Avviso agli elettori

Ieri mentre stavo andando a votare ho incontrato Daidone....

Quando l'abito non fa il monaco

Mattias Goering, pronipote di Hermann Goering, gerarca nazista delfino di Hitler incaricato dal Fuhrer di promuovere con ogni mezzo la cacciata degli ebrei dalla Germania, ha dichiarato di essersi convertito all'ebraismo. Queste le sue parole: "Dio mi ha incaricato di difendere le porte di Gerusalemme, c'è una colpa spirituale nella mia famiglia e nella nazione tedesca".

Mito o realta?

Qual è stato il primo club di calcio italiano? E in che anno è stato fondato? Il Genoa nel 1893- risponderanno i miei ingenui lettori- in realtà questa è la risposta che davo anch'io prima di venire a conoscenza della seguente notizia. C'è una corrente filosofica, capeggiata dal giornalista Roberto Merci, che sostiene che il primato di anzianità dei club calcistici italiani, spetti all'Udinese fondato addirittura nel 1874. Non solo i friulani rivendicano anche la conquista di uno scudetto, anteriore al primo del Genoa. Lo avrebbe conquistato nel 1896, al termine di un torneo a 3 squadre con la Turrazza di Treviso e la Ginnastica di Ferrara. Non gli sarebbe stato assegnato in quanto la FIGC ancora non esisteva (è nata nel 1898) e quindi non si poteva parlare di campionato "italiano". Ad onor del vero anche il primo scudetto assegnato, quello del 1898, fu conteso tra sole 4 squadre e giocato in un solo giorno. Il mio scetticismo resta e per questo ritengo il Genoa il club più antico, ma i dati sembrano attestare il contrario. Se scopro che il Presidente della FIGC di allora era già Franco Carraro mi schiererò dalla parte dei friulani.

Applausi comunque

Dopo 5 risultati utili consecutivi, i Quadretti tornano alla sconfitta. Grandi rimpianti per Vecchione e compagni che nel primo tempo hanno vanificato un vantaggio di tre reti e nella ripresa hanno dovuto fare i conti con 2 pali e con un decisivo errore arbitrare. Partono, come al solito, alla grande gli Ometti e dopo pochi minuti sono già Toni e Furmini grazie ad un rigore guadagnato da Dragonetti e realizzato con freddezza da Vecchione. La partita volge subito per il verso giusto e nel giro di 10 minuti arrivano altre due reti, firmate Iuzzolino e Morgante. Sotto di 3 reti gli avversari si scuotono e prima accorciano fortunosamente le distanze e poi riescono addirittura a portarsi sul 3 pari. I Quadretti, abituati a subire rimonte del genere non mollano, e proprio nel finale di tempo falliscono una clamorosa occasione con Loddo. La ripresa riparte con i Panfilo decisi a portare a casa i 3 punti e dopo 10 minuti di sostanziale equilibrio, arriva il goal del sorpasso. La gara diviene tesa e spigolosa, con attacchi da entrambe le parti, ma al 15’ c’è l’episodio svolta. Un tiraccio dei Panfilo lontano dalla porta viene inspiegabilmente trasformato dall’arbitro in un corner, sui cui sviluppi arriva, tra le proteste dei Quadretti, il 5-3. Gli Ometti, dimostrando grande carattere, non perdono la testa e dopo pochi minuti si rifanno sotto grazie a Morgante. Gli avversari sembrano subire il colpo, ma trovano l’aiuto della buona sorte quando un tiro di Morgante da fuori area si stampa sul palo. I Quadretti, in attacco alla ricerca del meritato pari, subiscono il 6-4 in contropiede e nel finale prima colpiscono un altro palo con Iuzzolino e poi siglano il definitivo 6-5 con Loddo.

Vecchione 7

Non ha eccessive colpe sui gol subiti, salva in più occasioni il risultato ed ha anche il merito di sbloccare il risultato con un rigore calciato con la consueta classe e freddezza. Il mal di stomaco gli impedisce di fare di meglio. Tuono e Fulmine

Nikzad 7

La solita gara di grinta e coraggio. Comanda con autorità la difesa, ingaggiando con gli attaccanti avversari duelli a tutto campo. In leggera difficoltà quando deve impostare il gioco, riesce sempre a cavarsele usando anche le maniere forti. Molosso

Marfoli 6,5

L’abatino di Santa Marinella, si esprime leggermente al di sotto delle sue ultime prestazioni. Ottima come al solito la sua capacità di palleggio a centrocampo, spreca qualche occasione sotto porta in cui avrebbe fatto meglio a servire il compagno smarcato. Red’s Friend

Dragonetti 7+

Parte alla grande guadagnando un calcio di rigore e mettendo in difficoltà la difesa avversaria. E’il signore della fascia e sia in fase offensiva che in quella difensiva non commette pecche. Purtroppo non riesce a trovare la via del goal. Quadretto

Morgante 7

Entra in campo e realizza subito il 3-0 in collaborazione con Loddo. Soffre un po’ nel finale di primo tempo, ma gioca un buon secondo tempo segnando un’altra rete e colpendo un palo che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Blogger

Loddo 7-

Il meno è per il gol fallito nel finale di primo tempo. Sempre nel vivo del gioco, si sacrifica molto per accorrere in aiuto dei compagni. Proprio per questo perde di lucidità sotto porta, ma il suo contributo è prezioso per la squadra. Ulisse

Iuzzolino 6,5

Nuovo look per il bomber di Fiumicino. Parte alla grande, entrando dopo pochi minuti nel gabellino dei marcatori e dialogando alla grande con i compagni. Nella ripresa cala fisicamente e non riesce ad essere il solito spauracchio per gli avversari. Pelotto

Un uomo, un mito

Post dedicato a tutti gli appasionati di calcio e a tutti coloro che, come me, hanno iniziato a sognare intorno ad un campo di calcio e ad un pallone anche grazie a questi eroi "comuni", che giocavano solamente per passione e vivevano per regalare emozioni ai propri tifosi.

L'attaccante del Camerun Roger Milla, un eroe del calcio africano, esplose sulla scena internazionale a 38 anni. Ottimo giocatore sotto il profilo tecnico, con spiccate doti di opportunismo, Milla, a 38 anni d'età, guidò il Camerun ai quarti di finale della Coppa del Mondo del 1990 in Italia, e, cosa incredibile, giocò anche quattro anni più tardi negli Stati Uniti

Albert Roger Miller, alias Roger Milla, nacque il 20 maggio 1952 a Yaoundé, capitale del Camerun. Il lavoro del padre, ferroviere, faceva sì che Roger e la sua famiglia fossero in costante movimento, ma Roger si creava presto nuovi amici grazie alla sua passione per il gioco del calcio. In qualsiasi posto si trovassero, il piccolo Milla giocava a piedi scalzi, guadagnandosi così il soprannome di "Pelé".

