisivo nella parte calda del match. Fionda

Iuzzolino 8: splendida prestazione del bomber valdostano. Si gestice nel primo tempo e poi esplode nella ripresa, facendo addannare l'intera difesa avversaria. Prima fa innervosire l'avversario più pericoloso, poi chiude la gara con un uno-due micidiale che stronca il morale degli avversari. Re Mida

Loddo 8: Oronzo Canà

Wilko 8: Stalattite

Giampaolo 8: Stalagmite

L'amicizia

Tema: Il mio miglior amico

Svolgimento: Il mio miglior amico non è una persona, non ti chiede come stai, nè ha bisogno di consigli o suggerimenti. Il mio miglior amico è paziente, sa che prima o poi torno costantemente a rivolgermi a lui e, sornione, si fa trovare pronto in qualsiasi momento della giornata per ascoltare i miei sfoghi. Nè lunghe conversazioni telefoniche, nè giri per la città servono per contattarlo, eppure è presente nei momenti più importanti della vita. Conosce tutta la mia famiglia, la mia ragazza, è stimato ed apprezzato da molti miei amici, ma è abile a farti credere che tu sia il privilegiato. Nei momenti di tristezza ti fa tornare il sorriso e quando sei felice è un vero piacere tornare a casa e condividere le tue gioie con lui. Come in tutti i rapporti non mancano i momenti di crisi, come quando si mostra terribilmente lento a rispondere a le tue domande o si inventa delle frasi chenon ti permettono di raggiungere agognati traguardi, per non parlare di quando vuole licenziarti dalla sua vita. Ma è anche un prezioso consigliere, ti invita a cambiarti la biancheria o a girare le mutande per risparmiare un lavaggio. Anno dopo anno sa stupirti, migliorandosi esponenzialmente e trovando nuovi stimoli per farsi apprezzare. Vincere con lui è una grande gioia ed è il primo a celebrarla con grande enfasi ed ogni volta che lo abbandoni un velo di tristezza si apre intorno al cuore. Mi è stato sempre vicino e questo post lo dedico a lui. Volete sapere chi è? Non ve lo dico perchè sono certo che in molti lo scriveranno presto nei commenti, perchè chi lo ha conosciuto da vicino ha sicuramente vissuto queste sensazioni.
Spero che nessun umano si offenda

Figli di un delitto

La pace nel mondo? Impossibile. La realizzazione di una comunità perfetta? Mera utopia. Una ridistribuzione equa delle risorse? Fantasie puerili. Nell'uomo trionfano sempre le virtù più ciniche ed egoistiche e ad insegnarcelo sono le origini della nostra stessa storia. A dar retta alla Bibbia, la stirpe umana è contaminata da un fratricidio, che vide il mite Abele soccombere per opera del geloso Caino. L'episodio che fece germinare il seme dell'odio e della cattiveria nella nostra razza, trova conferme anche nella versione evoluzionista-darwinista. Infatti ad un certo punto delle varie tappe dell'evoluzione (sempre che essa sia mai avvenuta), sul nostro pianeta vi fu l'incontro tra due diverse specie della razza ominide, l'homo sapiens e l'homo di neanderthal. Stando alle ricostruzioni storiche, il primo aveva già sviluppato sentimenti come la rabbia, l'istinto di prevalere sull'altro e la vendetta, mentre il secondo aveva dato luogo ad una comunità ideale, che riusciva a sfamarsi e ad andare avanti puntando sull'interazione e la condivisione delle risorse tra tutti i suoi singoli membri. Quando i due gruppi s'incontrarono, l'homo sapiens con crudeltà e avidità sterminò quello di neanderthal, lasciandone solo qualche resto da consegnare ai libri di storia in modo che quel momento possa ancora oggi essere ricordato. Siamo dunque, in qualsiasi modo la si voglia vedere, figli di un omicidio e nel nostro dna ciò deve essere scritto a caratteri indelebili. Infatti, il resto della storia ha confermato quanto avvenuto alle origini. A prevalere sono praticamente sempre i gruppi più cattivi e crudeli, come è stato nel caso degli spagnoli e dei portoghesi che hanno fatto saperire civiltà evolutissime come Maya, Atzechi e Incas o nel caso della disfatta dei pellerossa, ormai vivi solo in cattività come animali da zoo, per la bramosia dei primi pionieri statunitensi.

Fuffa, dove 6?

Parte sotto una cattiva luna il nuovo torneo della Fuffa a Quadretti. Una squadra svogliata e senza nerbo ha meritatamente perso, per quel che si è visto in campo, per 7-3 contro un avversario non irresistibile ma con un collettivo ben collaudato. La prima cattiva notizia della giornata è l'assenza di Loddo, ancora fermo ai box per i purtroppo persistenti fastidi al ginocchio, seguita da quella di Cottani, vero e proprio portafortuna della squadra quadrettata. La cronaca della gara è molto amara, subito in svantaggio per una papera di Vecchione, le Fuffe prendono poco dopo il gol del 2-0. Dopo un fortunoso 2-1, firmato Marfoli, il primo tempo sembra chiudersi sul 3-2 grazie ad un botta e risposta con Dragonetti protagonista, ma in un minuto succede di tutto Morgante fallisce clamorosamente la palla del pari e sul capovolgimento di fronte gli avversari si portano sul 4-2. La ripresa è una vera e propria disfatta, clamorosi errori sotto porta, passaggi elementari ripetutamente falliti, mancanza di movimenti senza palla e croniche distrazioni difensive, permettono agli avversari di portarsi sul 7-2. Buono solo per i tabellini il gol del 7-3 di Dragonetti in chiusura di gara.

Vecchione 4,5: prende un gol da far invidia al suo collega Parrella, si riscatta nella ripresa evitando un passivo ancora più pesante. Furbetto del quartierino.

Nikzad 5,5: lasciato spesso alla deriva dai propri compagni, si barcamena il meglio possibile. Pizza all'uovo.

Marfoli 5: non è il solito direttore d'orchestra ma è prezioso in fase difensiva. Paella catalana.

Morgante 5: non trova la giusta posizione in campo, sbaglia il gol che poteva cambiare la gara. Ragazzo di Pest

Dragonetti 5: realizza due reti ma ne sbaglia 2 a un centimetro dalla porta. Ragazzo di Buda.

Iuzzolino 4,5: non trova il giusto feeling con i propri compagni, quasi mai pericoloso sotto porta. Gentilino

GLI IGNOBEL

Incredibile ma vero, accanto al tradizionale e famigerato Premio Nobel da quindici anni a questa parte vengono assegnati anche gli Ignobel, per le ricerche più strampalate e senza senso realizzate nell'anno solare. Ecco alcune delle più gustose e divertenti ricerche degli ultimi anni:

2005

LETTERATURA Sani Abacha e la sua signora Mariam Sanni Abacha per aver inventato e distribuito in milioni di copie la e-mail fraudolenta con cui si richiede un piccolo importo per venire in possesso di un'ingente fortuna proveniente dalla Nigeria

PACE: Claire Rind e Peter Simmons (Newcastle University) per il loro studio sul controllo elettrico delle cellule neuronali del cervello di una locusta mentre questa sta guardando il film «Guerre Stellari»

NUTRIZIONE: a Yoshiro Nakamats per aver fotografato ed analizzato tutto il cibo da lui mangiato negli ultimi 34 anni

2004

MEDICINA: Steven Stack (Wayne State University, Detroit), e James Gundlach (Auburn University, Alabama), per aver pubblicato la loro ricerca su “La musica country e il suo effetto sui suicidi”

PER LA SALUTE PUBBLICA: Jillian Clarke (Chicago High School Dipartimento Scienze e Agricoltura), per aver investigato sulla validità scientifica della teoria "dei 5 Secondi", il tempo utile cioè per mangiare il cibo caduto da terra senza il pericolo della contaminazione da microbi.

CHIMICA: la Coca-Cola inglese, per aver usato una sofisticata ed avanzata tecnologia per imbottigliare l’acqua inquinata del Tamigi e averla venduta come acqua da tavola

2003

FISICA: Jack Harvey, John Culvenor, Warren Payne, Steve Cowley, Michael Lawrance, David Stuart, e Robyn Williams, Australia, per il loro irresistibile studio dal titolo: «Analisi delle Forze necessarie per il traino di una nave sopra varie superfici»

MEDICINA: Eleanor Maguire, David Gadian, Ingrid Johnsrude, Catriona Good, John Ashburner, Richard Frackowiak Christopher Frith dell'Università di Londra per aver presentato prove scientifiche che il cervello dei tassisti di Londra si sviluppa in modo peggiore di quello degli altri cittadini.

