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Dopo aver riempito con fiumi di bit i nostri blog, vorrei porre all’attenzione dei lettori una questione filosofica. Essi rientrano nella sfera della realtà o della fiction? In Italia, il termine fiction si applica prevalentemente ai prodotti televisivi e può essere definito come “un dispositivo narrativo dal momento che offre storie e personaggi, luoghi e ambienti all’interno di una scansione diacronica (talvolta anche sincronica) di una catena di eventi”. La serialità è l’elemento che caratterizza la fiction. Letteralmente il termine fiction si lega ai concetti di simulazione e finzione, e sembra contrapporsi a ciò che appartiene alla verità della vita. Tuttavia, considerare il concetto di finzione come tutto ciò che è falso ed ingannevole, è riduttivo e del tutto errato.
Da un’analisi più approfondita, emerge come nella lingua inglese tale concetto definisca tutte le opere d’immaginazione e di fantasia e che esso “deriva dal latino fingere che può rivestire il triplice significato di modellare, immaginare e simulare”. Inoltre, considerare come reale solamente ciò che esiste in natura non è più accettabile, come hanno dimostrato gli studi sull’importanza dei processi di costruzione della realtà. Infatti nella storia dell’umanità, dall’invenzione del linguaggio in poi, non vi è mai stata una distinzione netta ed irrevocabile tra realtà e finzione. Anzi, l’uomo ha da sempre ricercato la costruzione di un mondo parallelo a quello reale, espressione delle proprie interpretazioni del mondo reale.
Lo scopo di una fiction non è tanto quello di raccontare e riportare fedelmente la realtà, ma quello di far riferimento a mondi possibili, descrivendone almeno in parte la loro configurazione. Ciò accade, inevitabilmente, in ogni narrazione testuale, poiché è impossibile rappresentare un mondo nella completa totalità delle sue manifestazioni. In tale contesto, non è assolutamente necessaria una commistione tra il tempo del testo finzionale e quello del “tempo reale”, anzi è proprio a partire dal distacco tra queste due temporalità, che la fiction amplia le proprie potenzialità.Ed è proprio legando quest’ultimo concetto a quello esposto in precedenza sulla serialità come elemento caratterizzante della fiction, che ritengo che i blog appartengano esclusivamente alla sfera finzionale, in quanto, come la fiction, possono porsi come processi dinamici in grado di divenire elemento di costruzione sociale della realtà (per quella microsfera di lettori che lo seguono), dove ognuno può modellare ed immaginare la realtà a proprio piacimento. In base a questa visione, i testi prodotti sono “strutture aperte” che permettono al lettore di scegliere il percorso interpretativo che ritiene più adatto alle proprie aspettative, anche in contrapposizione agli intenti originari che l’autore voleva dare alla sua opera (ovvero, come il buon Davide sa, producendo una decodifica aberrante)

5 Responses to "Blog"

Vincenzo responded on 4:49 PM #

il blog è realtà e fantasia, senza regole ne definizioni.

Marco responded on 5:07 PM #

io pendo più per la fantasia, ed è proprio x questo ke mi diverto a scriverli e a leggerli. tutti quanti romanzano i propri post e commenti e x questo si crea quella sorta di aura finzionale che attira ed incuriosisce il lettore.
Detto questo nn mi permetto di darne definizioni e regole universali, altrimenti le terrei x me e le scriverei in un libro.

Vincenzo responded on 6:19 AM #

a volte perònella finzione si dicono tante verità...vero marco???

Me responded on 1:47 AM #

il mio blog dice solo verità...

Anonymous responded on 5:18 AM #

necessita di verificare:)