Milla firmò per la sua prima squadra, l'Eclair de Douala, a 13 anni. La sua tecnica eccellente e il fiuto per il gol emersero fin da giovane. Dovette però attendere altri cinque anni prima di vincere il campionato con il Léopard de Douala. Milla passò poi al Tonnerre Club di Yaoundé e non dovette attendere a lungo per essere convocato in nazionale.

La sua carriera internazionale ebbe un buon inizio nel 1976, anno in cui ricevette il Pallone d'Oro africano. A livello di club, comunque, Milla dovette aspettare abbastanza a lungo la propria occasione ed il primo importante contratto. Pensò che fosse giunto il suo momento quando il club francese del Valenciennes gli offrì una cifra sostanziosa per attirarlo sull'altra sponda del Mediterraneo. La promessa economica non venne mantenuta e Milla incontro seri problemi, trovandosi a vivere in un appartamentino minuscolo con un mensile ridicolo.

Iniziò a guadagnare un po' di più quando passò al Monaco, sempre nel campionato francese, trascorrendo la metà del tempo in panchina e l'altra metà infortunato. Un breve periodo con il Bastia non servì a migliorare la sua reputazione, in quanto i suoi rientri improvvisi in Camerun gli inimicarono lo staff tecnico. "La gente mi giudicava in base a ciò che sentiva e leggeva... Le grandi squadre non credevano in me" spiegò più tardi, con una traccia di risentimento. Il Saint-Etienne, da poco relegato in Seconda Divisione, rappresentò la sua salvezza. In quella squadra Milla riscoprì la sua capacità di fare gol, segnando 22 reti in 31 incontri. I suoi giorni da nomade finalmente terminarono quando venne ingaggiato dal Montpellier, un club nel quale si sentiva a casa e in cui la sua capacità di liberarsi dalle marcature e di segnare fiorì pienamente. Addirittura, quando la sua carriera come calciatore terminò, entrò a far parte dello staff tecnico del Montpellier. Si ritirò dal calcio francese il 31 maggio 1989, con 152 gol al suo attivo

Milla segnò nel suo debutto internazionale nel luglio del 1978 e fece parte della squadra del Camerun passata alla storia per aver partecipato ai Mondiali di Spagna 1982. Si trattava della prima apparizione dei Leoni Indomabili ad una fase finale di Coppa del Mondo, un'occasione dove gli africani fecero una bellissima figura, tornando a casa imbattuti. Milla dapprima diede l'addio alla nazionale nel 1987 e, dopo incontri memorabili a Douala e Yaoundé, ai quali assistettero circa 100.000 spettatori, si ritirò nella tranquillità dell'Isola della Réunion, nell'Oceano Indiano. La Coppa del Mondo era già un ricordo lontano, quando ricevette una chiamata dal Presidente del Camerun in persona, che lo supplicava di rinunciare al suo ritiro e di rispondere alla chiamata della sua madrepatria. Come avrebbe potuto rifiutare?

Così, all'età di 38 anni, Roger Milla stava per vivere il suo miglior momento come calciatore. Le sue volate, i suoi dribbling e l'incredibile opportunismo infiammarono il Mondiale di Italia '90, facendogli guadagnare un posto nei cuori degli appassionati di tutto il mondo. Quell'anno segnò quattro gol, festeggiandoli tutti con una danza Makossa attorno alla bandierina del calcio d'angolo. I suoi due gol ai supplementari contro la Colombia portarono il Camerun ai quarti di finale, il massimo traguardo raggiunto da una nazione africana nella storia della Coppa del Mondo.

Milla poteva andarne fiero: le performance della sua squadra a Italia '90, insieme a quelle dell'Egitto, indussero la FIFA ad annunciare che ci sarebbe stata una terza squadra africana alle future edizioni della Coppa del Mondo.


Quattro anni dopo, incredibilmente, Milla era nuovamente in campo per USA '94. Nonostante il Camerun fosse stato eliminato nel girone iniziale, Milla riuscì comunque a segnare un gol contro la Russia, stabilendo così un nuovo record come cannoniere più anziano dei Mondiali, dato che all'epoca aveva ormai 42 anni.

In aggiunta a questo, Roger Milla ha battuto vari altri record. Ad esempio, fu il primo africano a giocare in tre fasi finali della Coppa del Mondo, ma, soprattutto, è stato un eroe nazionale, un uomo che ha ricevuto migliaia di voti alle elezioni locali, nonostante abbia sempre rinunciato agli incarichi che avrebbe ottenuto. Milla non si interessa di politica, ma rimpiange il fatto di non essere mai stato invitato a dirigere una squadra africana. "I ministri dello sport credono che gli allenatori stranieri ottengano risultati più rapidi" dice con rammarico.

Uomo di grande generosità e umanità, ora si dedica interamente alle cause africane. Ambasciatore itinerante del Camerun e dell'UNAIDS, è instancabile nel suo lavoro errante, ma non chiedetegli mai quanti gol o presenze internazionali vanta: "Non so, non mi ha mai interessato. Il calcio era l'unica cosa importante". Questa citazione descrive perfettamente l'uomo.

Carriera da giocatore

Successi internazionali


  • 1982 Primo turno nella Coppa del Mondo in Spagna

  • 1984, 1988 Vincitore della Coppa d'Africa

  • 1984 Capocannoniere della Coppa d'Africa (4 gol)

  • 1984 Giochi Olimpici, primo turno

  • 1986 Finalista della Coppa d'Africa

  • 1986 Miglior giocatore della Coppa d'Africa

  • 1990 Quarti di finale nella Coppa del Mondo in Italia

  • 1994 Primo turno nella Coppa del Mondo negli USA

Squadra

  • 1970 - 1973 Leopard Douala
  • 1974 - 1977 Tonnerre Yaoundé
  • 1977 - 1979 Valenciennes
  • 1979 - 1980 Monaco
  • 1980 - 1984 Bastia
  • 1984 - 1986 Saint-Etienne
  • 1986 - 1989 Montpellier

Successi con squadre di club


  • 1972 Vincitore del campionato camerunese

  • 1974 Vincitore della Coppa del Camerun

  • 1975 Vincitore della Coppa delle Coppe d'Africa

  • 1976 Vincitore del Pallone d'Oro africano

  • 1980, 1981 Vincitore della Coppa di Francia

  • 1987 Vincitore della Seconda Divisione francese

Magic Moments

Gioie e delusioni hanno caratterizzato tutti i tornei della saga dei Quadretti (prendendo in considerazione sempre quelli già citati nell’altro post). Tralasciando le pesanti sconfitte, per non far scendere il morale dello spogliatoio, ho cercato di ricostruire le “epiche” gesta degli Ometti, inserendovi anche qualche partita persa, in cui però si è usciti dal campo con la consapevolezza di aver dato il 110 %. Scolpite nella storia, restano le seguenti partite:

Semifinale Helios Squadra: FRUTTO PROIBITO

La squadra di Vecchione e compagni, sponsorizzata da un noto gelataio di Ostia, si gioca la finale contro una squadra composta per metà dagli attuali Galacticos e per metà da signori di mezza età, convinti di essere forti come Franco Baresi e con la presunzione di prendere a pallonate una squadra composta nella stragrande maggioranza da under 20. Dopo 10 minuti i gelatai, sono già sotto di due reti a zero e con il morale sotto i tacchi, ma da lì in poi accade l’imponderabile, prima i ragazzi di Mister Maurizio Melfi riescono a portarsi sul pareggio e poi, dopo una rissa che costringe le due squadre a giocare 4 contro 4, realizzano il definitivo sorpasso con un rocambolesco goal direttamente dalla bandierina di Morgante

Finale Helios Squadra: FRUTTO PROIBITO

In finale i gelatai, incontrano una squadra tecnicamente superiore, arrivata all’ultimo incontro vincendole tutte e con una differenza reti da urlo. Gli avversari devono però fare a meno dei loro due elementi migliori, a causa di un’improvvisa influenza che ha colpito entrambi. Il match risulta così più equilibrato del previsto e le due squadre concludono i 50 minuti sul 3-3, con il rimpianto di un clamoroso autogol di Pacifici sul risultato di 1-0 per i cremini. Si va ai supplementari e dopo pochi minuti, Zerella tira un missile da centrocampo che si va ad infilare sotto l’incrocio. Proprio quando il Frutto Proibito assapora la vittoria, ecco la reazione degli avversari che prima si portano sul 4-4 e poi a pochi minuti dalla fine realizzano la rete del 5-4.

Prima Partita Torneo Promontori Squadra: A.C.TUNNEL 1993

E’una vera e propria armata Brancaleone quella messa su da Vecchione. Quel giorno oltre a lui scendono in campo Morgante, Dragonetti, Antonio Cossari, Simone Valente e Stefano Urbani. Alcuni di loro, non solo non avevano mai giocato insieme, ma addirittura ignoravano delle altrui esistenze. Avversario, una squadra composta da gente di Piazza Gasparri che oltre a portarsi lame da 20 cm in panchina, cercava in continuazione di fare pressione sull’arbitro. I Tunnel, sotto di una rete a zero a fine primo tempo, nella ripresa mettono in campo grinta e cuore e riescono a vincere la gara grazie ad una doppietta del proprio difensore centrale Antonio.

Virgin Cup Squadra: A.C. TUNNEL 1993

E’il primo torneo degli Ometti, fuori dal Tredicesimo Municipio. Le partite si disputano a Laurentina e la manifestazione è seguita da giornali, radio e tv. I Tunnel devono affrontare i Ciro’s per guadagnarsi l’accesso ai Play Off. La partita è tesa ed equilibrata, ma i Ciro’s sembrano più organizzati e determinati a vincere l’incontro. A pochi minuti dalla fine i Tunnel sono sotto di unaC rete, ma con la forza della disperazione riescono ad ottenere il pari. All’ultimo minuto il grande epilogo, i Ciro’s, tutti in attacco alla ricerca della vittoria, reclamano per un fallo di mano in area di Nikzad, l’arbitro dice che è tutto regolare lasciando spazio al fulmineo contropiede dei Tunnel che con Maurizio Cafiero ottengono 3 punti fondamentali.

Quarti di Finale Eschilo 2 Squadra: IRLANDA

E’uno dei tornei più disastrosi disputati da Vecchione e soci ma la formula del torneo consente agli Irlandesi di accedere ai Quarti, incontrando ovviamente la prima classificata dell’altro girone. Gli avversari, la Grecia, schierano nelle loro fila giocatori ex Ostiamare, fisicamente e tecnicamente superiori. Nel calcio però tutto è imprevedibile, e dopo pochi minuti l’Irlanda è sul 2-0. Incredibile ma vero nel loro momento migliore viene espulso il loro difensore migliore Alessio Caterini. La squadra però non si perde d’animo e fino a pochi minuti dalla fine è ancora avanti di una rete. Nel finale, la stanchezza si fa sentire e gli avversari infilano un micidiale uno-due che chiude le porte ad ogni sogno di gloria.

Torneo Helios Squadra: Ometti di Marzapane

Sotto un diluvio di proporzioni cosmiche, gli Ometti affrontano gli Iti Network. Gli avversari, in formazione rimaneggiata, sono notevolmente più scarsi tecnicamente, ma con il campo ridotto ad un acquitrinio riescono a mascherare i loro limiti. Il povero Loddo, puntualmente salta gli avversari come birilli, ma sul più bello viene sempre frenato da qualche pozzanghera maledetto, Vecchione si rifiuta di giocare e subisce dei goal parabili, tutta la squadra non riesce a girare come potrebbe e così a un minuto dalla fine si trova sotto di un goal. Ma all’ultimo istante ecco il colpo di coda degli Ometti, con Casini che, con una rasoiata da fuori area, trova il gol del pari

Torneo Helios Squadra: Ometti di Marzapane

E’il derby di ritorno contro Marfoli e Nikzad che militano nella Pazza Inter. Dopo la brutta sconfitta del girone di andata gli Ometti partono contratti, lasciando spazio ai contropiede avversari. A metà ripresa il risultato è di 6-3 per la Pazza Inter, che già si prepara agli sfottò del dopo-partita. Ma negli ultimi 10 minuti gli Ometti si svegliano improvvisamente dal loro torpore ed infilano una dietro l’altra la bellezza di 5 reti, vincendo per 8-6.

Il resto è storia a Qudretti, di cui i nostri blog hanno ampiamente parlato, il pareggio ottenuto all’andata contro i Panfilo capolista del girone, la sconfitta ai rigori alla Virgin Cup dopo uno splendido pareggio in rimonta e la rocambolesca vittoria di Mercoledì scorso per 8-7 contro gli Snupers.

Ognuno può indicare la partita in cui ha più goduto e quella in cui la squadra ha giocato meglio.

SVERIGE


Inserita nel gruppo B, la squadra scandinava allenata dal ct Lagerback, può essere considerata a pieno titolo una delle mine vaganti del torneo. I giocatori, in ritiro tra le strade di Drottningatan e Kungsgatan, come da tradizione, non dovranno certamente sottostare a regole ferree e a differenza di molti altri colleghi potranno godere (in tutti i sensi) delle libertà concesse loro. Tutto ciò alla resa dei conti si rivelerà un limite o un valore aggiunto?
I convocati:

Portieri:
Andreas Isaksson (Stade Rennais FC), John Alvbåge (Viborg FF), Rami Shaaban (Fredrikstad FK).

Difensori: Erik Edman (Stade Rennais FC), Petter Hansson (SC Heerenveen), Teddy Lucic (BK Häcken), Olof Mellberg (Aston Villa FC), Mikael Nilsson (Panathinaikos FC), Fredrik Stenman (Bayer 04 Leverkusen), Karl Svensson (IFK Göteborg).