2002

BIOLOGIA: Norma E. Bubier, Charles G.M. Paxton, Phil Bowers e D. Charles Deeming per gli studi sul corteggiamento delle ostriche verso gli esseri umani negli allevamenti in Gran Bretagna

FISICA: Arnd Leike(University of Munich) per aver dimostrato che la schiuma della birra segue la legge matematica del decadimento esponenziale

MATEMATICA: K.P. Sreekumar e G. Nirmalan (Kerala Agricultural University, India) per la stima della superficie totale degli elefanti indiani

2001

MEDICINA: Peter Barss, McGill University, per la ricerca medica «Ferite dovute alla caduta di noci di cocco»

FISICA: David Schmidt dell'Università del Massachusetts per la sua parziale soluzione alla domanda: «Perché la tenda della doccia si piega verso l'interno?»

TECNOLOGIA: John Keogh di Hawtorne, Australe, per aver brevettato la ruota nell'anno 2001, e all'Ufficio brevetti australiano per avergli consegnato il Certificato di innovazione n. 2001100012

SALUTE PUBBLICA: Chittaranjan Andrade and B.S. Srihari, Istituto di salute mentale e neuroscienze di Bangalore (India), per la scoperta medica che lo «scaccolamento» è un'attività comune tra gli adolescenti.

WWW.AREGGETEVE.ORG

Se ne sentiva la mancanza ma finalmente qualcuno l'ha creato.E'finalmente on-line la prima community dei pendolari romani dedicata in particolar modo ai passeggeri del trenino Roma-Lido. L'idea, nata dalle menti di 4 giovani studenti e di 1 rinomato broker della Capitale, è tanto geniale quanto semplice, si vuole cercare di creare un punto d'incontro, d'organizzazione e di raccordo delle proposte di tutte quelle persone frustrate da innumerevoli viaggi sulla nostra famigerata tratta. Il programma di www.areggeteve.org, questo il nome del sito, è facilmente sviscerabile in pochi ma concreti punti. Si parte da una richiesta di maggiore trasparenza, attraverso l'incremento di comunicazioni sulla salute del servizio agli utenti, sino ad arrivare alla necessaria domanda di un aumento degli investimenti al fine di risanare le condizioni dell'intera linea e di rinnovare il parco treni. Tutto ciò passando per un cospicuo rinnovamento dell'architettura delle stazioni, più illuminazione ed introduzione di pannelli hi-tech che indichino il tempo di attesa ai passeggeri, evitando precoci vidimazioni del bit a tempo che potrebbero poi costringere all'uso di 2 biglietti per il solo viaggio di andata. Il sito offre a tutti i visitatori la possibilità di interagire tramite un blog e quella di far salire alla ribalta altri punti fondamentali, grazie ad una semplice iscrizione alla community. Finalmente un'occasione per sfogare i piccoli e grandi soprusi che da sempre i passeggeri subiscono e per creare fattivamente una forza che crescendo di giorno in giorno, possa arrivare a far sentire il suo peso alle autorità competenti.

E se fosse ansata così?

Da secoli e secoli, Chiesa e Scienza si battono aspramente per cercare di fornire delle spiegazioni ai dubbi esistenziali che l'uomo si pone da quando inventò il cavallo. Uno dei tanti quesiti riguarda la nascita dell'universo e la comparsa del bipede mammifero sul nostro pianeta. Se la Bibbia da secoli raccontava la vicenda attribuendo la colpa al desiderio di conoscenza dell'uomo (e della donna) e facendo intuire una vocazione innata dell'essere umano alla sfida con tutto ciò che gli è superiore (condendo il brodo con serpenti e mele), nell'800 un certo Darwin una mattina si svegliò elaborando una teoria evoluzionistica inappuntabile che rivoluzionò il modo di vedere le cose, facendoci diventare diretta evoluzione di un gruppo di scimmie audaci che trovatesi improvvisamente nella savana iniziarono a zampettare non avendo più la necessità di arrampicarsi su alti fusti per mettere qualcosa sotto i denti da mangiare. Fede e ragione si sfidano ancora su queste tematiche, ma siamo proprio sicuri che non si possa trovare un punto d'accordo tra le due tesi? Adamo ed Eva, come la Bibbia racconta, furono cacciati sulla terra e misero al mondo Caino e Abele. Ora i due fratelli non trovarono nulla di meglio di fare sennò che commettere un omicidio, la cui vittima fu il povero Abele. Adamo ed Eva, avendo accettato in tutto e per tutto la dimensione umana prima o poi saranno morti per cause naturali. Il loro decesso potrebbe aver dato vita a quello che chiamerò il momento di giuntura. Immaginate per un attimo il Caino. Unico uomo sulla faccia della terra e padrone assoluto dell'intero pianeta poteva fare tutto quello che voleva senza neanche subire più i rimproveri dei genitori. Essendo anche lui umano a tutti gli effetti, avrà avuto come tutti le sue voglie e i suoi pruriti. E con chi sfogò i suoi impeti? Magari con una graziosa scimmietta che nelle movenze tanto gli ricordava sua madre, unico essere femminile visto da lui sino ad allora. Da lì nacque un ibrido uomo-scimmia che per la teoria evoluzionistica diede vita all'uomo attuale in quanto predominarono gli esseri che avevano la maggioranza di geni simili ai nostri. E'pura follia? Certamente sì, ma se possiamo credere che da una scimmia può venire fuori un uomo o che esso può essere creato da una palletta d'argilla, maneggiata da un'entità suprema, perchè non aver almeno il beneficio del dubbio che questa tesi non sia così strampalata?

Il Vernacoliere

Il Vernacoliere (più precisamente Livornocronaca - il Vernacoliere) è un mensile di satira, umorismo e mancanza di rispetto in vernacolo livornese e in italiano, nato una ventina d’anni fa da una formula che affonda le sue profondissime radici nel periodico locale di controinformazione libertaria Livornocronaca, settimanale dal 1961 al 1969, poi quindicinale fino al 1972 e infine mensile col sottotitolo il Vernacoliere, divenuto tout court il Vernacoliere con la completa svolta satirica e linguistica del 1982 (il vernacolo livornese per gli articoli satirici fondamentali e per la maggior parte delle vignette e dei fumetti) e con la diffusione regionale toscana dal 1984, divenuta poi interregionale.Attualmente la tiratura media è di 42mila copie a numero, diffuse nelle edicole di tutta la Toscana e in parte di quelle dell’Umbria, della Liguria, dell’Emilia, del Lazio, della Lombardia e del Piemonte, e con migliaia d’abbonati in tutta Italia e all’estero. La vendita delle copie è l’unica fonte di reddito del Vernacoliere, sul quale è praticamente assente la pubblicità per una precisa scelta editoriale.Dito nell’occhio (e nel culo, dicono i benpensanti) dei potenti d’ogni scuderia e d’ogni cilindrata, il Vernacoliere adopera il linguaggio labronico enfatizzandone la tipica ironia popolaresca anche col frequente ricorso a termini d’ambito sessuo-anatomico cosiddetti triviali ma in realtà connaturati alla sboccata espressività dissacratoria della gente labronica, che a mandà ‘n culo anche ‘r re ci mette quanto a mandà ‘n culo anche ‘r papa.

