Esterofilia (100!)

In un campionato italiano che in questa stagione ha avuto un unico padrone ed è stato avaro di emozioni, il telespettatore appassionato di calcio deve per forza di cose rivolgere la propria attenzione ai campionati esteri. Se in molti si stanno appassionando alle volate finali di Premier League, Liga e Bundesliga, in cui si stanno consumando appassionati duelli, in pochi hanno potuto godere dell’ultima giornata di Eredivision (Campionato Olandese), trasmessa da SI. Il turno finale, disputatosi ieri, a 90 minuti dal termine vedeva AZ Alkmaar, Ajax e Psv a pari punti. Premesso che come nel campionato italiano, anche in quello olandese non sono previsti spareggi, va detto che il criterio che avrebbe deciso il titolo non sarebbe stato quello degli scontri diretti ma quello della differenza reti. In virtù di ciò, l’AZ si sentiva in una botte di ferro in quanto aveva un netto vantaggio sulle altre due rivali. In una continua altalena di emozioni, è successo veramente di tutto. L’AZ, imitando la vera Inter (quella del 5 Maggio per intenderci), è riuscita a perdere per 3-2, autoescludendosi dalla lotta per il titolo. Ajax e Psv, stupite per tanta grazia, si sono così trovate a giocarsi il trofeo in un botta e risposta al cardiopalma, in quanto il Psv doveva recuperare all’Ajax due gol in differenza reti. Il Psv dopo essersi portato sul 2-0 e quindi virtualmente in testa, in pochi minuti ha subito due beffe: il gol degli avversari ed il vantaggio dell’Ajax che ristabiliva la differenza come ad inizio gara. Gli uomini di Koeman reagivano portandosi sul 4-1 e quindi di nuovo in testa al campionato, ma ancora una volta l’Ajax rispondeva realizzando la rete del 2-0. Ma a 10 minuti dalla fine, un gol di Cocu permetteva al Psv di portarsi sul definitivo 5-1 e quindi di regalare il titolo alla propria squadra. Tutto questo mentre l’Ajax era sul 2-0 e l’AZ sul 2-2 (poi avrebbe perso 3-2), cioè mentre un gol di una delle due formazioni rivali avrebbe di nuovo spostato gli equilibri. Dunque un campionato combattuto e tirato fino all’ultimo secondo, a differenza di quello nostrano in cui una situazione simile non sarà mai immaginabile. Provate ad immaginare per un titolo deciso per differenza reti, quante telefonate, acchitti, tentativi di imbrogli, e quaterne arbitrali corrotte ci sarebbero.

PARTITE PARANORMALI

Finora calcisticamente ne avevo sentite tante, gare riviate per neve, nebbia, pioggia, invasioni, illeciti, illazioni. Ma questa mai. Sentite bene si riferisce ad un Fiorentina-Pistoiese del 1954, Campionato riserve, qualcosa che ora non esiste più ma da quel che ho capito simile alle squadri B che ci sono in Spagna. Nel secondo tempo, la gara fu interrotta per 11 minuti ed ecco il motivo:
Alle 14.20 del 27 ottobre 1954 nel cielo di Firenze appaiono oltre 20 oggetti volanti. Sembrano procedere in formazione. Sfrecciano a velocità altissima da Nord Ovest a Sud Est, dalle Cascine verso Rovezzano. I primi hanno l'aspetto di ali d'aquila, poi segue una serie di oggetti a forma di goccia e infine chiudono la processione aerea dei dischi piatti, bianchi e lucenti. Il tutto dura circa 15 minuti. E non finisce qui.
Pochi minuti dopo, nello stadio comunale, inizia la partita di calcio Fiorentina-Pistoiese. All'inizio del secondo tempo, l'intero stadio, improvvisamente, inizia a mormorare. A tal punto che l'arbitro è costretto a interrompere la partita. Il ricordo dei calciatori è vivido: 11 minuti femi ad osservare, insieme a tutto il pubblico, le evoluzioni degli oggetti volanti che eseguono alcune manovre acrobatiche e sfrecciano via muovendosi a zig zag. La situazione è incredibile: migliaia di testimonianze collettive, un'intera città con il naso all'insù.
E non è ancora tutto. Dopo l'avvistamento, infatti, per oltre mezz’ora, Firenze viene ricoperta da una specie di neve appiccicosa che al contatto con le mani si smaterializza. Uno studente di ingegneria riesce però a raccoglierne un campione e a farlo analizzare dalla facoltà di chimica. Il professor Canneri esegue una spettrografia sui filamenti che risultano composti prevalentemente di Boro e Silicio. Il giorno seguente è ancora il giornalista Giorgio Batini a portare in istituto una notevole quantità di quella strana ragnatela, che raccoglie nei boschi "imbiancati" intorno a Firenze.
Alcuni biologi sostengono che si tratti di una particolare ragnatela prodotta da una specie di aracnide migratore che usa le correnti aeree. Secondo altri sarebbero residui chimici delle lavorazioni tessili dispersi in atmosfera. Per altri ancora potrebbero essere frammenti di una paglia antiradar usata dagli aerei negli anni '50. Nessuna di queste ipotesi riesce però a spiegare come una quantità così grande sia potuta cadere su un'unica città in un solo giorno.