Centrocampisti: Niclas Alexandersson (IFK Göteborg), Daniel Andersson (Malmö FF), Mattias Jonson (Djurgårdens IF FF), Kim Källström (Stade Rennais FC), Tobias Linderoth (FC København), Fredrik Ljungberg (Arsenal FC), Anders Svensson (IF Elfsborg), Christian Wilhelmsson (RSC Anderlecht).

Attaccanti: Marcus Allbäck (FC København), Johan Elmander (Brøndby IF), Zlatan Ibrahimovic (Juventus), Henrik Larsson (FC Barcelona/Helsingborgs IF), Markus Rosenberg (AFC Ajax).

Centrocampo e attacco sono i reparti migliori della squadra svedese, che però dovrà fare i conti con una difesa di certo non granitica, guidata da Lucic e Mellberg.

La stella della squadra è sicuramente Zlatan Ibrahimovic, che ha l'occasione di sfruttare la vetrina mondiale per cancellare la stagione non di certo esaltante (per lui) disputata con la maglia della Juve.

Per Ljunberg e Larsson si tratterà molto probabilmente dell'ultima partecipazione a un mondiale. Occhi puntati su Kim Kallstrom, nuova stellina prodotta dal vivaio svedese.


Nel Gruppo B troviamo Inghilterra, Svezia, Paraguay e Trinidad & Tobago. La sorte è stata dunaue beffarda con il ct dell'Inghilterra Sven Goran Eriksson che dovrà scontrarsi proprio contro la sua nazione. L'Inghilterra, reduce da un ottimo europeo, dove è stata eliminata solamente ai rigori dai padroni di casa del Portogallo, poi finalisti, potrebbe essere la sorpresa del mondiale, e riportare il titolo nella terra d'Albione dove manca da 40 anni tondi tondi.
Le scelte di Eriksson:

Portieri:
Paul Robinson (Tottenham Hotspur FC), David James (Manchester City FC), Robert Green (Norwich City FC).

Difensori: Gary Neville (Manchester United FC), Sol Campbell (Arsenal FC), Rio Ferdinand (Manchester United FC), John Terry (Chelsea FC), Jamie Carragher (Liverpool FC), Ashley Cole (Arsenal FC), Wayne Bridge (Chelsea FC).

Centrocampisti: David Beckham (Real Madrid CF), Steven Gerrard (Liverpool FC), Frank Lampard (Chelsea FC), Owen Hargreaves (FC Bayern München), Jermaine Jenas (Tottenham Hotspur FC), Michael Carrick (Tottenham Hotspur FC), Joe Cole (Chelsea FC), Stuart Downing (Middlesbrough FC), Aaron Lennon (Tottenham Hotspur FC).

Attaccanti: Wayne Rooney (Manchester United FC), Michael Owen (Newcastle United FC), Peter Crouch (Liverpool FC), Jermain Defoe (Tottenham Hotspur FC), Theo Walcott (Arsenal FC)

La compagine d'oltremanica sembra avere tutte le carte in regola per vivere il mondiale da protagonista: una solida difesa, composta da Carragher, Terry, Ferdinand e Cole, un centrocampo fantastico con Beckham, Lampard, Gerrard e Joe Cole ed un parco attaccanti in grado di scardinare qualsiasi difesa. Eriksson ha deciso di inserire nella lista anche l'infortunato Rooney che dovrà saltare almeno le prime due partite del girone e di convocare il diciassettene Theo Walcott (mai sceso in campo in Premiership).

Il centrocampo è senza dubbio il reparto migliore degli inglesi, ma in attacco dico occhio a Defoe che potrebbe essere la rivelazione della manifestazione.

Ometti a Quadretti, una storia lunga 4 anni

Forse non tutti sanno che gli Ometti a Quadretti, la squadra che sta entusiasmando tutti gli appassionati di calcio ed infiammando l’universo dei blog, ha delle origini ben precise e storicamente rintracciabili. Nata da un’idea di Vincenzo Vecchione e dei fratelli Cossari, Gigi e Antonio, la compagine indaco scudata ha mosso i suoi primi passi nel mondo del pallone nel 1993 a Santa Monica, con il nome di Tunnel. Tuttavia, il primo vero torneo disputato dalla squadra (non tenendo conto per stessa ammissione del capitano di alcune partecipazioni a tornei Adidas e di tutte quelle a Santa Monica) può considerarsi quello del 2002 presso l’Helios Club, quando sotto il nome di Frutto Proibito, Vecchione, Morgante, Marfoli e Nikzad arrivarono ad un passo dalla conquista del trofeo, arrendendosi in finale solamente dopo i tempi supplementari. Da lì in poi, i campi di Promontori, della Virgin Cup, dell’Eschilo 2 e dello stesso Helios sono stati teatro delle alterne fortune degli Ometti, i quali in questo periodo hanno fatto scendere in campo la bellezza di 30 giocatori ed iscrivendone, senza mai utilizzarli, altri 10.

Per questo motivo, in comune accordo con Vincenzo, abbiamo deciso di rimembrare tutti i nomi dei 40 calciatori. Tra ricordi in bianco e nero e colorite risate, la nostra memoria ha riportato alla luce i seguenti nomi:

PORTIERI: Vecchione, Manulone, Morgante (usato in alcune occasioni come portiere)

DIFENSORI: Fabrizio Nikzad, Andrea Casini, Maurizio, Alessio Caterini, Antonio Cossari, Gifuni, Gioio, Luca Occhilupo, Daniele Chermaz, Paolo Frasca, Silvano, Enrico Ferrandes, Domenico Miceli, Pacifici, Giorgio Gionfra e Alessio Zerella

CENTROCAMPISTI: Pino, Davide Dragonetti, Stefano Marfoli, Marco Morgante, Simone Valente, Silvio Mastrella, Andrea Pelliccia

ATTACCANTI: Peppe, Federico Cafiero, Gigi, Mauro Paolessi, Stefano Urbani

RISERVE MAI UTILIZZATE: Alessandro Parrella, Donnini, Faccini, Emanuele (iscritto sotto il nome di Ukulele), Marco Ponzio, Patrioli, Segnalini, Cristian Faedda, Nico, Simone Melfi

40 persone, delle quali molte neanche si conoscono tra loro, accomunate dall’aver giocato, anche solo per una serata, nella stessa squadra. A questo punto è d’obbligo il sondaggione:

Dream Team (max 7 persone)

Flop Team (max 7 persone)

Il più sopravvalutato

Il più sottovalutato

Il più matto

Il più saggio

Il meno conosciuto

La più sega

Tutti coloro che risponderanno al questionario, parteciperanno al sorteggio per aver l’onore di vedere la finale dei Mondiali a casa di Parrella, con il cassettone da 4 ore già pronto nel videoregistratore.