A questo link troverete tutte le esilaranti locandine del mensile livornese
http://www.vernacoliere.com/locandine/index.php

Arrivederci Fuffa

Una Fuffa in formazione rimaneggiata non riesce a gudagnarsi l'accesso ai Quarti di finale del torneo Terzo Tempo, perdendo contro un non irresistibile Securpol. I Quadretti, costretti a fare i conti con le importanti assenze dell'infortunato Loddo e dell'aviere Marfoli, scendono in campo con una formazione dal baricentro decisamente arretrato lasciando il solo Iuzzolino a combattere contro la difesa armata delle guardie giurate. Dopo una prima fase di studio, il Securpol sembra indirizzare la gara decisamente a suo favore, portandosi nel giro di pochi minuti sul 2-0. I Quadretti riescono però a rimanere uniti e continuano a macinare calcio come sanno fare e dopo aver guadagnato un'infinità di punizioni, riescono a riportarsi sotto grazie ad una meravigliosa prodezza di Iuzzolino che dopo aver dribblato l'intera difesa avversaria, portiere compreso, deposita il pallone nella porta ormai sguarnita. Nel secondo tempo le Fuffe rientrano con la consapevolezza di poter fare il colpaccio e grazie ad un'altra incursione solitaria del malmenato Iuzzolino trovano presto la rete del pari. La rimonta cristallizza di nuovo l'andamento della gara, fino all'inaspettata nuovo vantaggio del Securpol che arroccato in difesa, è abile a capitalizzare un'azione di contropiede. E'la svolta della gara, i Quadretti si disuniscono per la ricerca frenetica del gol del pareggio e si espongono ancora alle ripartenze degli avversari più tonici sul piano fisico anche se meno tecnici. La rete del 4-2 smonta tutte le velleità delle Fuffe che nel finale con una squadra ormai tutta in avanti, subiscono ancora due reti, finendo per perdere 6-2. Il risultato bugiardo mette comunque in evidenza i limiti delle Fuffe: la contemporanea assenza di un regista difensivo ed uno offensivo, Marfoli e Loddo, l'incapacità di Morgante di assumere il ruolo di play basso in quanto il reparto era già ampiamente coperto da Nikzad e Cossari, il conseguente isolamento offensivo di Iuzzolino lasciato troppe volte alla mercè degli avversari, gli orrendi calzoncini a qudretti indossati da Dragonetti e l'incompatibiltà tra Nikzad e Cossari entrambi ottimi difensori centrali ma ampiamente penalizzati quando sono costretti al sacrificio di spostarsi per necessità sulla fascia. Nonostante ciò la gara è stata comunque aperta sino al 4-2 e la prestazione è stata più che dignitosa nonostante le assenze nelle zone fondamentali del campo.

Vecchione 7: prestazione super per il capitano delle Fuffe che sfoggia grandi interventi contribuendo a tener a galla fino alla fine le speranze di qualificazione dei Quadretti. Strepitoso soprattutto nella ripresa quando per un largo tratto della gara sbarra la strada a tutte le conclusioni degli avversari, volando da un palo all'altro. Fagiano.

Nikzad 6,5: prende coraggio dopo un avvio leggermente sotto tono passato alla ricerca della giusta posizione da assumere in campo per non pestarsi i piedi con Cossari. Cresce con il passar del tempo, fermando abilmente le incursioni degli avversari. Va in difficoltà quando la difesa si trova in inferiorità numerica. Piattello.

Cossari 6,5: il delfino di Bibione si fa trovare nuovamente pronto alla causa dei Quadretti. Parte bene nonostante debba destreggiarsi in un ruolo non suo, cala nella ripresa quando gli avversari lo attaccano con più continuità, perdendo lucidità anche in fase di impostazione. Pantera rosa.

Morgante 6,5: soffre l'assenza di Marfoli e Loddo con cui può duettare per uscire dalle situazioni più intricate, potrebbe fare di meglio sotto porta specialmente quando lanciato a rete fallisce il gol del possibile 3-3. Calcia più punizioni che in tutta la sua vita, tanto pericolose quanto infruttuose. Milite ignoto.

Dragonetti 6,5: è l'unico che riesce a duettare con Iuzzolino e a creare pericolose occasioni d'attacco. Finisce spesso vittima degli interventi dei difensori avversari, fa bene il suo ruolo anche in fase di ripiego. Peccato per quegli orrendi calzoncini. Dolce & Gabbana.

Iuzzolino 7,5: strepitosa prestazione del bomber, galvanizzato dalla tanto attesa chiamata ricevuta nel pomeriggio. Segna due reti di rara bellezza, dribblando tutti gli avversari e resistendo alle cariche dei difensori avversari. Tartassato dai falli, perde un pollice in battaglia ma la sua presenza vale il prezzo del biglietto. C'è posta per te.

Vendetta è fatta!

Emozionante vittoria per 13 a 9 della Fuffa a Quadretti sugli Easy Play, fanalino di coda del girone e squadra vistosamente indebolita rispetto allo scorso anno, quando eliminò proprio i Quadretti dopo la lotteria dei calci di rigore. Due graditi ritorni nelle Fuffe, quello di Loddo, tornato a calcare i campi dopo due settimane di assenza e quello di Cossari in virtù dell'assenza di Nikzad, pizzicato a cogliere ciuffe nella pianura lombardo-veneta. Grande partenza delle Fuffe, che spinti dai soliti tifosi giunti per l'occasione sugli spalti, si portano presto sul 4-0, grazie agli scatenati Iuzzolino, Dragonetti e Loddo. Dopo un momento di pausa, che porta gli Easy Play sul 4-2, i Quadretti riprendono in mano le redini del gioco e chiudono il primo tempo sul 6-2 grazie alle reti di Loddo e Morgante. Gol a grappoli nella ripresa, il cui parziale si chiude addirittura sul 7 a 7. A condurre il gioco sono sempre le Fuffe trascinate da uno straripante Loddo, ma i cali di concentrazione dell'intero reparto difensivo fanno sì che il divario tra le due squadre rimanga di 4 reti. La gara si chiude così su un rocambolesco 13-9 che lancia i Quadretti al secondo posto del girone e molto probabilmente li qualifica ai prestigiosi Play Off. Come previsto il ritorno di Loddo, che speriamo riassorbisca presto il colpo al ginocchio preso nel finale, ha portato effetti taumatargici all'attacco, mentre la piccola nota stonata dei troppi gol subiti può essere migliorata con una maggiore attenzione che porti ad evitare ogni piccola distrazione. Comunque la squadra sta girando alla grande, 6 punti in 3 partite, 23 gol fatti ed unica sconfitta rimediata in maniera più che onorevole contro una delle candidate alla vittoria finale. Se a tutto ciò aggiungete che il settebello base ancora non è mai stato potuto schierare, capirete il motivo per cui i Quadretti sperano di essere una delle mine vaganti dei Play Off.

Vecchione 6: in una giornata di festa come questa non si possono mettere insufficienze. E' vero, il capitano non ha disputato una delle sue gare migliori, ma la sua presenza è sempre fondamentale per la squadra. Se i Quadretti volano in attacco è anche perchè sanno di poter contare su un portiere saracinesca e anzi questa convinzione li porta spesso a lasciare troppo spazio agli avversari. Soldino.
Cossari 7: grande ritorno in campo del biondo difensore valdostano che risponde superbamente alla convocazione di Capitan Vecchione. Nel primo tempo dalle sue parti non si passa, sempre pronto a chiudere su ogni tentativo di attacco degli avversari, guida la difesa facendo della classe più che della forza fisica la sua virtù. Peccato non riesca ad entrare nel tabellino dei marcatori. Fibra.
Marfoli 7: gioca nel ruolo più delicato, altanelandosi tra i momenti in cui deve comportarsi da vero e proprio secondo difensore e quelli in cui è chiamato a salire per impostare la manovra. Tuttavia svolge il compito in maniera impeccabile, dimostrando ancora una volta di essere il punto d'equilibrio della squadra. Un palo gli nega la gioia del gol, ma con le qualità tecniche che si ritrova non aspetterà tanto prima di tornare a festeggiare. Ovetto Kinder.
Morgante 6: opaca prestazione del centrocampista a Quadretti. Non riece a trovare il passo giusto sulla fascia, finendo per incidere poco specialmente in fase offensiva. Realizza due reti a porta vuota su altrettanti assist di Iuzzolino, si limita a svolgere il compitino in una gara in cui vista la pochezza degli avversari si poteva fare assolutamente di meglio. Cognato.
Dragonetti 7: finalmente il Gallina torna a volare. Galvanizzato per aver ricevuto negli spogliatoi buone notizie provenienti da Pest, gioca un grande match specialmente nella prima frazione di gioco. Realizza due reti e si sacrifica anche in fase difensiva, ripiegando in ogni occasione sul proprio dirimpettaio di fascia. Esulta mostrando la sua maglietta, color mucca della Milka. Skyeurope.
Loddo 8,5: splendido ritorno in campo del sardo di Orosei. Un impatto sul continente veramente devastante che lo porta alla realizzazione di 5 reti e ad una costante presenza sia in zona assist che in fase di ripiego. Una prestazione senza pecche tranne quella dello sfortunato infortunio al ginocchio negli ultimi scampoli di gioco che fa sognare in vista degli imminenti Play Off. Uber Alles.
Iuzzolino 7,5: quaterna per il bomber italo-giamaicano dei Quadretti. Come il buon mosto più gioca e più migliora, mostra un'invidiabile condizione fisica ed una maggior astuzia nell'evitare il classico torello che i difensori avversari fanno ad ogni attaccante. Rapace come al solito, la butta dentro anche di tacco. Come in un film dell'orrore rivive la scena dello scorso torneo ma questa volta non si fa ipnotizzare anche se qualche brivido sulla schiena lo prova. Flashback.

