Jairzinho, miglior attor non protagonista dei Mondiali'70

Il Brasile del 1970, quello che battendo l’Italia si aggiudicò definitivamente la Coppa Rimet, viene da tutti ricordato per la presenza del fuoriclasse Pelè che con le sue magie incantava tutto il pianeta.

In realtà alle spalle di Pelè, c’era una squadra formidabile in ogni reparto i cui nomi, nonostante le loro splendide imprese, sono rimasti nella memoria di pochi appassionati. Tra questi va assolutamente citata l’ala destra Jairzinho, che proprio in quell’edizione dei mondiali, ha fissato il record, ancora non battuto, di realizzare almeno una rete in tutte le gare della competizione.

Brasile- Cecoslovacchia 4-1

Dopo aver chiuso il primo tempo per 1-1, il Brasile dilagò nella ripresa, chiudendo l'incontro sul punteggio di 4-1 con reti di Rivelino e Pelè e una doppietta di Jairzinho.

Brasile- Inghilterra 1-0
Il match più importante della prima fase, contro l'Inghilterra di Bobby Charlton, che schierava molti dei giocatori che avevano vinto il titolo a Wembley quattro anni prima. L'incontro fu teso ed equilibrato, e venne deciso da un gol di Jairzinho al quarto d'ora del secondo tempo.

Brasile- Romania 3-2
L'ultimo incontro del girone preliminare fu quasi una formalità. Il Brasile superò la Romania per 3-2 con due gol di Pelè ed uno di Jairzinho, e si presentò ai quarti di finale nella veste di grande favorita del torneo.

Brasile- Perù 4-2

Nei quarti di finale, l'avversario di turno era il Perù, che aveva eliminato l'Argentina nella fase di qualificazione. In quella partita fu Tostão a salire in cattedra con una doppietta: Rivelino e Jairzinho completarono il tabellino dei marcatori per il 4-2 finale.


Brasile- Uruguay 3-1
La semifinale contro l'Uruguay fu, in un certo senso, l'incontro più delicato per i brasiliani: la "celeste" è, da sempre, la bestia nera del Brasile. La partita apparve subito difficile: l'Uruguay applicava marcature rigide a uomo, e i brasiliani non riuscivano ad esprimere il loro gioco. Il gol subito da Felix dopo 19 minuti di gioco dovette riportare alla memoria dei tifosi verdeoro la finale persa al Maracanà vent'anni prima. Il Brasile impiegò tutto il primo tempo per trovare la chiave della partita: Gerson, marcato molto strettamente, ebbe l'idea di invertire la posizione in campo con Clodoaldo, più libero perché ritenuto meno pericoloso. E fu proprio Clodoaldo, servito da Tostão, a trovare un varco nella difesa uruguaiana e a segnare il provvidenziale gol del pareggio poco prima dell'intervallo. La ripresa fu anch'essa equilibrata, e fu solo nel quarto d'ora finale che i brasiliani ebbero ragione degli avversari con due gol di Jairzinho e Rivelino, chiudendo la partita sul 3-1.

Brasile- Italia 4-1

La finale Brasile- Italia, rappresentò l’apoteosi per i sudamericani. Dopo un primo tempo molto equilibrato finito sul punteggio di 1-1 grazie allo splendido gol di Pelè e al pareggio di Boninsegna, in arte Bonimba, il Brasile dilagò nella ripresa. Fu Gerson con un poderoso tiro da fuori area a riportare i verde-oro in vantaggio, che poi realizzarono altre due reti con Jairzinho e Carlos Alberto.

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