P. S. chiunque ricordi giocatori dimenticati nella lista è pregato di segnalarne l’esistenza.


L'analisi delle squadre del gruppo A si conclude con il Costa Rica. La compagine centroamericana non gode di certo dei favori del pronostico, ma potrebbe risultare decisiva per le sorti del girone qualora dovesse togliere punti pesanti agli avversari in lotta per la qualificazione agli Ottavi di Finale.
I convocati:
Portieri:
Jose' Francisco Porras (Saprissa), Alvaro Mesen (senza squadra), Wardy Alfaro (Alajuela).

Difensori:
Luis Marin (Alajuela), Gilberto Martinez (Brescia), Jervis Drummond (Saprissa), Leonardo Gonzalez (Heredia), Harold Wallace (Alajuela), Michael Rodriguez (Alajuela), Michael Umana (Heredia), Gabriel Badilla (Saprissa).

Centrocampisti:
Douglas Sequeira (Real Salt Lake), Danny Fonseca (Bruges), Randall Azofeifa (Saprissa), Mauricio Soli's (Comunicaciones), Walter Centeno (Saprissa), Cristian Bolanos (Saprissa), Carlos Hernandez (Alajuela).

Attaccanti:
Paulo Cesar Wanchope (senza squadra), Ronald Gomez (Saprissa), Victor Nunez (Alajuela), Alvaro Saborio (Saprissa), Kurt Bernard (senza squadra).

Il ct Guimaraes, dopo la grande beffa subita ai mondiali del 2002, quando vide sfuggirsi la qualificazione solamente per aver ottenuto una differenza reti minore a quella della Turchia(poi terza) si affida su un collettivo ben collaudato, tecnicamente valido ma con evidenti limiti di velocità, fatta eccezione per qualche elemento.
La stella della squadra è il regista di centrocampo Centeno, la coppia d'attacco Wanchope-Gomez può creare problemi alle difese avversarie, mentre in difesa l'unico giocatore affidabile è il bresciano Martinez, inseguito da club di serie A del calcio italiano.

Ecuador


La squadra di Suarez alla seconda qualificazione consecutiva ai Mondiali, si può ormai considerare una realtà del panorama calcistico sudamericano. Gli ecuadoregni, temibilissimi tra le mura amiche, si giocheranno con molta probabilità la qualificazione nello scontro diretto con la Polonia.
Ecco i 23 convocati:
Portieri: Edwin Villafuerte (Deportivo Quito), Cristian Mora (LDU), Damian Lanza (Aucas)
Difensori: Ivan Hurtado (Al Arabi, Qatar), Geovanny Espinoza (LDU), Ulises de la Cruz (Aston Villa), Paul Ambrossi (LDU), Neicer Reasco (LDU), Jorge Guagua (El Nacional), Jose Luis Perlaza (Olmedo)
Centrocampisti: Marlon Ayovi (Deportivo Quito), Edwin Tenorio (Barcelona), Edison Mendez (LDU), Patricio Urrutia (LDU), Cristian Lara (El Nacional), Segundo Castillo (El Nacional), Luis Antonio Valencia (Recreativo Huelva), Luis Fernando Saritama (Deportivo Quito)
Attaccanti: Cristian Benitez (El Nacional), Felix Borja (El Nacional), Carlos Tenorio (Al Sadd, Qatar), Agustin Delgado (LDU), Ivan Kaviedes (Argentinos Juniors)

Nessuna novità rispetto alla formazione che ha conquistato la qualificazione. Da segnalare la presenza di Ulises de la Cruz, l'uomo per cui il Trap decise di cambiare il modulo ai mondiali nippo-coreani, e quella di Ivan Kaviedes, vecchia conoscenza del calcio italiano per aver militato nelle fila del Perugia. Attenzione all'attaccante Felix Borja

Road to World Cup



Lo speciale sul mondiale di oggi riguarda la Polonia. La squadra di Pawel Janas qualificatasi brillantemente alla fase finale, nonostante la presenza dell'Inghilterra nel girone, si giocherà il passaggio agli Ottavi di Finale con Germania, Costa Rica ed Ecuador.
I 23 convocati:

Portieri:
Artur Boruc (Celtic FC), Łukasz Fabiański (Legia Warszawa), Tomasz Kuszczak (West Bromwich Albion FC).

Difensori: Marcin Baszczyński (Wisła Kraków), Jacek Bąk (Al-Rayyan), Dariusz Dudka (Wisła Kraków), Seweryn Gancarczyk (FC Metaliast Kharkiv), Mariusz Jop (FK Moskva), Mariusz Lewandowski (FC Shakhtar Donetsk), Michał Żewłakow (RSC Anderlecht).

Centrocampisti: Piotr Giza (Cracovia), Damian Gorawski (FK Moskva), Kamil Kosowski (Southampton FC), Jacek Krzynówek (Bayer 04 Leverkusen), Sebastian Mila (FK Austria Wien), Arkadiusz Radomski (FK Austria Wien), Euzebiusz Smolarek (BV Borussia Dortmund), Radosław Sobolewski (Wisła Kraków), Mirosław Szymkowiak (Trabzonspor).

Attaccanti: Paweł Brożek (Wisła Kraków), Ireneusz Jeleń (Wisła Płock), Grzegorz Rasiak (Southampton FC), Maciej Żurawski (Celtic FC).

Clamorose le mancate convocazioni di Dudek "Santo Subito" e della punta oriunda Olisadebe. Discutibile anche la scelta di non includere nella rosa Tomasz Frankowski, autore di 7 reti nel girone di qualificazione.

Il centrocampista Krzynowek, dotato di un formidabile sinistro e l'attaccante Zurawski sono le stelle della squadra che fa del collettivo la sua arma migliore

Orgogliosamente Quadretti

Incontro al cardiopalma tra Ometti a Quadretti e Snupers al “Delle Eliche”di Ostia Antica. Gli Ometti, in formazione tipo, con i rientri di Vecchione e Nikzad, dopo un provino di una settimana al Willem II, tirano fuori una prestazione maiuscola e si aggiudicano l’incontro vincendo per 8-7. Partono forte i Quadretti, giocando 10 minuti da manuale del calcio nei quali gli avversari non riescono neanche a superare la metà campo. Pronti e via, e Marfoli realizza una doppietta, intervallata dal momentaneo pareggio degli avversari. La squadra di Mr. Wilco, continua ad attaccare a tamburo battente e chiude il primo tempo sul 4-1 grazie a Dragonetti e Iuzzolino, che davanti al portiere questa volta non fallisce. Il dominio dei Quadretti sembra proseguire anche nella ripresa quando Marfoli, con un colpo di testa degno del miglior Bierhoff, sigla il 5-1. Credendo di avere la vittoria in tasca, gli Ometti perdono la testa subendo in 20 minuti un parziale di 6-0, che porta gli Snupers in vantaggio per 7-5. A riaprire la partita ci pensa Iuzzolino che partendo dal cerchio di centrocampo salta 3 avversari come birilli e fredda il portiere con un bel destro in diagonale. Rianimati dal gol del proprio bomber, i Quadretti si spingono in avanti alla ricerca del pareggio che arriva grazie a Morgante, il quale dalla fascia sinistra beffa il portiere avversario con un colpo di punta che si va ad insaccare nell’angolo basso. Gli Ometti non si accontentano del pari e la loro audacia viene premiata. Il merito è tutto della coppia di volatili Tacchino-Gallina, con il primo che in versione assist man ed il secondo che, con uno dei suoi soliti colpi d’ala, realizza un gol pesantissimo che fissa il risultato sul definitivo 8-7.