Stop!Dimentica!

Prima sconfitta per la Fuffa a Quadretti nella sfida contro i Football Ostiense. Gli avversari, seri pretendenti alla vittoria finale, hanno mostrato a pieno tutte le loro qualità chiudendo la gara nella prima frazione di gioco e contenendo la tardiva reazione delle Fuffe nella ripresa. Onore ai Quadretti per non aver mai mollato e per essere rimasti compatti per tutto il match. I Football Ostiense prendono subito in mano l'iniziativa del gioco, portandosi ben presto in vantaggio di due reti a zero, la capacità di palleggio sia in orizzontale che in verticale irretisce non poco le Fuffe, che soffrendo e lottando su ogni pallone, riescono però a riaprire la gara con un diagonale di Morgante. Putroppo il gol è solo un fuoco di paglia, ed il primo tempo si conclude con i Quadretti sotto di 5 reti ad uno. Nella ripresa le Fuffe sembrano più toniche, si dispongono meglio in campo e con un pressing più efficace riescono spesso e volentieri ad imbastire azioni di contropiede. Con una bella azione personale Iuzzolino sigla il 5-2, che dopo un doppio botta e risposta si traforma in 7-4 grazie alla doppietta di Marfoli abile a farsi trovare pronto sotto porta prima sugli sviluppi di un calcio d'angolo e poi su una bella azione corale. La gara sembra riaprirsi a 5 minuti dalla fine quando Morgante da calcio piazzato realizza il 7-5 con un meraviglioso gol. Poderoso tiro che prima tocca la base interna della traversa e poi finisce alle spalle dell'incolpevole portiere. Una distrazione difensiva dei Quadretti però consente agli avversari di portarsi sul definitivo 8-5 rendendo vani i tentativi di rimonta delle Fuffe. Prima del fischio finale rimane solo il tempo per assistere ad un brutto fallo nei confronti di Nikzad, che dolorante inveisce a più riprese contro arbitri, giocatori e raccattapalle.

Vecchione 6,5: salva la baracca a più riprese, evitando un passivo ben più pesante. Sceglie bene il tempo delle uscite ed è reattivo sulle insidiose scorribande degli avversari. Pecca in occasione del gol dell'8-5. Farfallino.

Nikzad 6,5 : soffre la mancanza di un difensore laterale che possa aiutarlo quando gli avversari attaccano a pieno organico. E'bravo a sventare gli attacchi centrali degli avversari, e limita i danni quando la squadra non scala alla perfezione. Piedone.

Marfoli 6,5: dà solidità alla squadra andando sempre incontro al compagno in difficoltà. Bravo sottoporta quando si fa trovare pronto e realizza 2 gol, a volte potrebbe osare di più quando ha il pallone tra i piedi. Fosforo.

Morgante 7: anche lui come Marfoli ha il merito di dare una mano in fase difensiva ma il demerito di tenere la coperta troppo corta avanzando raramente sulla fascia di competenza. Mezzo voto in più per la ciclonica punizione che poteva riaprire il match. Dinamite Bla

Dragonetti 6+: gallina vecchia fa buon brodo, lui è ancora ruspantello e ne viene fuori un brodo ancora non di prima qualità. Nel primo tempo insegue come una pallina da flipper gli avversari da una fascia all'altra del campo, nella ripresa si sofferma di più sulla sua zona e scende con più efficacia. Non tira mai in porta. Pollon

Iuzzolino 6: il bomber di Casal de'Pazzi, questa volta non va oltre la sufficienza. Come tutta la squadra soffre nel primo tempo, sfiancandodi troppo nel pressing che spesso e volentirei si trasforma in un torello ai suoi danni. Come il buon vino migliora nella ripresa anche se spreca qualche contropiede di troppo. Ciclista

W LA FUFFA!!!!

Parte alla grande la stagione 2006-07 dei Quadretti con una vittoria di misura nella gara d'esordio contro i Legio X Felix. Il risultato, seppur apparentemente striminzito, ha lasciato particolarmente soddisfatti i tifosi accorsi in massa allo "Stella Azzurra" per la padronanza con cui le Fuffe hanno condotto il gioco. I Quadretti in formazione rimaneggiata per le assenze di Loddo e Marfoli, ritrovano un Cafiero in gran forma e con una solida difesa e veloci ripartenze riescono più volte a mettere in crisi la difesa avversaria. Partono forti le Fuffe che dopo pochi minuti sbloccano il risultato con un gran tiro da fuori di Nikzad, autore del primo gol stagionale e vincitore di 1000 bottiglie di romanella da ritirare presso la Sora Ines di Ariccia. Nonostante il dominio territoriale e la miriade di occasioni, purtroppo sempre fallite, sul finale di primo tempo gli avversari si portano sull'1-1. La ripresa si apre all'insegna della commedia farsesca con un comico autogol dei Legio X Felix, retropassaggio di piede all'indietro per il portiere, che al grido di "Non la posso toccare", preferisce far rotolare la biglia dentro la porta piuttosto che causare un calcio di punizione a due in area. Il vantaggio dei Quadretti dura però molto poco e gli avversari pervengono nuovamente al pareggio dopo una distrazione difensiva. A questo punto inizia lo Iuzzolino show che dopo un avvio sotto tono nonostante i crampi allo stomaco realizza in uno-due nello spazio di tre minuti che lascia gli avversari tramortiti. Una deviazione della barriera riporta i Legionari sotto di uno, ma è ancora Iuzzolino a siglare il suo hat-trick e a riportare le Fuffe sul +2. Con il risultato in tasca, i Quadretti si rilassano leggermente e finiscono per subire nel finale di gara il 5-4, ma ormai la vittoria è in pugno ed il triplice fischio dell'arbitro sancisce definitivamente la conquista dei meritati 3 punti.

Vecchione 7: incolpevole in occasione dei gol, quasi mai impegnato, si dimostra un grande portiere facendosi trovare sempre reattivo sui tiri più pericolosi. Comanda la difesa ed è abile nel capire i momenti di smarrimento della squadra. Cuba Libre

Nikzad 7,5: ha il merito e l'onore di essere il primo marcatore ufficiale delle Fuffe. Gli avversari gli girano sempre alla larga, vince tutti i contrasti e riparte alla grande a testa alta. Rischia l'espulsione per invocazione di Dio invana. Mujaehddin

Cafiero 7: grande impatto del difensore fiorentino sulla partita. Si fa trovare sempre pronto in fase difensiva e riparte sulla fascia saltando spesso e volentieri il proprio dirimpettaio. Poco incisivo sotto porta, gioca meglio sulla fascia che da centrale. Redivivo

Morgante 7: si applica sulla fascia sinistra con grande dedizione al nuovo ruolo cucitogli addosso per l'occasione da Capitan Vecchione. Detta i tempi di gioco alla squadra, dedicandosi con più attenzione alla fase difensiva. Spreca qualche buona occasione d'attacco. Pinzo

Dragonetti 7-: il meno è per le due occasioni clamorose fallite a tu per tu con il portiere. Svolge molto bene il suo ruolo di ala destra, seguendo il suo avversario anche negli spogliatoi e non disdegnando veloci folate verso la porta avversaria. Si becca con il molossoide difensore avversario e ovviamente ha la peggio. Lilla

Iuzzolino 7: il teologo del gruppo, non ingrana la marcia per tutto il primo tempo assai incolore per un giocatore del suo calibro. Nell'intervallo si ricarica lanciando goliardiche imprecazioni a destra e a manca, e ritorna in campo il bomber di sempre. Tripletta e vittoria archiviata. Angelo e Demone

Appuntamento a Lunedì prossimo alle ore 20.30 per la seconda partita del girone.