Ma ecco delle testimonianze dirette di alcuni spettatori:
"Ho un ricordo vivissimo,personale.Avevo sette anni e mio nonno mi porto' allo stadio.Ricordo che fosse un mercoledi' e la partita fosse del campionato riserve,competizione che non esiste ora piu'. Mio nonno era un navigante,era capitano sui mercantili e dovendo tornare a Genova per imbarcarsi,non avrebbe potuto vedere la partita della domenica successiva.Cosi' mi porto' allo stadio per godersi,comunque,una partita, prima di ripartire.Se ben ricordo ,l'ingresso era solo in tribun;comunque ero li' e vidi benissimo i dischi sopra la torre di Maratona ad una altezza non eccessiva.Poi comincio' a cadere la lanuggine ed io, come altri, fummo incuriositi e ci portammo fuori della copertura della tribuna per vedere bene di cosa si trattasse.Cosi', con mio nonno,toccammo quella cosa,ma appena toccata spariva,senza lasciare traccia. Ho ancora la sensazione di quella specie di manna"
Dell'episodio si parla diffusamente in un volume della Corrado Tedeschi Editore, casa editrice non dedita soltanto all'enigmistica tascabile, ma anche ai fenomeni paranormali (pubblica, o pubblicava, ad esempio, anche il famoso "Giornale dei Misteri"). L'episodio accadde il 29 ottobre del 1954 durante una partita del campionato riserve tra Fiorentina e Pistoiese giocata nel primo pomeriggio. Secondo il volume (espressamente dedicato agli avvistamenti di UFO in Italia), durante la partita furono notati degli "oggetti luminosissimi" in cielo (era una bellissima giornata di autunno), che catturarono subito l'attenzione non solo degli spettatori -era aperta solo la curva Fiesole-, ma anche dei ventidue in campo e dell'arbitro, che interruppe addirittura il gioco. Nel volume e' riportata una foto che ritrae appunto dei giocatori della Fiorentina e della Pistoiese occhi al cielo, che guardano sbigottiti. Subito dopo, secondo le testimonianze, cominciarono a cadere delle strane particelle fioccose di una sostanza imprecisata, fenomeno che interessò tutta l'area del Campo di Marte. Addirittura, in via Tito Speri (secondo quanto si racconta nel volume), un giovane studente montò dall'abbaino sul tetto della propria casa per raccoglierne alcune, che portò poi ad analizzare ad un istituto scientifico. Tutto questo, va detto, è situato nel famoso "Flap nel 1954"; nel gergo ufologico, un "flap" è un'ondata di avvistamenti di UFO. Quello dell'autunno del 1954 è rimasto negli annali e coinvolse principalmente la Toscana, dove si ebbero centinaia di testimonianze di avvistamenti"

Stile Nerazzurro

L’Inter è Campione d’Italia. La Beneamata torna a vincere uno scudetto sul campo dopo 18 anni e scatena il tripudio della Milano Nerazzurra. A questo punto è doveroso fare alcune considerazioni, specie sulle esternazioni, perlomeno discutibili, di alcuni protagonisti del trionfo interista.

Mancini: “ Non posso non pensare subito a Giacinto Facchetti, che è sempre stato e rimarrà sempre accanto a noi, immagine di serietà, di pulizia, di serenità… Considero un titolo vero anche quello della stagione scorsa, sebbene non sia arrivato dal campo: in tutte le discipline chi bara viene retrocesso e avanza chi sta alle spalle e ha giocato in modo pulito. L’Inter negli ultimi anni ha ricominciato a vincere a livello nazionale”

Moratti: “Quello dello scorso anno è stato uno scudetto pulito, conquistato senza rubare nulla! Nel campionato passato rubavano gli altri, ecco perché dico che lo scudetto dell’anno scorso è stato uno dei più belli dell’Inter, è stato vinto contro il malaffare e non è stato rubato!

Dedicare uno scudetto ad una persona scomparsa che ha lavorato per una vita intera alla causa nerazzurra è doveroso, ma perché esagerare parlandone in termini di immagine di pulizia, quando, stando alle parole di Bergamo, i contatti tra lui e Facchetti erano frequenti e continuativi?
Come si può considerare un titolo vero quello dello scorso anno? Se è vero che in tutte le discipline chi bara viene retrocesso, non è altrettanto vero che chi sta alle spalle avanza, in quanto la cosa più opportuna è revocare il titolo e non assegnarlo a nessuno.
Ma addirittura si può arrivare a dire che è stato uno dei più belli dell’Inter?
Forse Moratti non ricorda più la squadra del padre, che dominava sia in Italia che in Europa?L’Inter ha accettato uno scudetto, nonostante 17 punti di distacco dalla capolista ed ora che ne ha vinto un altro s’impegna tramite dirigenti, calciatori ed allenatore non tanto a celebrarlo ma piuttosto ad usarlo per avvalorare la tesi che quello dello scorso anno è stato meritato. Il Materazzi che ora un eroe, è la stessa persona che gli interisti volevano cacciare dopo un clamoroso autogol da 30 metri al Castellani di Empoli, Ibrahimovic e Vieira sono quei calciatori l’anno scorso odiati ed ora osannati, Moratti è quella persona onesta e gentile che ha sempre sputato contro i presunti poteri forti, ma in nessuna assemblea della Lega ha avuto il coraggio di andargli contro e che nel corso degli anni ha creato un buco di 150 milioni di euro, di cui però nessuno se ne cura, anzi si canta “SENZA RUBARE VINCIAMO SENZA RUBARE”. Vergogna