Vecchione 6

Compie interventi prodigiosi nel primo tempo ed ad inizio ripresa. Poi improvvisamente si smarrisce piazzando una barriera sul palo sbagliato ed ingannando i propri compagni in un’uscita avventata in cui chiama la presa del pallone in dialetto dutch-fiorentino. Babele

Nikzad 7

Si trova come diretto avversario uno degli attaccanti più forti del torneo. Combatte su ogni pallone, vince tutti i contrasti e in alcune occasioni fa anche ripartire la manovra offensiva. Fortunatamente non viene sorteggiato per il controllo antidoping. Tulipano.

Marfoli 7,5

E’in una strepitosa condizione fisica, realizza 3 goal di cui uno di testa, è il faro di una squadra che si illumina ogni volta che lui tocca il pallone. Si batte caparbiamente anche come difensore, sbrogliando a più riprese le situazioni di pericolo. Lanterna

Morgante 7

A volte in versione terzino, a volte in versione ala dimostra ancora una volta il suo eclettismo. Usa la sciabola nei momenti caldi della partita, quando in trance agonistica rimprovera troppo i propri compagni, ma realizza il pareggio con un delizioso colpo di fioretto. Dartagnan.

Dragonetti 7,5

Combatte come un leone su ogni pallone, con grande determinazione come dimostra nel gol del 3-1. Si è ormai specializzato nei goal pesanti, dopo quello del pareggio alla Virgin Cup, la rete della vittoria nell’incontro di ieri. Killer.

Loddo 6 +

Disputa un buon primo tempo, tenendo sempre in costante apprensione la difesa avversaria. Purtroppo nel secondo tempo rimane vittima del black out della propria squadra che in 20 minuti subisce 6 goal senza realizzarne uno. Naufrago.

Iuzzolino 7,5

Parte in maniera contratta, ancora psicologicamente provato dagli errori della Virgin Cup. Si sblocca nel finale di primo tempo e da lì diventa inarrestabile. E’una costante spina nel fianco, e realizza una rete in stile Maradona ,in Argentina-Inghilterra. Quadretto.

Aspettando i Mondiali


Il prossimo 9 Giugno partiranno ufficialmente i Mondiali di Calcio. La manifestazione, quest'anno si svolgerà in Germania e 32 nazioni provenienti da tutti i continenti del mondo si sfideranno per cercare di aggiudicarsi la prestigiosa coppa. La partita di inaugurazione sarà Germania-Costa Rica, e si disputerà a Monaco alle ore 18. Germania e Costa Rica sono inserite nel Gruppo A, del quale fanno parte anche Polonia ed Ecuador.
Il ct Klinsmann ha convocato i seguenti giocatori:
Portieri: Jens Lehmann (Arsenal FC), Timo Hildebrand (VfB Stuttgart), Oliver Kahn (FC Bayern München).

Difensori: Arne Friedrich (Hertha BSC Berlin), Robert Huth (Chelsea FC), Marcell Jansen (VfL Borussia Mönchengladbach), Philipp Lahm (FC Bayern München), Per Mertesacker (Hannover 96), Christoph Metzelder (BV Borussia Dortmund), Jens Nowotny (Bayer 04 Leverkusen).

Centrocampisti: Michael Ballack (Chelsea FC), Tim Borowski (Werder Bremen), Torsten Frings (Werder Bremen), Thomas Hitzlsperger (VfB Stuttgart), Sebastian Kehl (BV Borussia Dortmund), David Odonkor (BV Borussia Dortmund), Bernd Schneider (Bayer 04 Leverkusen), Bastian Schweinsteiger (FC Bayern München).

Attaccanti: Gerald Asamoah (FC Schalke 04), Mike Hanke (VfL Wolfsburg), Miroslav Klose (Werder Bremen), Oliver Neuville (VfL Borussia Mönchengladbach), Lukas Podolski (1. FC Köln).

La presenza di David Odonkor, nessuna presenza finora in nazionale maggiore, e l'assenza di Kevin Kuranyi e Fabian Ernst ha già fatto storcere il naso a più di qualche critico. La panchina di Klinsmann già scricchiola a causa del suo modo di gestire la nazionale (vive in America e torna in Europa solo in occasione delle gare) e degli scarsi risultati ottenuti in amichevole (la Germania si è qualificata di diritto, essendo paese ospitante), su tutti la sconfitta per 4-1 subita a Marzo contro l'Italia.

La stella della squadra è senza dubbio Michael Ballack, i giocatori più in forma: Jens Lehmann e Miroslav Klose, protagonisti di una stagione strepitosa nei loro club d'appartenenza.

Ometti a Quadretti


Ometti di tutto il mondo, udite udite. Domani sera si torna a giocare per cercare la qualificazione ai quarti di finale del torneo Helios Club. L'appuntamento è alle 9.30 presso il "Delle Eliche" o alle 9.15 all'ottico per chi viene da Ostia. Per qualsiasi comunicazione, contattare il capitano della squadra (Vincenzo da Amsterdam).



Convocati:
Vincenzo Vecchione
Fabrizio Nikzad
Stefano Marfoli
Marco Morgante
Davide Dragonetti
Pino Loddo
Giuseppe Iuzzolino

In forse Fabrizio Nikzad a causa di una pubalgia rimediata in terra d'Olanda mentre assisteva alla Fiera del Tulipano.
Per un Mercoledì da.....Quadretti

Che senso ha?

Che senso ha, festeggiare la conquista di una coppa dei campioni quando ci sono dei morti sugli spalti, che senso ha, esultare per l’assoluzione della propria società quando un dipendente della stessa è stato condannato, che senso ha, alzare al cielo la coppa scudetto se per una settimana non si è parlato altro che di trame e torti (presunti) perpetrati per decidere a tavolino l’esito delle gare? Dirigenti e calciatori non perdono occasione per manifestare la propria arroganza o di velata ignoranza, non dimostrando alcun rispetto per chi assiste (e alimenta con i propri soldi) a questo spettacolo e che nonostante ciò è la parte che ha meno potere in tutto il sistema. E’ mai possibile che l’unico modo che i tifosi (o anche i cittadini perché lo stesso discorso va fatto per la politica a prescindere dalla coalizione di maggioranza di turno) hanno per far valere i propri diritti sia la protesta di massa che purtroppo spesso sfocia in atti di vandalismo e violenza? Non sarebbe più sensato evitare a monte ogni sorta di scandalo, cercando di applicare criteri di equità inviolabili? Queste domande che, in apparenza sembrano retoriche ( e forse in realtà lo sono), meritano un’approfondita riflessione perché sfido chiunque, nel momento in cui si dovesse trovare in una posizione di superiorità rispetto agli altri (beato lui!) a non cercare di fare l’impossibile per mantenerla il più a lungo possibile, sfruttando ogni tipo di mezzo disponibile. Purtroppo in questo tempo non c’è più spazio per la morale e i sentimentalismi (chissà se poi in altre epoche ci sia stato veramente) e l’unico linguaggio che è in grado di essere da tutti decifrato è quello del denaro. Dunque, invito tutti a non rinnovare i propri abbonamenti allo stadio, alle tv a pagamento, alle società che sponsorizzano le squadre di calcio, a non seguire i mondiali. Questo è l’unico modo per far sentire la propria voce e per cambiare i canoni che dominano la nostra società. Purtroppo in questo tempo manca anche il coraggio e la voglia di lottare. A me per primo.