Allacciate gli scarpini, si va a Via dei Cocchieri

Gli instancabili Ugo Limone e Manolo Canarini mettono a segno il nuovo colpo di mercato nella tarda serata di Lunedì. Quando tutti pensavano di trovarsi ormai di fronte ad un inizio di stagione fallimentare e di dover sperare solamente nel mercato invernale, arriva l'inatteso annuncio. I Quadretti tornano in campo già dalla settimana prossima e sul campo principale, lo "Stella Azzurra" di Via dei Coccchieri, quello sulla Via del Mare per intenderci. Ma torniamo a Limone e Canarini. I due ds hanno compiuto quella che viene definita una mossa perfetta di mercato, prima hanno fatto credere a tutti di voler partecipare al torneo di Promontori (una vera e propria bufala, a 6 squadre e di domenica mattina), per poi volgere improvvisamente l'attenzione al torneo di Via dei Cocchieri, organizzato dagli stessi della Virgin. Obiettivo della manovra? Ovviamente l'abbassamento del prezzo che, infatti, risulta notevolmente calato rispetto agli altri tornei. Euro Zero di iscrizione, soliti 45 Euro del campo e 90 Euro di cauzione che però risultano già pagati in virtù di un assegno mai ritirato dalla scorsa Virgin Cup. Ora la palla passa in mano a Capitan Vecchione e compagni, che colti di sorpresa dall'annuncio, sono tornati di corsa dalle vacanze. Viene confermata in toto l'ossatura della squadra dello scorso anno, con l'unica aggiunta di Wilko, difensore tecnico e bravo negli anticipi ma abbastanza lento e quella di Giuseppe Marino, bomber di peso da sfruttare soprattutto nelle trasferte in terra straniera dove le difese sono più difficili da scardinare. La società in un comunicato ha ringraziato i due ds per la loro consueta efficacia ed augurato ai Quadretti un buon inizio di stagione, ricco di successi e di prestazioni sopra le righe.

Cose da Pazzi

Palermo, Verona, Milano. La sindrome di Istanbul è stata ufficialmente contagiata dalla A.S. Roma. Per la terza volta, la squadra di Spalletti riesce a farsi rimontare dopo essere andata in vantaggio di 3 reti fuoricasa. Questa volta in palio c'era la Supercoppa Italiana, trofeo di inizio stagione di scarso prestigio ma comunque di indubbio valore. A contendersi la coppa, dopo le sentenze di Calciopoli si sono ritrovate Inter e Roma, già protagoniste della scorsa finale di Coppa Italia. L'Inter, dopo la sontuosa campagna acquiati estiva scende in campo con una formazione rinnovata e galattica, mentre la Roma conferma la squadra della passata stagione, quella delle 11 vittorie consecutive lasciando in panchina o in tribuna tutti i suoi acquisti. Uno scontro sulla carta improponibile ma che sul campo si rivela assolutamente sorprendente. Dopo 35 minuti infatti la Roma conduce per 3-0, grazie alla rete di Mancini e alla dopppietta di un sontuoso Aquilani. Ad impressionare non è tanto il risultato, ma la prestazione dei giallorossi che con un gioco corale e veloce penetra spesso e volentieri nella metà campo nerazzurra. Con il risultato in tasca, la Roma fa di nuovo Harakiri. A riaprire la gara è Vieira che con un colpo di testa allo scadere della prima frazione gela Doni. La ripresa vede un Inter a caccia dell'impresa, la quale si materializza grazie al gol in girata di Crespo e al facile tap in dell'onnipresente Vieira. Le squadre arrivano ai tempi supplementari, che vengono decisi da una bella punizione di Figo, miglior in campo, che beffa il colpevole Doni sul proprio palo. Per la Roma non c'è più tempo tranne che per vedere Chivu rimediare un cartellino rosso per proteste. La squadra capitolina, per evidenti limiti di organico, non può ancora competere con le milanesi ed il solo innesto di Pizarro, pupillo di Spalletti, non può colmare questo divario. Onore comunque ai giallorossi che per un tempo hanno ridimensionato, prendendoli a pallonnate sul proprio terreno di gioco, i "GALACTICOS" italiani.

Oggi a Buda, domani a Pest

Mai proverbio si è rivelato più veritiero. Nella città delle dicotomie e degli opposti, come in un quadrato semiotico ambulante, feste e lutti si rincorrono spasmodicamente influenzando la vita di residenti e villeggianti. Se rincorri una ciuffa in un prato, puoi essere pinzato e tornare encefalitico (qualcuno sa cos'è?), il padrone della città è uno spirito che fa il pizzo ai negozi assumendo le sembianze di un cane, che il giorno prima si lascia domare e quello dopo ti azzanna (vero Andrea?). Il suo fido scudiero è Marino, catanese di 35 anni e di oltre 100 chili che gestisce gli appartamenti più belli della città e si accaparra le ciuffe migliori. c'è chi per ballare ha rischiato le botte, chi con due case libere ha preferito pascolare da un temporale all'altro, chi è stato tutti i giorni al telefono tranne quello in cui si è ritrovato nel mezzo di una tragedia, chi ha comprato una scatola in legno ed ora gira come un pazzo per le gioiellerie del belpaese. chi voleva entrare alla piscina dell'Isola Margherita e invece non era vero, chi ha dovuto dare un appuntamento sbagliato per poi incontrarsi al posto giusto per poi darsi il giorno dopo un appuntamento giusto e trovarsi per ore al posto sbagliato, chi ha voluto fregare e invece è rimasto fregato, chi voleva pagare e invece è stato rimborsato, chi è stato tenuto in cantina per 7 giorni per essere tirato fuori dal cilindro solo l'ultimo giorno, chi custodiva fogli come reliquie e dopo 10 minuti erano più unti di una foca, chi credeva che case e aerei non esistevano, chi voleva andare al lago e invece è rimasto allagato, chi voleva uscire alle 11.20 e tornare prima delle 3, chi si vantava del posto 18 E, chi credeva di essere rapinato e marciava a passo d'oca, chi voleva un bongio e chi pinzava. E comunque sappiate tutti che Oggi a Buda, domani a Pest.

Ma allora è proprio vero

Venerdì scorso presi la decisione di raggiungere gli amici della mia parrocchia al classico ritiro di fine anno svoltosi quest'anno a Carpignano in provincia di Avellino. Per arrivare in loco dovevo prendere una corriera che da Roma Tiburtina mi avrebbe catapulatato nei pressi del paesino nel giro di tre ore e un quarto. Unico dubbio al telefono mi avevano detto che la corriera partiva alle 7 30 di mattina mentre sul sito Internet venivano indicate le 10 come orario di partenza. Decidendo di affidarmi ai rapporti umani più che alle comunicazioni elettroniche, mi incamminai a prendere il trenino delle 6 30 accettando la beffa di aver rinunciato invano a 3 preziose ore di sonno. La paura divenne terrore quando messo il piede alla stazione di Lido Centro incontrai Daidone. Sì proprio lui, l'uomo che trasferisce un'aura negativa alle peersone che lo circondano. Nel viaggio fino a Piramide, per forza di cose, sono costretto a parlargi della mia meta, ma arrivato al capolinea decido di proseguire fino a Tiburtina, nonostante in cuor mio già sapevo che potevo tranqullamente tornare indietro ad Ostia. Incredibilmente la corriera parte nell'orario riferitomi via cavo. Vuoi vedere che le leggende sul Daidone non sono vere?- mi chiedevo davanti al mio bicchiere di sambuca mattutino. Il dubbio non fa in tempo a palesarsi nella mia mente che all'imbocco della Roma-Napoli, il pullmani si guasta per un surriscaldamento della temperatura dell'acqua e dobbiamo attendere 50 minuti in attesa della vettura di sostituzione. La vicenda non mi colse affatto di sorpresa, e le cose tornarono a prendere il loro naturale verso

Robin Hood


Anno 1973
Durata 83
Origine USA
Colore C
Genere ANIMAZIONE
Specifiche tecniche 35 MM, TECHNICOLOR
Tratto da ISPIRATO AI PERSONAGGI DI KEN ANDERSON
Produzione WALT DISNEY PICTURES
Distribuzione CIC

Regia
Wolfgang Reitherman
Soggetto
Ken Anderson
Larry Clemmons
Sceneggiatura
Frank Thomas
Julius Svendsen
Dave Michemer
Vance Gerry
Eric Cleworthy
Musiche
George Bruns
Floyd Huddleston
Johnny Mercer
Montaggio
Tom Agosta
Jim Melton
Scenografia
Don Griffith
Effetti
Jack Buckley
Dan MacManu

Il capolavoro della Disney in questo cartone-animato è quello di aver inserito, oltre ai personaggi della leggenda di Robin Hood, la voce narrante interpretata dal Cantagallo. Chi non ha mai sognato, girare per la città, schitarrando con la serenità e la fermezza di questo personaggio? E'lui il vero protagonista della storia, che con mirabili canzoni descrive lo svolgimento della storia dall'abbrivio all'epilogo. Ed allora diviene necessario ed indispensabile rendere omaggio a Gianni Marzocchi. A chi?- vi starete chiedendo mentre sorseggiate il vostro Irish Coffee quotidiano. Ebbene sì proprio a lui, a Gianni Marzocchi, doppiatore italiano del nostro Cantagallo (propongo i Cantagalli tra i nomi papabili per il prossimo torneo). Deceduto nel 1988, Gianni Marzocchi ha incantato intere generazioni con lo charme della sua voce.