5 motivi per cui scrivo sul mio blog

Accogliendo l'invito di Pasquale, elenco i miei 5 motivi su cui scrivo (poco) sul mio blog:

1) Mi diverto a scrivere le cose anche più stupide che mi passano per la mente

2) Mi piace vedere i contatti ricevuti anche casualmente dai vari angoli del mondo

3) Perchè nel tempo si è costruita una sorta di autofidelizzazione con il mio blog

4) Perchè è un modo in più per essere in contatto con le persone che conosco

5) Perchè voglio vedere quanto sono in grado di portarlo avanti

Stadio

Come spesso accade negli ultimi tempi, ogni volta che si va allo stadio più che la gara in sé a fare notizia sono gli spiacevoli episodi che accadono all’interno e fuori lo stadio. Capita così che anche in una partita storica come Roma-Manchester, in cui i giallorossi strapazzano gli inglesi ottenendo un risultato stretto per quel che si è visto in campo, si assiste ad episodi di violenza. Ma se questo ormai non fa più notizia, sdegnosa è invece la reazione che hanno avuto i tabloid inglesi, accusando di abuso di potere e di violenza, le forze dell’ordine nostrane. Ma andiamo con ordine. Degli episodi all’esterno dello stadio non posso parlarne in quanto fortunatamente non mi è capitato di imbattermi. Ma di ciò che è successo dentro lo stadio sono testimone diretto in quanto mi trovavo a poche decine di metri dal settore degli inglesi. Occorre innanzitutto dire che il divieto di vendere alcolici non è stato assolutamente rispettato specie dai chioschi ambulanti limitrofi allo stadio che versavano fiumi di birra a tutti. Secondo punto gli inglesi sono arrivati all’interno dello stadio già ubriachi, tanto è vero che in molti improvvisamente cadevano a terra, barcollando con le loro pance in bella mostra. Dopo lunghi minuti di quiete, canti e sfottò in cui gli inglesi intonavano cori alla Lazio e a Di Canio, sono iniziate le prime schermaglie con lanci di bottiglie di plastica da tutte e due i settori. L’espulsione di Scholes scatenava però l’ira degli inglesi che iniziavano a riversarsi contro il plexiglas che separa i due settori abbattendo la resistenza dei pochissimi poliziotti presenti all’interno del loro settore. In pochi minuti si scatena il putiferio, i poliziotti chiamano rinforzi che arrivano abbastanza celermente ed il gol di Taddei fa impazzire gli inglesi che iniziano a cercare di scagliarsi contro il settore dei tifosi romanisti. Questa volta però trovano l’opposizione delle nostre forze dell’ordine che cercano di sparpagliarli minacciando di caricarli. Incuranti dell’avvertimento, gli inglesi proseguono a scagliare seggiolini e bottiglie ed iniziano a caricare polizia e carabinieri. A questo punto anche essi li caricano, facendoli indietreggiare verso la Monte Mario. Ma dopo neanche un minuto, gli inglesi ripartono alla carica facendo scatenare una vera e propria rissa a colpi di pugni e manganellate con le forze dell’ordine che dura per tutto l’intervallo. Alla ripresa del gioco la situazione si stabilizza.
Conclusioni: Se quando ci sono scontri tra tifoserie italiane e forze dell’ordine la colpa è sempre dei primi, non vedo perché in questa occasione dovrebbe essere il contrario.
Non parlate più di modello inglese in quanto: i tifosi inglesi non sono mai stati seduti ad assistere alla partita, anzi sono stati sempre in piedi ed in continuo movimento; il loro comportamento è tutt’altro che calmo e tranquillo, anzi vanno sempre alla ricerca della provocazione e dello scontro; se una famiglia si trovava dentro quel settore si giocava l’incolumità dei propri figli; la civiltà dei tifosi inglesi l’hanno lasciata in aeroporto.

Calcio Quiz

1) Chi è il giocatore che quest'anno in Serie A ha realizzato più reti dal dischetto?

2) Qual è stato l'ultimo mondiale in cui è stato usato un pallone che avesse almeno una parte fatta in cuoio?

3) Quante sono le squadre tra Serie A e Serie B che quest'anno hanno ricevuto penalizzazioni?

4) Qual è lo sponsor tecnico della S.S. Lazio