IL TOPO DI CAMPAGNA E IL TOPO DI CITTA'

Una vecchia favola di Esopo narra:


Un giorno il topo di città andò a trovare il cugino di campagna. Questo cugino era di modi semplici e rozzi, ma amava molto l'amico di città e gli diede un cordiale benvenuto. Lardo e fagioli, pane e formaggio erano tutto ciò che poteva offrirgli, ma li offrì volentieri. Il topo di città torse il lungo naso e disse:
- Non riesco a capire, caro cugino, come tu possa tirare innanzi con un cibo così misero ma certo, in campagna non ci si può aspettare di meglio. Vieni con me, ed io ti farò vedere come si vive. quando avrai trascorso una settimana in città, ti meraviglierai di aver potuto sopportare la vita in campagna!

Detto fatto, i due topi si misero in cammino e arrivarono all'abitazione del topo di città a notte tarda.
- Desideri un rinfresco, dopo un viaggio così lungo? - domandò con cortesia il topo di città; e condusse l'amico nella grande sala da pranzo. Qui trovarono i resti di un ricco banchetto e si misero subito a divorare dolci, marmellata e tutto quello che c'era di buono.

Ad un tratto udirono dei latrati.
- Che cos'è questo? - chiese il topo di campagna.
- Oh, sono soltanto i cani di casa - rispose l'altro.
- Soltanto! - esclamò il topo di campagna. - Non amo questa musica, durante i pasti. -In quell'istante si spalancò la porta ed entrarono due enormi mastini: i due topi ebbero appena il tempo di saltar giù e di correre fuori.
- Addio, cugino - disse il topo di campagna.
- Come! Te ne vai così presto? - chiese l'altro.
- Si - replicò il topo di campagna:
"Meglio lardo e fagioli in pace che dolci e marmellata nell'angoscia."

Non pronunciandomi sulle schermaglie in atto tra Vinz e Davide sui loro blog, ( www. vincenzo78.blogspot.com e www.ddragonetti.blogspot.com)il quesito resta comunque attuale: meglio lardo e fagioli in pace o dolci e marmellata nell'angoscia?
Aiutatemi a risolvere questo esistenziale dilemma


Petizione Popolare

Se la giustizia sportiva dovesse riconoscere come colpevoli Moggi e Giraudo dopo lo scandalo nato in seguito alle intercettazioni, è giusto che a pagare non siano solo i due dirigenti ma la società stessa in base ai principi della responsabilità oggettiva che vengono applicati anche quando gruppi di tifosi espongono striscioni o lanciano oggetti in campo. Per questo, in base a quanto stabilito dal Lodo Petrucci (che prevede che qualsiasi società professionistica in caso di riconosciuta frode sportiva possa essere retrocessa solamente di una categoria) vogliamo la Juve in B. Per aderire all'iniziativa basta collegarsi su www.marione.net
Cliccando nell'apposita casella si potrà aderire all'iniziativa inserendo nome, cognome e squadra del cuore. Quotidianamente l'elenco dei nomi sarà inviato a Corriere dello Sport, Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, nella speranza che venga pubblicato. Finora hanno già firmato 25000 persone di ogni tipo di squadra anche quelli della stessa Juventus che credono in un calcio pulito ed in un sistema più sano. Ricordiamo ancora una volta che l'iniziativa è volta a mandare la Juve in serie B, solamente qualora ne sia riconosciuta la colpevolezza. Non firmate se volete la retrocessione della Vecchia Signora solamente perchè negli ultimi anni ha vinto spesso e volentieri. Vincere non è un reato! Il modo con cui lo si fa potrebbe esserlo.

Napolitano Presidente della Rebubblica


Con 543 voti a favore, il senatore a vita Ds Giorgio Napolitano è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana. A Napolitano, che succede a Ciampi, è bastato l'appoggio dell'Unione che sostenendolo all'unanimità ha vanificato l'opposizione del centrodestra che ha votato scheda bianca.
Nonostante Napolitano venga indicato da molti come un uomo garantista dei fondamenti della Costituzione e per questo super partes, bisogna considerare che con la sua ascesa al Campidoglio, l'Unione perderà un altro voto al Senato dove la maggioranza è molto instabile. Ora Prodi, nella speranza di far passare qualche legge, dovrà recarsi in tutte le farmacie del paese per far man bassa di ogni tipo di medicinale in modo da preservare la salute di tutti i suoi senatori

La guerra delle mele


Anno 1968, i Beatles sulla scia del loro strepitoso successo decidono di fondare una casa discografica. Nome Apple Corps, logo una mela, precisamente una Granny Smith, verde e intera.

Inizio degli anni’80, Steve Jobs fonda la celeberrima Apple Computer, simbolo sempre una mela, ma di color arcobaleno e con un morso ben visibile su un lato. I baronetti di Liverpool, accusano Steve Jobs di plagio ed ottengono dal tribunale la decisione di far restare fuori dall’industria musicale la società americana per evitare ogni tipo di conflitto con l’acerrima rivale di Microsoft. Tutto finito? Assolutamente no, il progresso delle piattaforme ICT compie passi da gigante e con il nuovo millennio esplode il boom degli iTunes e degli iPod, guarda caso lanciati proprio dalla Apple. Di nuovo tutti in tribunale, con il giudice dell’alta corte costituzionale londinese che decide in favore della Apple, stabilendo che gli iTunes sono solamente strumenti elettronici che non c’entrano nulla con la creazione di musica.

Prima riflessione: le mele toglieranno pure i medici di torno, ma da Adamo ed Eva ad Elena e Paride sino ai giorni nostri continuano ad essere fonte di sciagure per il genere umano

Seconda riflessione: in base alla sentenza del giudice, ogni volta che ascolteremo musica da un dispositivo iPod, dovremo spiegare ai nostri amici che non stiamo sentendo una canzone ma semplicemente utilizzando uno strumento in grado di decodificare una sequenza di bit codificati in linguaggio binario.