Personaggio Attore Doppiatore Note
Fra Tac
Manlio De Angelis
Il Gallo
Gianni Marzocchi
Lady Cocca
Lidia Simoneschi
Lady Marian
Micaela Carmosino
Little John
Pino Locchi
narratore
Giorgio Piazza
principe Giovanni
Antonio Guidi
Robin Hood
Pino Colizzi
sceriffo di Nottingham
Carlo Romano
Sir Biss
Sergio Tedesco

Brighenti, chi era costui?

Dal Corriere dello Sport di ieri, leggo un articolo su tal Sergio Brighenti. Attaccante, classe 1932, sembra aver dovuto chiudere la sua carriera calcistica a causa di pressioni ricevute per non creare problemi al ben più noto Omar Sivori. Brighenti inizia a mostrare le sue qualità con la maglia del Padova quando in 3 stagioni ('57-58, '58-'59 e '59-'60) realizza 50 reti e conduce i bianco-scudati ad un terzo, un settimo e un quinto posto nella massima serie. Nella stagione '60-'61, il Brighenti viene acquistato dalla Sampdoria dove con 27 reti in 33 partite si laurea capocannoniere del Campionato e guidando la propria squadra al quarto posto. Le prestazioni dell'attaccante non fanno rimanere indifferente il ct della nazionale G. Ferrari che lo convoca per 9 partite, dove la punta realizza due reti e si guadagna la fascia di capitano nella gara amichevole contro l'Argentina del 15 Giugno 1961. Ad un anno dai mondiali del Cile (1962), l'Italia sembra aver trovato una nuova stella ma all'improvviso tutto svanì. Nel Campionato '60-'61, infatti Juve e Inter si giocavano lo scudetto e nello scontro diretto fu assegnata la vittoria all'Inter a tavolino per un'invasione campo dei tifosi bianconeri. Nulla di strano se non per il fatto che per motivi oscuri, la Figc si rimangiò la decisione, stabilendo di far ripetere la gara a fine campionato. La partita fu così ripetuta, ma ormai la sua valenza era meno di zero, in quanto anche in caso di sconfitta la Juve avrebbe vinto lo scudetto. Così per protesta l'Inter schierò la squadra Primavera. La gara finì 9-1 per la Juve, con Sivori che realizzò ben 6 reti. E qui si chiuse la carriera di Brighenti. Infatti con quelle 6 reti, Sivori arrivò a 25 gol in 27 gare e per la miglior differnza reti-gare rispetto a Brighenti vinse tutti i premi individuali, incluso il Pallone d'Oro. Il povero Sivori ovviamente non aveva colpe, ma la Figc per paura che Brighenti potesse avere qualche tipo di ripercussione su di lui decise di non convocarlo più in nazionale, rinunciando ad uno dei migliori bomber italiani in circolazione e negandogli la partecipazione ai Mondiali del '62.
Unico gesto di consolazione per il Brighenti arrivò dall'avvocato Agnelli che gli regalò la copia di tutti i premi vinti quell'anno da Sivori

Il Codice..... Gianduiotto

Per tutti coloro che hanno letto (e non gradito) il best seller di Dan Brown ma anche per tutti coloro che lo hanno apprezzato o addirittura non letto, segnalo questa divertente parodia di Bruno Gambarotta, celebre umorista torinese. Il libro ripercorre in chiave umoristica il percorso intrapreso dai protagonisti del libro di Dan Brown alla scoperta del mistero che avvolge il Sacro Graal e l’ordine dei Templari. Ma con qualche alternativa ben diversa. E per i più golosi molto gradita. E così sfogliando le pagine del libro ci si può imbattere in personaggi come il Gran Maestro della Confraternita del Gianduiotto che incontra il Gran Maestro della Confraternita delle Merendine. La domanda base del “Codice Gianduiotto” è: il prezioso e prelibato cioccolatino torinese ha a che fare in qualche modo con Leonardo Da Vinci e con la sua Gioconda?

La Confraternita del Gianduiotto è stata proclamata ufficialmente nel 1808. Secondo un verbale segreto che all'Archivio Storico della città di Torino mostrano a cani e porci, ne facevano parte praticamente tutti gli uomini che hanno fatto il Risorgimento, a partire da Cavour fino all'ultimo degli uscieri di Palazzo Carignano. Unica eccezione il Re Carlo Felice il quale, quando gli fecero la proposta di entrare a farne parte, rispose con una frase passata in proverbio. Disse: Non voglio fare la figura del cioccolataio!. Questa, potremmo dire, la sintesi dell'antefatto; riassumere il fatto non è altrettanto facile! Il perché di questa difficoltà possiamo in parte trovarla nelle pagine finali, quando l'autore Bruno Gambarotta fa, come d'uso, i suoi ringraziamenti, uno dei quali rivolto a Dan Brown, autore del "Codice da Vinci" e recita così: Ringrazio Dan Brown per avermi generosamente offerto il canovaccio per questo romanzo e per aver dimostrato che non c'è limite per chi le spara più grosse.

12 ORE

Sabato scorso presso il campo di calcetto di Santa Monica si è rinnovata la ormai pluridecennale tradizione della 12 ore di Calcetto. 40 giocatori divisi in due squadre da 20 si sono sfidati in una estenuante gara dalle 8:10 alle 20:10. Ogni 20 minuti entrambe le squadre cambiavano il proprio quintetto, consentendo a tutti almeno 40 minuti di meritato riposo. La gara conclusasi su qualcosa come 87 a 86, è proseguita anche nelle ore di punta del caldo torrido che Sabato è sceso sul campo di cemento rendendo la sfida ancora più estrema e affaticante. Ricchi premi e cotillons per tutti i partecipanti, dal più bravo alla più sega in una gara che per sua natura inverte i valori dei giocatori, trasformando un manipolo di scudieri in eroi di giornata e rappresentando un forte momento aggregativo tra musica (fornita da Vinz) e cazzeggio.

Stelle cadenti

La vittoria dell’Italia verrà ricordata anche per essere una delle poche nella storia dei Mondiali a non essere avvenuta per il talento di un giocatore ma per le prestazioni del gruppo. Tuttavia anche nelle altre squadre le “stelle” o presunte tali, hanno tutt’altro che brillato.

Michael Ballack (la Germania arriva in Semifinale con un gioco a tratti spumeggiante ma di lui non ci sono tracce. Salta la prima gara per infortunio, ma nessuno si accorge del suo rientro. La decisione di andare a giocare in Inghilterra, l’aveva già reso antipatico ai suoi connazionali, ora faticherà non poco a ritrovare l’affetto di prima)

David Beckham (l’Inghilterra doveva essere la squadra rivelazione del torneo, ma si ritrova ad essere fuori dal torneo già ai Quarti. Oltre alle scelte discutibili di Eriksson, gli inglesi pagano l’assenza di un vero leader. Il capitano gioca un Mondiale mediocre, illuminato fiocamente dalla punizione che regala il gol partita contro l’Ecuador e la qualificazione ai Quarti)

Zlatan Ibrahimovic (un giornalista italiano lo definì un po’ Van Basten, un po’ Pacione. In questi Mondiali, come in tutta l’annata in bianconero, ci ha mostrato solamente la sua seconda parte. Non segna neanche a pagarlo, irretisce il pubblico con una serie di giochetti inutili. Gioca solo contro Trinidad e la Germania, nelle gare in cui la Svezia fallisce. Senza di lui, i suoi compagni conquistano la qualificazione agli Ottavi)

Juan Roman Riquelme (Pekerman punta tutto su di lui, costruendogli una squadra intorno e lasciando a casa Veron. Da sempre gli argentini sono divisi su chi lo ama e chi lo odia, calcisticamente parlando, in questo Mondiale sembrano avere ragione i secondi. Brilla nel 6-0 contro la Serbia, per poi sparire partita dopo partita. Contro il Messico, l’Argentina rischia di andare fuori e nel big match contro la Germania la sua presenza è impalpabile)

Didier Drogba (doveva essere la rivelazione del torneo, il centravanti che avrebbe guidato la Costa d’Avorio ad uno storico traguardo. Segna nella prima gara contro l’Argentina una rete peraltro inutile, con l’Olanda non tocca una biglia per poi saltare per squalifica l’unica gara vinta dai suoi compagni. Verrà ricordato per la sua simpatica esultanza nell’inutile gara con la Serbia)

