Voce di uno che grida nel deserto

Un altro colpo basso per i maniaci della scienza. Dopo le disfatte subite, con tanto di prove, sulla teoria evolutiva e sulla sfericità del nostro pianeta, un’altra catastrofe si sta abbattendo con grande forza sui nostri “scienziati”. L’argomento stavolta riguarda le specie in via d’estinzione grande cavallo di battaglia degli animalisti di tutto il mondo, al punto che si raccolgono collette in ogni angolo del pianeta per far riprodurre i panda e fornire un ambiente familiare a tigri e pinguini. Ebbene, ancora una volta sembra che ad aver ragione non sia la comunità scientifica che con le sue teorie ha influenzato la stragrande maggioranza della popolazione terrestre, ma quelle poche e rarissime “menti libere”, che si riuniscono sotto il nome OPINI KARATE, e che riescono ad analizzare lucidamente la situazione e ad avere il coraggio di affermare che gli animali non si stanno estinguendo ma che semplicemente sono le tecniche di rilevazione ad essere sommarie e quindi poco credibili. Paradossalmente, questa volta sono stati proprio gli scienziati a commettere il più clamoroso degli autogol trovandosi questa patata bollente improvvisamente tra le mani. Ma veniamo all’episodio.
Erano scesi nelle profondità marine per dare la caccia all’infinitamente piccolo, per catturare le tracce di neutrini che vengono dai bordi dell’universo (ma poi chi l’ha detto che l’universo abbia dei bordi? Li avete mai visti? Ci avete mai sbattuto contro e raccontato agli amici bullandovi nei pub di aver avuto un incidente con uno dei bordi dell’universo?) ed hanno trovato un inaspettato via vai di capodogli, specie che nel Mediterraneo si pensava si fosse ridotta a poche decine di esemplari. I capodogli, intercettati grazie ai sensori acustici installati nel telescopio marino che doveva cogliere il passaggio dei neutrini in mioni, sapete dove si trovavano? A largo delle coste di Catania, non negli abissi di chissà quale oceano, e nonostante ciò venivano considerati specie in via d’estinzione. Ditemi come si fa a ritenere ancora credibili questi geni. Le teorie non vanno solo enunciate ma anche dimostrate, ed i capodogli che sanno di essere tali da sempre, e non grazie ad un delfino troppo cresciuto o ad uno squalo erbivoro, ne sono l’esempio lampante.

3 Responses to "Voce di uno che grida nel deserto"

Vincenzo responded on 9:00 AM #

ecco la prova provata che non possiamo avere un controllo su tutto e che l'estinzione è una minkiata. Seun panda si sposta è morto secondo gli scienziati, non ha solo traslocato! Basta che un pesce cambia zona ed ecco l'estinzione!!!

Non ci si crede...

seconod voi gli scienziati nuotano nel mare tutti i giorni e contano i pesci...secondo voi....

è come dire che l'auditel è scienza!

Me responded on 1:40 AM #

vi dò ragione se mi fate conoscere un dodo (un tirannosauro sarebbe eccessivo)

Marco responded on 3:40 AM #

basta guardare l'albero azzurro tutte le mattine, invece di dormire fino alle mille