ROMA-TREVISO 1-0


Un'opaca Roma vince di misura con un Treviso, retrocesso matematicamente già da alcune settimane. A realizzare il goal vittoria ci ha pensato Damiano Tommasi, capitano di giornata e uomo dal salario da operaio(1500 euro mensili netti sulla busta paga). Buona la prova del sedicenne Okaka, che pur non trovando la via della rete ha sfornato assist a iosa ai suoi compagni. A salvare i giallorossi nel finale, un palo colpito da Borriello, lasciato colpevolmente libero da una disattenta difesa. Il distacco dal quarto posto, l'ultimo valevole per qualificarsi ai preliminari di Champions League, resta sempre di 2 punti, a causa della roboante vittoria per 5-2 della Fiorentina contro un arrendevole Reggina, sulla cui sconfitta aveva scommesso anche il proprio capitano Cozza. Si deciderà tutto all'ultima giornata con la Roma impegnata in casa del Milan (ancora virtualmente in lotta per la vittoria finale del campionato) e i viola di scena a Verona contro il Chievo senza il suo bomber Toni, squalificato per somma di ammonizioni.

Avviso ai Naviganti


E'scientificamente provato che utilizzare le 100 lire come unità di misura per calcolare l'altezza dei nani causa seri danni cerebrali, provocando dislessia e malformazioni della calotta cranica.

LE CONTROPAGELLE

I Quaderni a Quadretti abbandonano la Virgin Cup a testa alta ma con molti rimpianti. Sbavature difensive ad inizio partita ed un errore nel finale del bomber Iuzzolino consentono ai più quotati Easy Play di approdare agli Ottavi di Finale dei Play Out. Partono male i Quadretti che dopo pochi minuti si trovano sotto di tre reti a zero e non riescono mai a pungere in fase offensiva. Gli Easy Play, con la partita in pugno, iniziano però a lasciare troppo spazio agli avversari che sfruttando la propria abilità in contropiede riescono a portarsi sul 3-2 grazie ad una doppietta di Loddo. Il secondo tempo si apre nuovamente all’insegna degli Easy Play che si portano subito sul 4-2, ma i Quadretti dimostrano di essere squadra vera e compatta raggiungendo nello spazio di pochi minuti l’agognato pareggio grazie ad una doppietta di Iuzzolino e alla complicità del portiere avversario “Er Figurina” (che ricordiamo per i non addetti ai lavori, come Parrella, che non è un complimento). Il Camerini Fan Club, dopo aver raggiunto il pari, tira un po’ i remi in barca, trovandosi improvvisamente in balìa degli avversari che si portano ancora una volta sul +2. I Quadretti di una volta sarebbero andati completamente allo sbando, ma questa è tutta un’altra squadra, e lo dimostra realizzando prima il 5-6 con Loddo e poi il 6-6 con Gallina Dragonetti. Partita finita? Tutt’altro, le emozioni continuano e i Quaderni animati di nuovo spirito prendono in mano le redini dell’incontro, alla ricerca della rete decisiva. All’ultimo secondo di gioco, l’episodio decisivo Iuzzolino ruba palla a metà campo e s’invola tutto solo verso l’area avversaria. Con il vento tra i capelli e il tempo di ordinare e bere un caffè, punta il portiere che invece di uscire alla disperata, da buona figurina, lo attende immobile tra i pali. Questa insolita decisione innervosisce il bomber a Quadretti che, dopo esser arrivato a tu per tu con il rivale, si fa ipnotizzare tirando sull’angolo dove l’estremo difensore si trovava e vedendosi il tiro deviato sul palo. Incredibile. Fischio finale e calci di rigore. La prima serie di 5 calci di rigore, si conclude in perfetta parità grazie ad un miracolo di Vecchione, l’errore di Dragonetti e le reti di Marioli, Morgante, Vecchione e Loddo. Si va ad oltranza, battono gli Easy Play ed è rete. Per restare in gara i Quadretti devono segnare assolutamente, sul dischetto si avvicina Iuzzolino (dopo lunghe colluttazioni con Nikzad che si rifiuta categoricamente di calciare) che, ancora attonito per l’errore nel finale di gara, calcia sulle gambe del sempre immobile portiere.

Bye bye Virgin Cup.

Vecchione 7 Parte incassando 3 reti nel giro di 10 minuti, si riscatta ampiamente nel secondo tempo andando a togliere dall’angolino basso un tiro in diagonale proveniente dalla fascia sinistra. Neutralizza in bello stile il primo penalty e dal dischetto calcia in maniera perfetta, spiazzando il portiere. Cocchiere.

Nikzad 6 Colpevole in occasione del secondo gol, quando si fa superare in velocità dall’attaccante avversario, non commette più sbavature sino al termine della partita, giocando con grinta e comandando la difesa. Non si presenta sul dischetto, al momento decisivo del match. Rimpianto.

Marfoli 7+ Non smarrisce la tranquillità quando la squadra va sotto di 3 reti, lavora alacremente sia in fase offensiva che difensiva. Detta i tempi della partita ai propri compagni e non tira mai indietro la gamba nei contrasti. S’incarica della responsabilità di calciare il primo rigore e non fallisce. Illuminato.

Morgante 6,5 Nei momenti in cui entrano in campo lui e Loddo, la squadra riesce ad esprimere il gioco migliore, subendo solamente una rete e realizzandone 4. Copre bene la sua fascia, ma non riesce a spingere con la necessaria efficacia. Non sente la pressione dal dischetto ed impallina il portiere avversario.Frenato.

Dragonetti 6+ Parte male, non riuscendo a coprire le avanzate dei suoi dirimpettai sulla fascia. Come il buon vino, migliora con il passare del tempo, riuscendo a tenere alta la squadra e realizzando il decisivo e bel goal del pareggio nel finale. Raggiunge però la sua acmè troppo presto e dal dischetto riprende la sua parabola discendente, calciando addosso al portiere. Agrodolce

Loddo 7,5 Realizza uno splendido goal di tacco, tiene a galla con le sue reti la squadra nei momenti delicati del match. Si sacrifica spesso in fase difensiva facendo respirare i propri compagni. E’il migliore dei suoi, e lo dimostra anche con la maniera con cui fredda il portiere dal dischetto. Quadretto.

Iuzzolino 6 Il bomber che ha regalato la qualificazione ai Sedicesimi di Finale ai Quaderni, non è in una delle sue serate migliori. Realizza una doppietta ad inizio ripresa, seminando l’intera difesa avversaria, che riporta la sua squadra sul pareggio. Pesano sulla sua pagella, il golden goal fallito nel finale ed il rigore sbagliato. Diario.

Il Ritorno

Dopo giorni di astinenza dovuti a danni della scheda madre del pc(ancora da riparare), torno a scrivere da un portatile di vecchia generazione. Oggi è una giornata a quadretti, ci si gioca la qualificazione agli ottavi di finale della Virgin Cup e dal loro ritiro i Quaderni hanno fatto sapere di non voler scrivere nulla sui loro quadretti