Dejan Stankovic (l’eterna promessa fallisce ancora. La sua Serbia, inserita in un girone durissimo, realizza zero punti. Di lui non si ricorda neanche una giocata, è il classico giocatore da Inter, cioè mai decisivo. Con lui in campo gli avversari possono stare tranquilli, fa più fumo di un incendio in pieno estate, ma non ci cuoci neanche un petto di pollo influenzato)

Ruud Van Nisterlooy (gli olandesi aspettano ancora il nuovo Van Basten e dovranno attendere ancora a lungo. Lo stesso Cigno di Utrecht se ne accorge, lasciandolo in panchina negli Ottavi contro il Portogallo, anche sotto di un gol e con un uomo in più. Nelle grandi competizioni ha sempre fallito, in questo Mondiale lascia il segno solo nella gara contro la Costa d’Avorio)

Deco (è la brutta copia del giocatore vincitore di due delle ultime quattro Champions League e finalista agli Europei del 2004. Decisivo nella gara contro l’Iran dove realizza una delle più belle reti del Mondiale, sparisce nel momento clou della manifestazione. Negli Ottavi contro l’Olanda, pensa solo a picchiare rimediando una più che meritata espulsione, salta i Quarti per squalifica e torna nella Semifinale contro la Francia, dove viene surclassato da Vieira e Makelele)

Cristiano Ronaldo (è l’essenza dell’inutilità. Un funambolo impazzito, che quando s’impossessa del pallone non lo lascia più sino a portarselo puntualmente fuori dal rettangolo di gioco. A volte con le sue finte inganna addirittura se stesso, e quando vede un compagno libero lo serve solamente dopo aver fatto rientrare tutta la difesa per fare un doppio passo davanti le telecamere)

Figo (i portoghesi aspettano ancora una vittoria dai ragazzi della sua generazione, che però ormai sono diventati vecchi senza aver vinto nulla e perdendo un Europeo in casa contro la Grecia. Non ha più lo smalto dei tempi migliori e si vede. La sua grande tecnica gli permette di saltare sempre l’uomo, ma in velocità viene puntualmente recuperato. Contro la Francia si mangia un gol già fatto, confermando il ruolo di eterna incompiuta del Portogallo)

Francesco Totti (torna dopo un infortunio di 3 mesi, giocando con una placca di ferro nella gamba infortunata. Lippi premia i suoi sforzi e lo schiera sempre da titolare, ad eccezione della gara contro l’Australia dove paradossalmente risulta decisivo. Fino ai Quarti di Finale bene o male se la cava, in virtù della sua immensa classe e della pochezza degli avversari. In Semifinale parte molto bene, per poi eclissarsi costantemente. In Finale contro la Francia è nullo, a causa dei 120 minuti contro la Germania e del suo precario stato di forma, fa bene Lippi a sostituirlo anche se con la sua uscita la Francia ci mette sotto, potendo contare sull’apporto dei 2 centrocampisti centrali sino a quel momento bloccati a uomo su di lui. Torna comunque da Campione del Mondo)

Pavel Nedved (dopo aver abbandonato la nazionale, torna appositamente per disputare questo Mondiale. Fallisce clamorosamente, come tutti i suoi compagni, l’appuntamento con questa manifestazione. E’lontano parente del giocatore ammirato per anni nei nostri stadi)

Kaka (è una delle poche stelle che in questo Mondiale riesce a brillare di luce propria. Tiene a galla il Brasile fino ai Quarti. Meraviglioso il suo gol contro la Croazia, strabilianti le sue accelerazioni contro l’Australia, splendidi i suoi assist contro il Ghana. Si smarrisce nella gara contro la Francia, dove paga l’assenza della protezione di Emerson e un fastidioso affaticamento muscolare)

Ronaldinho (la maledizione del Pallone d’Oro colpisce ancora. Lo straordinario talento brasiliano non ha giocato in questi Mondiali, non perché non sia mai sceso in campo ma perché non si è mai visto. Fallisce clamorosamente nella rassegna calcistica più importante dopo un’annata strepitosa con il Barcellona. A causa sua la Nike perde tutti gli investimenti di marketing fatti negli ultimi 4 anni)

Ronaldo (nelle prime due partite è uno spettatore con il lusso di non pagare il prezzo del biglietto e di camminare in campo a fianco dei propri idoli. Contro Giappone e Ghana torna ad essere il Fenomeno, realizzando 3 reti e guadagnandosi il premio di miglior cannoniere della storia dei Mondiali, superando Muller. Nei Quarti ritrova l’incubo Francia ed esce a testa bassa dalla competizione)

Adriano (l’Inter lo ha reso un giocatore triste e svogliato. I tifosi brasiliani ne invocano la sostituzione con Juninho Pernambucano già dalla prima gara. Segna due gol, di cui una in netto fuorigioco ma è sempre lontano dalla manovra e avulso dal gioco. Non trova l’armonia con i compagni e alla fine risulta peggiore del peggior Ronaldo)

Zinedine Zidane (torna in nazionale per concludere la carriera in un Mondiale. Nella prima fase gioca male e salta per squalifica la gara decisiva con il Togo. Negli Ottavi con la Spagna, inizia ad incantare realizzando anche una rete, per poi arrivare all’apice del suo Mondiale nella gara con il Brasile dove il brasiliano lo fa lui. Decisivo nella Semifinale con il Portogallo, conduce la Francia ad un’insperata Finale, dove prima realizza un rigore con un similcucchiaio e poi rovina la sua carriera con una testata a Materazzi)

Tierry Henry (strepitoso con l’Arsenal, un po’ meno in questi Mondiali. Realizza 3 reti, tiene a galla la Francia nel primo girone e si prende il lusso di eliminare il Brasile con una sua rete nei Quarti. Nonostante ciò non gioca ai suoi livelli pur essendo una delle poche star a confermare la propria fama)

Raul (utilizzato poco da Aragones, non è più il trascinatore di una volta. La Spagna si affida a nuovi volti e punta su di lui solo nei momenti difficili, segna solo contro la Tunisia e fallisce negli Ottavi contro la Francia, dove pur partendo con i favori del pronostico si fa buttare fuori dal Mondiale)

Andriy Shevchenko (raggiunge un traguardo storico, guidando la sua nazionale fino ai Quarti di Finale. S’inchina davanti all’Italia e gioca molto male anche a causa dell’infortunio di fine stagione. Con la testa già a Londra, ha perso un’occasione per vivere un Mondiale da protagonista specie nella prima parte quando gli avversari erano abbordabilissimi)


Emozioni Mondiali

Ruolo per ruolo i migliori del Mondiale e la top 11

Portieri:

1 Buffon
2 Ricardo
3 Zuberbulher

Difensori:
1 Cannavaro
2 Grosso
3 Materazzi

Centrocampisti:
1 Gattuso
2 Maxi Rodriguez
3 Pirlo

Attaccanti:
1 Klose
2 Henry
3 Torres

Allenatore:
1 Lippi
2 Klinsmann
3 Scolari

Modulo (4-3-3)

Buffon
Zambrotta
Cannavaro
Materazzi
Grosso
Pirlo
Gattuso
Maxi Rodriguez
Torres
Klose
Henry

All. Lippi

Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo. E sono Quattro!

Ce l’abbiamo fatta. Finalmente dopo 24 anni torniamo ad essere i padroni del Mondo. Più forti di tutto, più della nostra tradizionale sfiga ai rigori, più della stanchezza accumulata nelle precedenti battaglie, più del rigore a freddo di Zidane (chissà che avrebbero detto se fossero stati altri a dare quella testata, peraltro non la prima in carriera), più di Calciopoli, più degli infortuni e delle squalifiche. GRAZIE RAGAZZI!!!

E’, senza retorica, la vittoria di tutti, dello straordinario gruppo formato da Lippi, dalla stoica difesa, al solido centrocampo, dal polivalente attacco ai panchinari pronti ad entrare e ad onorare sempre la causa.

La vendetta è consumata, la Francia è battuta, la Coppa è nostra. Ora possiamo davvero dirlo, siamo Campioni del Mondo

The Last Battle

Ci siamo. Domenica a Berlino alle ore 20 Italia- Francia si giocheranno la Finale del Campionato Mondiale 2006. Le due squadre che teoricamente si sarebbero dovute affrontare ai Quarti di Finale di questa competizione, arrivano a questa gara dopo aver affrontato percorsi opposti. Gli azzurri dopo aver facilmente vinto il proprio girone (eccetto la battuta d’arresto contro gli Usa), hanno avuto un percorso agevole negli Ottavi e nei Quarti e sono arrivati alla Semifinale contro la Germania nelle condizioni psico-fisiche ottimali tanto da mantenere lucidità anche nei tempi supplementari dove in mezz’ora hanno segnato due reti e colpito altrettanti pali. Le difficoltà per l’Italia finora sono state più quelle legate agli infortuni e alle squalifiche che quelle incontrate per lo spessore degli avversari. L’infortunio di Nesta è stato senza dubbio un duro colpo (soprattutto per le eccezionali prestazioni fatte vedere dal difensore rossonero nelle prime gare del mondiale) a cui si è aggiunta la squalifica di Materazzi (per un turno, contro l’Ucraina) e quella di De Rossi (4 turni di stop per il suo folle gesto contro gli Usa). Inoltre, Totti reduce da uno stop di 3 mesi, pur godendo della fiducia di tutto il gruppo non ha ancora giocato ai livelli che gli competono. Le note positive sono invece arrivate dall’intero reparto difensivo e da Gattuso, straordinario per grinta e corsa in tutte le gare. Tutto ciò ha portato l’Italia a subire solamente un gol e peraltro su autorete. Altra nota positiva è la forza del gruppo, simboleggiata dal fatto che l’Italia ha mandato in rete ben 10 giocatori diversi, record assoluto nella storia dei mondiali. La Francia, invece, dopo un avvio stentato (due pareggi striminziti con Svizzera e Corea) in cui ha rischiato di non qualificarsi neppure per gli Ottavi, si è scatenata, ritrovando convinzione nei propri mezzi e riportando l’entusiasmo negli spogliatoi. Se la vittoria sul Togo è stata abbastanza scontata, dagli Ottavi alle Semifinali i galletti hanno mietuto vittime illustri. Spagna, Brasile e Portogallo in rapida sequenza si sono dissolte di fronte ad un rigenerato Zidane e a un cinico Henry. L’impresa è costata però tanta fatica, soprattutto in virtù del fatto che Domenech ha attuato uno scarso turn over, mettendo in campo sempre gli stessi giocatori e lasciando a Trezeguet solo due spezzoni di gare nel girone.

In una gara del girone i pronostici possono essere ribaltati da episodi, ma in linea di massima l’Italia è leggermente favorita anche se i francesi sognano di emulare le nostre gesta ai mondiali di Spagna’82

Precedenti ai Mondiali:

Quarti di Finale, Francia 1938: Italia- Francia 3-1

Gruppo 1, Argentina 1978: Italia- Francia 2-1

Ottavi di Finale, Messico 1986: Francia- Italia 2-0

Quarti di Finale, Francia 1998: Francia- Italia 0-0 (d.t.s., poi 4-3 ai rigori)

Finali Azzurre:

Finale, Italia 1934: Italia- Cecoslovacchia 2-1 (d.t.s.)

Finale, Francia 1938: Italia- Ungheria 4-2

Finale, Messico 1970: Brasile- Italia 4-1

Finale, Spagna 1982: Italia- Germania Ovest 3-1

Finale, Usa 1994: Brasile- Italia 0-0 (d.t.s., poi 3-2 ai rigori)

Un'Italia con un cuore Grosso

Un’Italia da sogno conquista per la sesta volta nella sua storia l’accesso alla Finale della Coppa del Mondo. Gli azzurri, autori di una prestazione da favola, hanno superato per 2-0 la Germania dopo una gara combattuta, conclusasi solamente dopo i tempi supplementari. Nessuna sorpresa nella formazione iniziale dell’Italia che si schiera con gli stessi uomini e lo stesso modulo della gara vincente con l’Ucraina, eccezion fatta per il ritorno di Materazzi al posto di Barzagli. Partono bene gli uomini di Lippi che s’impossessano subito del controllo del gioco e guadagnano una lunga serie di calci d’angolo. La prima vera occasione del match capita sui piedi di Perrotta che imbeccato da Totti, spreca il possibile vantaggio davanti al portiere Lehmann. La Germania non sta a guardare e tenta di perforare in contropiede la nostra sublime difesa, che rischia di affondare solamente su un tiro di Schneider di poco alto sulla traversa. Il secondo tempo inizia con i tedeschi più aggressivi, alla ricerca della rete del vantaggio. Sulla loro strada trovano però un miracoloso Buffon (migliore in campo) che sventa tutte le conclusioni degli avversari, superandosi per ben due volte su Podolski. La straordinaria forza del nostro reparto difensivo riesce a farci superare indenni il momento di crisi e a tenerci ancora in partita. A 20 minuti dal termine dei tempi regolamentari, Lippi sostituisce un isolato Toni con Gilardino. La mossa non cambia però la situazione di stallo della gara con le due squadre si equivalgono ed i tempi supplementari a decidere il nome della prima finalista. Lippi effettua allora un altro cambio, inserendo Iaquinta per un opaco Camoranesi. Questa volta la mossa sembra rivitalizzare l’Italia che nei primi 3 minuti del primo tempo supplementare affonda sulla fascia presidiata dal neoentrato e coglie due clamorosi legni. Il primo con Gilardino, che dopo una grandiosa giocata personale coglie il palo, il secondo con Zambrotta che da fuori area timbra la traversa. La Germania sembra scossa ma non molla ed anzi allo scadere del primo extratime, dopo l’ingresso di Del Piero per uno spompato Perrotta, fallisce una clamorosa occasione con Podolski. Il secondo tempo supplementare regala molte meno emozioni del primo, con le due squadre in attesa dei fatidici calci di rigore, e con Del Piero che non perde l’occasione per farsi maledire da mezza Italia fallendo due buone occasioni, ma ad un minuto e mezzo dal termine accade l’inverosimile. Pirlo liberato in area dagli sviluppi di un calcio d’angolo, preferisce servire Grosso anzichè tirare, il laterale palermitano di prima intenzione calcia di sinistro sul palo opposto, imponendo al pallone una traiettoria a giro imprendibile per Lehmann. E’l’apoteosi. Ma non finisce qui, non passa neanche un minuto che l’Italia recupera palla e mette in atto un micidiale contropiede finalizzato finalmente da Del Piero su assist di Gilardino.

Domenica alle ore 20 ci si gioca il Mondiale con la vincente di Portogallo-Francia.

Final Four

Quattro squadre in lizza per la conquista di un sogno, un continente che afferma la sua superiorità sul resto del mondo, 92 giocatori alla caccia di un’emozione indelebile per tutta la vita. Il Mondiale entra nella sua fase calda, da Martedì iniziano le Semifinali.

Germania- Italia (le due squadre d’Europa più blasonate, si giocano l’accesso alla Finale, in una gara che rappresenta la storia del calcio. I tedeschi, padroni di casa, vogliono vendicare le sconfitte del ’70 e dell’82, gli azzurri vogliono ripetere quelle imprese per confermare la tradizione che li vuole in finale ogni 12 anni. La gara è aperta a qualsiasi tipo di risultato sarà decisa dal colpo di qualche campione. Vincerà chi saprà reggere la pressione ed interpretare la partita in ogni sua sfaccettatura, mantenendo la concentrazione alta per tutti i minuti di gioco. Siamo leggermente favoriti, ma la Germania avrà dalla sua il tifo (e speriamo solo quello) e la voglia dei suoi giocatori di dimostrarci la loro forza dopo il 4-1 di Firenze)

Precedenti al Mondiale:

Gruppo II, Cile 1962: Italia- Germania Ovest 0-0

Semifinali, Messico 1970: Italia- Germania Ovest 4-3 (d.t.s.)

Turno Semifinale, Argentina 1978: Italia- Germania Ovest 0-0

Finale, Spagna 1982: Italia- Germania Ovest 3-1

Portogallo- Francia (è una Semifinale a sorpresa soprattutto per la presenza del Portogallo ma anche per quella della Francia dopo la disastrosa partenza in questo Mondiale. La squadra di Scolari ha avuto molta fortuna nei Quarti, mentre il percorso della Francia si sta trasformando in una cavalcata vincente in stile Italia a Spagna’82. A spuntarla dovrebbe essere il Portogallo, che vuol vendicare la sconfitta in semifinale con i Blues ad Euro 2000, ma la Francia mi ha già smentito negli Ottavi e nei Quarti. Zidane è in condizione strepitosa, ha trascinato la Francia nella vittoria contro il superfavorito Brasile e non dimentichiamoci della presenza in panchina di un certo Trezeguet, ma Scolari dopo il Mondiale 2002 ed Euro 2004, sogna un’altra finale)

Nessun precedente al Mondiale